nimbusonline2.gif (5615 byte)
      Galleria Nubi 
Partecipa anche tu
Per inviare una fotografia a tema meteorologico, scrivi a
redazione@nimbus.it, indicando la data e il luogo ove è stata scattata e, se possibile, riportando una breve descrizione del fenomeno meteo associato. 

Le fotografie devono essere originali e di proprietà dello scrivente (copyright).
.

 Nubi  |  Fulmini   |  TornadoNeve e gelo | Arcobaleno

  Pagina dopo   | Galleria


31 AGOSTO 2023: ALTOCUMULI LENTICOLARI SUL GRAN PARADISO 
(foto di Lorenzo Caffo)

Esauritasi la depressione "Rea" responsabile di forti precipitazioni e di un brusco ma effimero raffreddamento tra il 26 e il 28 agosto 2023, sulle Alpi occidentali le correnti in quota si sono orientate da Nord-Ovest. Passando al di sopra dei rilievi valdostani, il flusso aereo ha subito ondulazioni orografiche forzate, sulle creste delle quali la condensazione del vapore acqueo ha generato ammassi di Altocumulus lenticularis, peraltro disposti su più livelli. In questa immagine ripresa da Vetan (St-Pierre, Aosta) verso il gruppo del Gran Paradiso, li vediamo replicati sopra le creste della Grivola (a sinistra) e degli spartiacque Valsavarenche/Val di
Rhêmes (al centro) e Val di Rhêmes/Valgrisenche (a destra).
 


CUMULO CON "PILEUS" SULLE ALPI MARITTIME
(foto di Maddalena Veronese)

Dopo il transito di un sistema frontale atlantico, il 22 ottobre 2022 sulle Alpi rimane un flusso occidentale di aria umida, ma ancora mite. A Entracque (Valle Gesso, Cuneo) si scorgono nubi cumuliformi talora sormontate da un pileus. Si tratta di una formazione nuvolosa "accessoria" (ovvero associata solo a un'altra nube principale) che consiste in una sorta di velo che orla la sommità superiore di un cumulo o un cumulonembo, ricalcandone la forma. Si sviluppa quando la nube in crescita verticale incontra alle quote superiori una corrente di aria stabile e umida, alla quale viene imposto un sollevamento forzato proprio dall'ascensionale del cumulo, come se questo fosse una montagna da scavalcare. Il conseguente raffreddamento dell'aria sollevata genera la condensazione dell'umidità in questo esile ed effimero "cappello" nuvoloso, che ricorda genesi e aspetto di una nube lenticolare.
 


CUMULONEMBI SULLA PIANURA PIEMONTESE
(foto di Marco Amerio)

La sera di sabato 28 maggio 2022, al termine di una giornata molto calda con temperature massime di 28-32 °C in pianura al Nord, l'ingresso di aria più fredda da Est ha innescato lo sviluppo esplosivo di numerosi temporali, talora rovinosi, dapprima sulle Venezie, in Emilia e al Centro Italia, poi anche in Lombardia, Piemonte e Liguria. Grandinate devastanti, con chicchi da oltre 5 cm di diametro, si sono verificate in particolare sulla pianura lombarda (a Crema soprattutto), ma la grandine ha prodotto danni importanti anche a Tortona, nell'Alessandrino. Un'altra cella temporalesca, qui vista da Torgnon (Valle d'Aosta) nella fase matura di Cumulonimbus incus, si è sviluppata al tramonto nei pressi di Ivrea. I temporali, benché intensi, sono stati tuttavia irregolari e non hanno potuto stemperare la siccità in modo significativo.
 


