DOVE MI TROVO:  Nimbus Web » Eventi meteo » Le piogge del 13-15 luglio 2002

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RIVISTA DI METEOROLOGIA, CLIMA E GHIACCIAI
  

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LE PIOGGE DEL 13-15 LUGLIO 2002 SULL'ITALIA
RASSEGNA STAMPA DELL'ALLUVIONE NELLE ALPI MARITTIME


Da La Stampa del 16 luglio 2002
Da La Stampa del 17 luglio 2002
Da La Stampa del 16/07/2002

CROLLA UN P0NTE A MIROGLIO SUL MAUDAGNA, ALTRI SONO STATI CHIUSI A MONDOVI´, BASTIA E IN MOLTI PAESI DI FONDOVALLE 

Una persona morta, portata via dalla furia di un torrente in piena, e un´altra deceduta in un incidente, a causa del maltempo. Ponti crollati o chiusi, frane e smottamenti, strade interrotte - compresa la statale del Colle di Tenda, con la vicina linea Fs Cuneo-Ventimiglia-Nizza -, borgate isolate, abitazioni, alberghi e colonie estive evacuati. Oltre 24 ore di precipitazioni hanno messo in ginocchio parte della «Granda». La situazione è apparsa di ora in ora più grave, a partire da quando, ieri verso le 17, è stata decisa la chiusura della statale del Tenda e della ferrovia internazionale Cuneo-Nizza, a causa di una frana tra Vernante e Limone. Lo smottamento si è staccato dalla destra orografica della Val Vermenagna, invadendo binari e sede stradale. Polizia e carabinieri hanno transennato la zona. Le Fs hanno sospeso i collegamenti con Limone e la Francia: «Trenitalia» si è accollata le spese del soggiorno in albergo a Cuneo di dieci passeggeri, impossibilitati a giungere a destinazione, e di venti a Limone. Un convoglio con duecento viaggiatori è stato fatto tornare a Ventimiglia, via Francia. In serata chi ha voluto proseguire il viaggio lo ha potuto fare sulla linea Savona-Mondovì-Torino, per poi giungere a Cuneo. A Limone - di fatto isolata sul versante italiano - è stato danneggiato anche il ponte di località San Bernardo: quattro margari sono isolati con le mandrie. Gravi difficoltà anche a Frabosa Sottana, a Prato Nevoso. A Mondovì, il sindaco ha ordinato la chiusura sull'Ellero dei ponti della Madonnina, di Borgato, delle Ripe e Steirino, a Carassone. Ponte chiuso anche a Bastia. I vigili del fuoco di Mondovì sono dovuti intervenire a Chiusa Pesio, in frazione San Bartolomeo (allagamenti e piccoli ponti crollati), alla centrale e alla Certosa; in frazione San Giovanni alcune abitazioni hanno dovuto essere evacuate e in frazione Abrau è stato usato anche un canotto per raggiungere case isolate. Il comando di Cuneo dei vigili del fuoco segnala interventi a Venasca, a Ponte Valle Costa, per alberi sulla carreggiata; a Sant'Anna di Boves; al distributore di Cervasca, per esondazione torrente. Una frana è caduta sulla provinciale a Roccaforte. Chiusa la strada per Pradeboni di Peveragno (e black out elettrico), a San Lorenzo abitazioni evacuate. L´Ufficio tecnico della Provincia segnala la chiusura (per frane e smottamenti) di strade: tra Boves e Peveragno (ponte Colla), Vignolo-Roccasparvera, Vallone d´Elva, via del Ciadel tra Boves e Roccavione, Vernante-Palanfrè. Allagati anche scantinati e primo piano della casa di riposo di Lurisia. Nella tarda serata tre persone, in difficoltà sul fiume Pesio, sono state salvate da un elicottero dell'Aeronautica militare. I tre - di Chiusa Pesio - erano rimasti bloccati su una sorta di isolotto in seguito allo straripamento del corso d'acqua. È stato allertato un elicottero AB 212 della squadriglia Sar (Ricerca e soccorso) di Linate. Rapidamente completato il recupero: gli abitanti sono state trasportati all'aeroporto di Levaldigi. Salvati da vigili del fuoco anche due uomini di Peveragno, raggiunti con un canotto su un altro isolotto lungo il torrente Josina. 
c. g. 

