DOVE MI TROVO:  Nimbus Web » Climatologia locale » Inverno 2006-2007
2006-2007: L'INVERNO CHE NON C'E' STATO
Daniele Cat Berro, Smi Redazione Nimbus, 1 marzo 2007
E’ confermato: il trimestre dicembre 2006 – febbraio 2007 è stato il più mite dall’inizio delle misure meteorologiche praticamente su tutto il Nord-Ovest italiano, compresa l’alta Toscana.

Con anomalie comprese tra 2.5 e 4 °C rispetto alla norma, è stato superato il precedente massimo stagionale che quasi ovunque apparteneva all’inverno 1997-98, talora al 1988-89 (es. Cuneo).

La ragione di questa ennesima bizzarria climatica va ricercata nell’afflusso quasi continuo di aria temperata atlantica o calda nord-africana, a scapito delle irruzioni fredde continentali da Nord o Nord-Est, nonché nel contributo del riscaldamento globale ormai inequivocabile, come indicato nel recentissimo rapporto IPCC sul cambiamento climatico .
Soltanto a fine dicembre 2006 e a fine gennaio 2007 si sono avuti alcuni giorni con marcato gelo notturno a bassa quota, ma con punte minime appena attorno a -5 ÷ -8 °C in pianura padana.

Questa anomalia ben si inquadra in una situazione con indice NAO positivo (North Atlantic Oscillation), che vede la prevalenza di vivaci venti occidentali sulla media Europa, e massicci afflussi di aria subtropicale fin nel cuore del continente (in dicembre Mosca ha registrato una temperatura media di 1.2 °C, anomalia +7.3 °C).

Va ricordato che anche l’autunno 2006 era stato il più caldo mai osservato, dunque si può affermare che l’ultimo semestre abbia assunto nel complesso caratteri climatici assolutamente inediti per la regione alpina e il Nord Italia.

Febbraio 2007: in generale le temperature medie mensili (7.4 °C a Cuneo, 7.5 °C a Moncalieri), seppur molto anomale, con deviazioni dalla media tra 2.5 e 5 °C, non hanno superato i primati stabiliti nel 1990, e si sono collocate in seconda-terza posizione.

A seguito dei tepori eccezionali, gli albicocchi sono estesamente fioriti su tutta la fascia collinare del Piemonte, e le gemme del secolare ippocastano della sede SMI di Castello Borello si apriranno al più entro un paio di giorni, con oltre tre settimane di anticipo rispetto allo scorso anno (nel 2006 la ripresa vegetativa avvenne il 27 marzo).
Precipitazioni: scarse su Alpi e pianura padana, abbondanti solo sull’alta Toscana
La carenza di pioggia e neve sulle Alpi contribuisce a rendere la situazione straordinaria: a Torino, dal 1° ottobre 2006 al 28 febbraio 2007 sono caduti 122 mm di pioggia, 42% della norma. Però, di per sé, in questo caso non si tratta di un estremo per la pianura piemontese: nel 1989-90, il medesimo intervallo di tempo vide cadere appena 32 mm! Su Torino invece la neve non si è mai presentata quest’inverno, salvo fiocchi minuti e sparsi al mattino del 26 gennaio.

Sulle Alpi occidentali, dall’inizio dell’inverno sono caduti appena 23 cm di neve fresca a Noasca (1062 m, Valle Orco), quantità minima dal 1925 nel periodo settembre-febbraio, anche se quasi identica ai 24 cm delle stagioni 1980-81 e 1989-90.
Poco più a Sud, si sono misurati in totale 60 cm a Balme (1432 m, Valli di Lanzo) e 102 cm a Thures (1703 m, Valle di Susa).

Siccitoso anche sulla pianura padana centrale: a Modena il totale pluviometrico dal 1° ottobre al 28 febbraio ha raggiunto i 115 mm, 43% del normale.

Solo sull’alta Toscana, soggetta allo sbarramento dei frequenti venti umidi tra Ovest e Sud-Ovest, la piovosità dell’inverno 2006-07 è stata sopra media: a Pontremoli (MS) sono caduti 630 mm tra dicembre e febbraio, a fronte di una media che ne vorrebbe 480 (131%).
Altri aggiornamenti sull’inverno mite
Analisi effettuata dal Prof. Claudio Cassardo, Univ. Torino
MeteoSvizzera
MeteoFrance
MetOffice (Regno Unito)
Link
Moncalieri, stazione meteorologica del Real Collegio Carlo Alberto
Pontremoli, stazione meteorologica presso il Seminario Vescovile
Ringraziamenti
Si ringraziano per la tempestiva comunicazione dei dati i soci SMI e collaboratori Fulvio Romano (Cuneo), Luca Lombroso (Modena), Maurizio Ratti (Pontremoli), Mattia Colavita (Thures), Piero Giorgis (Noasca ), Gianni Castagneri (Balme).


Torna indietro

Guida al   sito    |    Contattaci    |    Segnala il sito    |   Credits    |   Copyrights