LUGLIO-INIZIO AGOSTO 2021: TEMPORALI AL NORD ITALIA

di Davide Santini

La prima parte dell'estate 2021 è trascorsa anticiclonica, molto calda e siccitosa al Centro-Sud Italia, ma spesso nuvolosa e temporalesca a Nord del Po, zona che si è trovata al margine di insistenti depressioni sul Nord-Ovest europeo. Una situazione atmosferica "di blocco" che ha visto ripetuti afflussi d'aria umida da Sud-Ovest verso le Alpi, i quali hanno attivato temporali, nubifragi e grandinate a ripetizione in particolare sulla fascia prealpina e pedemontana dall'alto Piemonte al Friuli (intorno a Lugano, Como e Lecco alcune località hanno superato i 400 mm di pioggia totale dal 1° luglio al 10 agosto, con piene torrentizie e dissesti il 25-27 luglio e il 4 agosto). Nella foto, belle formazioni di "mammatus" alla base di cumulonembi temporaleschi nelle fasi finali di sviluppo sopra Milano-Sud il 1° agosto 2021. 
 


29 GIUGNO 2020: NEBBIA AI PIANI DI CASTELLUCCIO

di Andrea Miola

I piani di Castelluccio di Norcia, a circa 1350 m sul versante umbro dei Monti Sibillini, sono un sistema di bacini endoreici (senza emissario superficiale, le acque meteoriche vengono drenate da inghiottitoi carsici), in cui di notte l'aria fredda, densa e pesante rimane facilmente intrappolata per inversione termica. Di conseguenza anche in piena estate è piuttosto frequente che, raggiunta la saturazione dell'aria (umidità relativa 100%) al calare della temperatura dopo il tramonto si formi una coltre di nebbia isolata in un Appennino completamente sereno. Nell'immagine, la situazione all'alba del 29 giugno 2020 ripresa dal Rifugio Casale Argentella (2002 m) verso il Piano Grande dal nostro lettore Andrea Miola. In seguito la nebbia scomparirà rapidamente per effetto del riscaldamento mattutino.
 

ALTOCUMULO LENTICOLARE SOPRA AL MONTE BIANCO 
di Virgilio Giacchetto

Il 28 novembre 2018 un bell'esemplare di Altocumulo lenticolare è apparso sopra la catena del Monte Bianco. Venti da Nord relativamente freddi - richiamati da una depressione intorno alla Grecia - rendevano l'atmosfera tersa sul versante sudalpino e in tutta l'Italia settentrionale, come non accadeva così estesamente da oltre un mese, dal 25 ottobre.
Il sollevamento orografico forzato dell'aria (e dunque il suo raffreddamento) per la presenza dell'arco alpino, in particolare sopra alla mole delle Grandes Jorasses (4208 m, al centro dell'immagine), generava tuttavia la condensazione del poco vapore acqueo in questo "cappello" nuvoloso a una quota di circa 5000 m. L'immagine è stata ripresa dal Monte Saint-Julien (1377 m, Valle d'Aosta centrale) in direzione Nord-Ovest.
 

ALTOCUMULI LENTICOLARI AL TRAMONTO
di Valeria Zanola
Un bel tramonto rosseggiante si è manifestato la sera di sabato 22 settembre 2018 in Piemonte. Come spesso avviene, a colorarsi al calar del sole (in questo caso a Sangano, in bassa Val Sangone) sono stati banchi di Cirrostratus e Altocumulus lenticularis in regime di correnti da Nord-Ovest in quota dopo il passaggio di un modesto fronte atlantico la notte precedente. Nonostante la provenienza nord-occidentale (con un po' di foehn nelle valli alpine), la massa d'aria in circolazione era molto calda, di origine subtropicale: il radiosondaggio eseguito alle h 12 UTC (le 14 locali) dall'aeroporto di Cuneo-Levaldigi, segnalava infatti temperature di 15,0 °C a circa 1500 m (livello isobarico di 850 hPa), e 0 °C a ben 4500 m, inoltre sulla pianura torinese le temperature massime hanno sfiorato i 30 °C, una situazione da piena estate alla vigilia dell'Equinozio d'autunno.