ANNEGA SULL'AUTO NEL PESIO IN PIENA

La curiosità di vedere da vicino la piena del Pesio è costata la vita a un pensionato di 76 anni. Giovanni Marro, residente a Chiusa Pesio. Ieri verso le 16 era a bordo della sua «Twingo», quando, sotto la pioggia torrenziale, ha imboccato una stradina privata che costeggia l´alveo e che porta a un garage sotterraneo di un condominio di via Roma (sul retro del palazzo municipale che conduce al ponte che porta alla provinciale per il Mortè). Secondo alcuni testimoni improvvisamente un´ondata di piena si è abbattuta sull´argine sinistro, proprio nel punto dove era parcheggiata la «Twingo». Alcune persone a piedi sono riuscite a mettersi in salvo ma per il pensionato non vi è stato nulla da fare: la stradina è scomparsa assieme all´auto nei gorghi. I carabinieri di Chiusa Pesio hanno fatto sgomberare l´edificio (dieci famiglie) in via Roma 26 e i vigili del fuoco hanno inutilmente cercato l´auto e il corpo costeggiando il torrente fin oltre Pianfei interrompendo le ricerche, che riprenderanno domani condizioni permettendo, al calare delle tenebre. Altro incidente mortale durante il nubifragio, nel tardo pomeriggio di ieri sulla Torino-Savona, all´uscita del casello di Ceva: vittima un sessantaduenne di Osiglia (Savona). L´uomo, Piero Perego, abitante in località Rossi, si trovava alla guida di una «Ford Fiesta». Con lui viaggiava Domenico Agosto, 63 anni, da Rocca de´ Baldi dove risiede in via Peirone. Le cause e la dinamica dell´incidente sono in corso di accertamento da parte della Polizia stradale di Carcare. Secondo la prima ricostruzione, l´auto si è immessa sulla carreggiata autostradale al casello cebano, in direzione di Torino. In quel momento stavano arrivando due furgoni frigoriferi, un «Mercedes» condotto da Costanzo Morra e un «Daily» guidato da Bartolomeo Fissore: lo scontro fra i mezzi è stato inevitabile e violento. Malgrado i tempestivi interventi di vigili del fuoco, Polstrada ed équipe medica del 118, per Perego non c´è stato nulla da fare, mentre Agosto è rimasto ferito ed è stato trasportato in ospedale con l´elisoccorso: le sue condizioni sono gravi. Illesi, invece, gli autisti dei due furgoni. L´entrata di Ceva della To-Sv è stata riaperta solo in serata, per consentire di ripristinare la circolazione in sicurezza. 
b. s. 

Da La Stampa del 17/07/2002

TRAVOLTO IN MOTORINO DALLA FRANA 

Secondo Giraudi, Secondino per gli amici, aveva 30 anni. E´ stato trovato cadavere ieri mattina verso le 5,30, alle prime luci di un giorno nel quale la gente della valle si stava guardando attorno sbigottita per quanto accaduto. Il corpo era sommerso da acqua limacciosa poco lontano dal suo motorino. La sera prima era salito alla località Pitè per portare dei viveri al padre Giovanni, al pascolo di una mandria di mucche. Poi, attorno alle 19, tornando verso casa in via Certosa 5, nella frazione San Bartolomeo, sotto una pioggia torrenziale, è stato spazzato da una frana di acqua, sassi e ramaglie. Calate le tenebre, non vedendolo rincasare, il fratello e la madre hanno dato l´allarme. Volontari e carabinieri di Chiusa hanno tentato di salire verso la montagna, ma il buio e il pericolo li hanno obbligati a desistere. Ieri all´alba è stato raggiunto il luogo della sciagura e individuato il corpo del giovane. Secondo Giraudi era occupato da oltre un decennio ai vivai forestali della Regione Piemonte in zona Gambarello. Fidanzato da quattro anni con Marianna Ellena, progettava di sposarsi. I colleghi di lavoro e gli amici costernati, lo ricordano come una persona allegra e disponibile ad aiutare tutti, pronto a collaborare nelle manifestazioni e nelle feste patronali, appassionato di sci e impegnato nel sociale. La data dei funerali non è ancora stata stabilita. Hanno rischiato la vita altre tre persone che lunedì erano sulle sponde del Pesio. Un´ondata improvvisa li ha isolati su una lingua di terra in regione Piatti della frazione Abrau: Pietro Canavese, pensionato, Antonino Peano, agricoltore e il portalettere Albertino Borghino hanno invocato aiuto mentre l´acqua saliva, invadendo anche la casa del Canavese a circa un centinaio di metri dove c´erano la moglie Antonina Mauro e il figlio Gabriele. Un elicottero dell´Aeronautica Militare decollato da Volpiano li ha imbragati e trasportati all´aeroporto di Levaldigi. 
Beppe Sajeva