NUBIFRAGI IN LIGURIA 
di Andrea Bonizzoni

A metà luglio 2018 inconsueti nubifragi si sono abbattuti sulla Riviera di Ponente e sul vicino entroterra, il cui clima è solitamente secco nelle settimane centrali dell'estate. In particolare lunedì 16, all'interno di una massa d'aria umida e instabile in risalita dal Golfo del Leone e dal Mar Ligure, si sono formate numerose celle temporalesche che nella giornata hanno scaricato 69 mm di pioggia a Savona, 73 mm a Pieve di Teco, 77 mm al Colle del Melogno (dati ARPA Liguria), a fronte di medie mensili di 20-40 mm... causando allagamenti in diverse località tra cui Savona, Albissola Marina, Ceriale e Albenga. Qui vediamo una "shelf-cloud" (nube "a mensola") ripresa da Alassio verso Capo Mele, generata dal sollevamento di aria caldo-umida presente al suolo davanti al temporale da parte delle impetuose correnti discendenti dal cumulonembo (fronte di raffica, associato alle precipitazioni).
 


NUBI NOTTILUCENTI VISTE DAL CAMPO DEI FIORI (VARESE)
di Andrea Aletti e Luca Buzzi, Osservatorio "G. V. Schiaparelli"

Il 3 luglio 2017 alle h 4 (ora locale) gli astronomi dell'osservatorio "G. V. Schiaparelli" al Campo dei Fiori (1226 m, Prealpi di Varese) hanno documentato il fenomeno - raro alle nostre latitudini - delle "nubi nottilucenti" (PMCs, Polar mesospheric clouds), apparse all'orizzonte Nord-Est in direzione dell'Europa centrale insieme ai primi tenui lucori dell'alba. Si tratta di sottili nubi mesosferiche formate da cristalli di ghiaccio a quote tra 75 e 85 km, dunque le più elevate che possano formarsi, ben più in alto delle comuni nubi troposferiche a cui siamo abituati, sotto i 10-15 km di altezza. Vengono illuminate dal sole mentre gli strati più bassi dell'atmosfera sono ancora al buio prima dell'alba (o già al buio, dopo il tramonto), e la loro origine non è ancora stata completamente chiarita.
 


NUBI OROGRAFICHE E IRIDESCENZE AL GRAN S. BERNARDO
di Virgilio Giacchetto

Il 22 febbraio 2017 un anticiclone si protende dall'Atlantico verso l'Italia, e il tempo è per lo più soleggiato e precocemente tiepido (anche 20 °C in Sardegna), a parte nebbie sulle pianure del Nord e nubi basse marittime con pioviggini in Liguria. Le Alpi interne sono però lambite da un flusso di vivaci correnti nord-occidentali più attivo sull'Europa centrale, con formazione di Altocumulus lenticularis al tramonto sopra le creste tra Val d'Aosta e Svizzera. Qui ne vediamo alcuni banchi (anche con iridescenze ed elementi di Altocumulus lenticularis lacunosus) nella zona del Gran San Bernardo, ripresi da Saint-Rhémy-en-Bosses.
 


CAPODANNO 2016: "MARE" DI STRATI SULLA VALPADANA
di Marco Isoldi

Una caratteristica atmosferica dominante dei giorni tra fine dicembre 2015 e inizio gennaio 2016 è stata la frequente presenza di nubi basse (strati) con limite superiore tra gli 800 e i 1000 m circa in Valpadana e sulle basse valli alpine occidentali. La siccità finalmente si è interrotta con il passaggio di perturbazioni atlantiche: tra un fronte e l'altro il cielo è tornato sereno sulle Alpi, ma sovente è rimasto grigio a fondovalle e in pianura, come in questa immagine ripresa il 1° gennaio 2016 da Montoso, a 1250 m sulle alture di Bagnolo Piemonte (Cuneo).
 

UN PO... DI CUMULONEMBI
di Toni Farina

Giugno 2015 è cominciato con una prima decade anticiclonica e tra le più calde mai registrate al Centro-Nord italiano, con temperature massime di 34-37 °C in Valpadana tra venerdì 5 e sabato 6. In seguito l'anticiclone nord-africano ha ceduto permettendo flussi di aria più instabile e meno calda, ora dall'Atlantico, ora da Nord-Est, responsabili di temporali quotidiani e talora forti, con grandine e raffiche di vento. Una situazione di instabilità tuttavia piuttosto comune a metà giugno. Qui vediamo il tranquillo scorrere del Po il 15 giugno 2015 nel tratto a valle di Valenza (Alessandria), quasi all'uscita dal territorio piemontese: cumuli e cumulonembi si affollano all'orizzonte in un pomeriggio diffusamente temporalesco tra Nord Italia e Canton Ticino (forte grandinata sulla cintura Nord di Torino, nubifragio intorno a Lugano). 
 

NUBI LENTICOLARI E TEMPESTE DA NORD-OVEST SULLE ALPI
di Maurizio Ariena
Il periodo tra venerdì 27 marzo e giovedì 2 aprile 2015 è stato caratterizzato da impetuosi venti da Nord-Ovest sulle Alpi, e da un episodio di föhn insolitamente duraturo e intenso sul versante padano della catena montuosa. La massa d'aria è divenuta particolarmente mite tra lunedì 30 e martedì 31 marzo quando, con il concorso dell'effetto favonico, le temperature massime sono salite a 26-29 °C su pianure e colline tra Torino, Asti e Cuneo, in seguito si è avuto un graduale raffreddamento, più marcato anche in pianura da venerdì 3 aprile con la rotazione a Est delle correnti al suolo. Il vento ha raggiunto la massima intensità tra lunedì sera e mercoledì, con punte oltre i 150 km/h sulle creste alpine e di 80-120 km/h lungo le valli e sulle zone pedemontane torinesi (numerosi alberi sradicati e danni ai tetti). Qui nubi lenticolari (Altocumulus lenticularis) sul Monte Rosa, visti da Alagna Valsesia nel pomeriggio di sabato 28 marzo, indizio del rinforzo dei venti nord-occidentali in quota sopra le Alpi.

 

ALTOCUMULO LENTICOLARE SULLA VETTA DEL MONVISO
di Marco Mereu
Il 23 gennaio 2015, tra l'anticiclone "Friederike" sul vicino Atlantico, e la depressione "Iustus" al Sud Italia, correnti tese da Nord-Ovest attraversano le Alpi. La presenza della catena montuosa deforma il flusso d'aria dando luogo a ondulazioni in corrispondenza delle quali si sviluppano banchi di Altocumulus lenticularis, tipiche "nubi d'onda" rivelatrici di venti in quota sopra le montagne. Una di queste, ripresa da Villastellone (pianura a Sud-Est di Torino), si forma proprio sulla vetta del Monviso, seguendone fedelmente il profilo come farebbe l'acqua sopra a un sasso nel letto di un torrente.
 

STRATI SULLA VAL DI SUSA
di Paolo Marcato
Dopo un sabato sereno e caldo (massime di 26-27 °C sulla pianura torinese), domenica 28 settembre 2014 l'anticiclone "Kieron" a Nord delle Alpi fa entrare aria orientale più umida in Valpadana. Le foschie diventano ancora più dense a bassa quota, e strati nuvolosi si formano contro le Alpi occidentali a quote tra 1500 e 2000 m circa, penetrando talora per diversi chilometri dalla pianura entro le vallate. Qui la nuvolosità bassa che ingombrava la Valle di Susa vista salendo al Colle dell'Assietta. Sullo sfondo, a sinistra il M. Chaberton (3130 m), al centro le vette degli Ecrins (Delfinato).