RESTA CHIUSO IL COLLEGAMENTO STRADALE CUNEO-NIZZA, IN FUNZIONE I TRENI. CROLLATO PONTE IN COSTRUZIONE A ROCCAVIONE 

Due morti, decine di milioni di euro di danni a edifici e infrastrutture, una statale internazionale chiusa, tre grandi centri (Cuneo, Borgo e Peveragno) senza acqua potabile: la «Granda» chiede lo «stato di emergenza» (preludio dello stato di calamita) per far fronte alle distruzioni del maltempo. La richiesta è stata avanzata ieri in Provincia, dal presidente Quaglia, dagli assessori Revelli e Botto e dal vicepresidente della Regione, Casoni. Un appello al Governo, è stato lanciato anche da l´europarlamentare, Raffaele Costa, che, a Roma, ha incontrato il sottosegretario di Palazzo Chigi, Gianni Letta. L´attenuarsi dell´ondata di maltempo ha permesso ieri, alle 17,20, l´apertura della ferrovia Cuneo-Nizza, interrotta lunedì da una frana caduta tra Vernante e Limone; la stessa frana blocca ancora la statale 20 del Tenda (l´attivazione è prevista per oggi). Lunedì, per infiltrazioni, era stato bloccato al transito anche il tunnel. A Limone sono stati giudicati inagibili due palazzi in via Almellina. La Croce rossa ha provveduto alla sistemazione in alloggi di fortuna di una cinquantina di turisti. A Vernante, il Vermenagna è straripato nei giardini Mussino. L´altra notte il Comune ha ordinato l´evacuazione di 50 famiglie: a complicare le operazioni la messa fuori uso delle linee telefoniche con l´«isolamento» di 500 utenti Telecom. In prossimità dello stabilimento «Cuba», a Robilante, il Vermenagna ha rotto gli argini, scavandosi un nuovo letto e minacciando tralicci dell´Enel. Problemi anche nei valloni laterali, dove è stata danneggiata la strada per la frazione Tetto Chiapello. I pompieri hanno prosciugato il sottopasso ferroviario dove era stata segnalata la scomparsa di un uomo; notizia che non ha trovato riscontro. Il Vermenagna in piena ha travolto il ponte, in fase di costruzione, tra la variante di Roccavione e la «Bovesana». Il manufatto ha rischiato di creare una diga e aggravare ulteriormente la situazione per i Comuni più a valle. Chiuso anche il vecchio ponte di ferro che collega Borgo a Roccavione. Ad Entracque il rio del Sabbione ha danneggiato seriamente il ponte del Mulino e ha eroso l´area delle piste di fondo; numerosi gli allagamenti. Duramente colpiti i Comuni di Boves, Chiusa Pesio e Peveragno. Danni vengono segnalati anche a Pianfei, Beinette, Margarita e Morozzo. Nel Monregalese è stata colpita la Valle Maudagna. In Valle Stura lamentano danni i Comuni compresi tra Borgo San Dalmazzo e Demonte. In Valle Maira si segnalano interruzioni stradali ad Elva e Cartignano. In Val Varaita l'allarme maltempo ha interessato tra gli altri i Comuni di Sampeyre e Melle; in Valle Po, Crissolo e Barge. 

GLI ARGINI DEI TORRENTI NON HANNO RETTO ALLA STRAORDINARIA ONDATA DI MALTEMPO TRA DOMENICA E LUNEDI´ 

«I danni di questa alluvione sono decisamente superiori, al di là delle vittime umane, a quelli del 1996 quando le precipitazioni sono state abbondanti ma distribuite in modo uniforme - dice il sindaco Antonino Pecollo -; questa volta il nubifragio si è sviluppato con una violenza indicibile nella zona montana specialmente in quella della Bisalta facendo piombare quasi all´improvviso un´enorme massa d´acqua a valle». Il fenomeno descritto dal sindaco lo si avverte in modo palese risalendo il corso del Pesio fino alla Certosa: più si sale è più è evidente il disastro. Il manto stradale, appena sopra la frazione Vigna è sconvolto da frane o smottamenti, oppure ostruito da alberi divelti dalla furia del torrente in piana. Tutti i ponti sono danneggiati in modo da renderli pericolanti. Nella frazione San Bartolmeo è stata colpita l´azienda agrituristica di Robi Gerbotto dove tutte le suppellettili sono state sommerse dal fango. Ieri i mezzi di Provincia e Comune erano all´opera per colmare la voragini e rendere possibile il transito ai veicoli normali e ai mezzi commerciali per rifornire gli esercizi pubblici. In paese il ponte di via Roma, dove è stata inghiottita la Twingo con Giovanni Marro è ancora chiuso la traffico: in serata gli abitanti della casa vicino al baratro sono potuti rientrare nei loro alloggi. A Boves la strada che da San Giacomo porta ai piedi della Bisalta quasi non esiste più. Il disastro inizia poco sopra Tetto Grosso, a Tetto Lama dove due seconde case di villeggiatura sono state spazzate dalla furia del torrente in piena. Lo spiazzo del Buscajè ha cambiato il suo aspetto: si sono aperti alvei e alberi divelti e massi ostruiscono il piazzale. Ieri i tecnici dell´Enel hanno lavorato per ripristinare in modo provvisorio l´elettricità venuta a mancare causa una cabina distrutta. A Peveragno tutti i ponti è parecchie strade della zona montana sono stati danneggiati in misura diversa e la frazione Pradeboni, rimasta isolata, da ieri pomeriggio è nuovamente raggiungibile. In paese occorre bollire l´acqua a causa dei danni alla rete idrica; cautela richiesta anche a Borgo e Cuneo. 
b. s. 


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