 

CUMULI NEL CIELO DI ROMA
di Andrea Tarquino
Indebolitosi l'effetto delle correnti fresche e umide da Nord-Est, il 1° giugno 2014 l'estate meteorologica si apre con cieli in gran parte soleggiati in Italia, ma lo sviluppo di cumuli nelle ore centrali è vivace, specialmente sulle zone interne. Qui una distesa di Cumulus humilis e Cumulus mediocris al di sopra di Roma, dove la temperatura giornaliera oscilla tra una minima di 11 °C e una massima di 24 °C, e non si registrano precipitazioni. Al centro dell'immagine, contro i rilievi dei Castelli Romani, e a metà tra il palazzo del Quirinale e il Vittoriano, si scorge la Torre Calandrelli, sede dell'osservatorio storico del Collegio Romano fin dal 1788.
 

"CASCATA" DI STRATI VERSO IL LAGO DI COMO
di Cinzia Mighetti
Il 17 novembre 2013 il cielo è ancora sereno in quota sulle Alpi, ma negli strati medio-bassi già si rafforza il flusso di aria umida meridionale che prelude al prolungato periodo piovoso dei giorni seguenti. Qui, in prossimità del Costone del Bregagno (tra i laghi di Como e di Lugano), uno scenografico effetto "cascata" delle nebbie (Stratus) che dal piccolo bacino della Val Cavargna traboccano verso il Lario, attorno a quota 2000 m.

CUMULONEMBO SUL MILANESE
di Maria Luisa Paracchini
Dopo il violento passaggio temporalesco del 24 agosto 2013 al Nord-Ovest italiano, una «goccia fredda» (depressione in quota contenente aria fredda al suo interno) si posiziona sull'Italia mantenendo atmosfera instabile per alcuni giorni, con nuovi e numerosi temporali intensi qua e là. Ecco un Cumulonimbus incus (cumulonembo a incudine) al di sopra del Milanese, ripresa la sera del 27 agosto da Borgo Ticino (Novara). La sommità tocca la tropopausa (confine tra troposfera e stratosfera), a 10000 m di quota.


ALTOCUMULO LENTICOLARE SUL MONTE ROSA
di Roberto Cilenti
Il 26 luglio 2013 la situazione atmosferica vede un robusto promontorio anticiclonico distendersi dall'entroterra algerino fino all'Europa centrale, coinvolgendo pienamente l'Italia. I cieli sono per lo più sereni, a parte i consueti sviluppi pomeridiani di cumuli e locali temporali, e le temperature in aumento (fino a 37 °C di massima sulla pianura emiliana). Tuttavia,
deboli venti da Sud-Ovest in quota interagiscono con la cresta principale delle Alpi generando alcuni Altocumulus lenticularis, nubi orografiche che si sviluppano per la deformazione del flusso delle correnti aeree imposto dalla catena montuosa. Qui ne vediamo uno al di sopra dei Lyskamm (4527 m, Monte Rosa), ripreso al mattino dall'alta valle del Lys (Aosta).
 

CUMULONEMBI E RISAIE NEL VERCELLESE
di Gianpaolo Falletti
Nel pomeriggio del 19 maggio 2013, allontanatasi l'ennesima perturbazione sud-occidentale che ha recato piogge intense sul Nord-Ovest italiano e neve sulle Alpi oltre i 1700 m, l'atmosfera resta instabile per l'afflusso di aria fresca in quota. Numerosi cumulonembi si formano in aria limpida sia sui rilievi, sia sulla pianura piemontese: qui li vediamo specchiarsi sulle risaie, come di consueto allagate in primavera, nei dintorni di Santhià (VC).

ALTOCUMULUS KELVIN-HELMHOLTZ A CHIUSA DI PESIO (CN)
di Andrea Davide
Il 15 febbraio 2013 sul Nord Italia è attivo un flusso di correnti da W-NW: un moderato fronte atlantico valica le Alpi nella notte, seguito da alcuni sbuffi di föhn nelle valli occidentali. Sul cielo di Chiusa di Pesio (CN) nel pomeriggio appare un Altocumulus Kelvin-Helmholtz, formazione nuvolosa poco frequente e caratterizzata da ondulazioni a ricciolo dovute a turbolenze che si sviluppano al contatto tra due strati d'aria che scorrono con velocità (o talora direzione) differente.

 

ALBA DAL MONTE RAMA (GE)
di Andrea Bonizzoni
Quella del 2013 è stata un'Epifania straordinariamente mite, specialmente sui rilievi del Nord-Ovest italiano
, per via dell'aria sub-tropicale circolante all'interno dell'anticiclone Xerxes, a cui si è aggiunto l'effetto föhn sul versante padano delle Alpi (temperature massime fino a 20-23 °C a quote di 400-700 m). Aria marittima più umida determinava invece la formazione di strati bassi sul versante ligure dell'Appennino, qui visti dalla sommità del Monte Rama (1150 m).

TRAMONTO A SAN DAMIANO D'ASTI
di Andrea Lovera

Durante le situazioni con vento da Nord
è frequente lo sviluppo di estesi banchi di nubi d'onda sottovento alle Alpi (altostrati, altocumuli, cirrostrati) che all'alba e al tramonto si accendono talora di colori spettacolari. Qui il suggestivo tramonto del 4 gennaio 2013 dalla frazione San Luigi di San Damiano d'Asti (AT), con a destra l'inconfondibile piramide del Monviso (3841 m).

ROVESCIO AL LARGO DI MARINA DI MASSA
di Nicola Vivoli

La depressione fredda "Christine" inaugura l'autunno meteorologico 2012 in Italia. Il giorno 3 settembre forti piogge interessano molte regioni
(fino a 200 mm sulla Sardegna settentrionale). Qui uno spettacolare rovescio al tramonto, associato ad un'evidente "downburst" (aria fredda in discesa da una nube temporalesca verso la superficie, in questo caso del mare).

ALTOCUMULI IN VAL D'EGUA (VC)
di Andrea Bonizzoni

Il 21 ottobre 2012 è una giornata straordinariamente mite, soprattutto in quota sulle Alpi, a causa di un flusso di aria calda meridionale in regime anticiclonico. Il radiosondaggio di Milano-Linate individua l'isoterma 0 °C a ben 4250 m alle h 00 UTC. Qui alcuni banchi di Altocumulus stratiformis translucidus transitano sul cielo della Val d'Egua, laterale sinistra della Val Sesia (VC).

CUMULONEMBI DA MONDOVI' OLTRE LE LANGHE (CN)
di Gabriele Scanavino

Allontanatasi la perturbazione che il 4 novembre 2012 ha portato forti piogge soprattutto sul Levante Ligure e al Nord-Est, il tempo torna soleggiato e al Nord-Ovest soffia il föehn. Il giorno 6 splende il sole a Mondovì ma all'orizzonte orientale, oltre le Langhe, si erge una linea di Cumulus congestus dovuti probabilmente ad una residua instabilità per l'aria fresca in quota.

"MARE" DI NUBI IN VALLE DI SUSA
di Eleonora Girodo

Dopo modeste piogge notturne, a
l mattino del 9 ottobre 2012 ampie schiarite si estendono sulle Alpi occidentali in regime di venti da Ovest-Nord-Ovest. Tuttavia banchi di nubi basse (strati e stratocumuli) si attardano sui fondovalle fino a circa 1200 m. Qui un bel "mare" di nubi sulla media Valle di Susa (Torino) ripreso da Ferrera (Moncenisio).

ALTOCUMULI SULLO SPEZZINO
di Andrea Tarquino

E' un tranquillo tramonto di inizio autunno quello del 21 settembre 2012  a Tellaro (SP), in attesa che il flusso umido da Sud-Ovest si intensifichi portando rovesci a tratti forti nei giorni seguenti. Guardando verso Portovenere, il cielo è affollato di Altocumulus stratiformis lacunosus.

STRATI SULLA VALLE ORCO (TO)
di Agostino Bettinsoli

Mentre l'anticiclone "Ennio" regna sull'Europa centrale portando tempo sereno e mite in quota sulle Alpi (il radiosondaggio eseguito alle h 09 UTC a Cuneo - Levaldigi individua l'isoterma 0 °C a ben 4472 m), deboli correnti orientali al suolo causano la formazione di estesi Stratus tra la pianura piemontese e le valli alpine occidentali fino a 2500 m, qui visti dal Colle del Carro verso l'alta Valle Orco e il Gran Paradiso.

CUMULI A PIAN DELL'ORSO, IN VALLE DI SUSA (TO)
di Giorgio Bordiglia

Nel pomeriggio del 9.9.2012 si sviluppano cumuli sulla Bassa Valle di Susa, in un blando campo anticiclonico, favorito da una lieve linea di instabilità in avvicinamento da Ovest.

PRIME ORE DEL MATTINO AD ALICE SUPERIORE (TO)
di Emiliano Stabile

Il 31.08.2012 una saccatura fredda in quota si appresta ad attraversare le Alpi occidentali portando il primo vigoroso raffreddamento di fine estate e rovesci sparsi. Entro la notte seguente sulle Alpi la neve scenderà fino a 1800-2000 metri.

LENTICOLARI A COGNE (AO)
di Sandra Teano

Il pomeriggio del 30.07.2012 Altocumulus lenticularis in formazione sopra i cieli della Val d'Aosta per effetto di un flusso moderatamente umido da W-NW sulle Alpi. Prevale il sole sulle Alpi occidentali mentre l'instabilità di sposta a E con violenti temporali tra Alto Adige e Bellunese (51 mm in due ore a Bressanone).

CUMULI SUL MONTE BIANCO (AO)
di Luca Lombroso

Il 26.07.2012 un anticiclone nord africano è disteso con asse sulle Alpi occidentali, dove - salvo i consueti cumuli diurni - il tempo è soleggiato e molto caldo con isoterma 0 °C a 4200 m e punte di 37 °C sull'Alessandrino. Qui la catena del Monte Bianco vista nel pomeriggio dall'aereo.

INCUDINE NEI PRESSI DI TORINO
di Roberto Maffioli

Un cumulonimbus incus si sviluppa in aria limpida sulle colline a Est di Torino al tramonto del 12 giugno 2012, ripreso da Settimo Torinese, in situazione di correnti occidentali con residua instabilità in pianura e föhn in arrivo dalle valli alpine.

MAMMATUS A LESSOLO (TO)
di Emiliano Stabile

Al margine del forte anticiclone africano, un flusso di aria più umida e instabile da W-SW attiva temporali anche violenti tra Alpi occidentali e pianura piemontese. Qui la formazione di mammatus alla base di un cumulonembo a Lessolo, presso Ivrea, la sera del 21 giugno 2012.

IL SOLE DIETRO LE NUVOLE (BO)
di Giancarlo Anfossi

Il 4 maggio nella zona di Casalecchio di Reno, sviluppo di cumuli all'avvicinarsi di un fronte atlantico che porterà forti rovesci specialmente lungo Alpi e Prealpi.

CUMULONEMBO DIETRO LA COLLINA DI SUPERGA (TORINO)
di Daniele Amodeo

In regime di venti occidentali, con foehn nelle vallate alpine, tra il tardo pomeriggio e la sera del 24 aprile 2012 cumuli imponenti si sviluppano tra le Prealpi e il Torinese.

CUMULONIMBUS INCUS DA COLLEGNO (TO)
di Andrea Tarquinio

La sera del 20 aprile 2012, dopo il transito di un fronte legato alla depressione "Madeleine" sul Regno Unito, una situazione di moderato föhn si sviluppa lungo le valli alpine occidentali: l'atmosfera diviene limpida e consente di vedere in lontananza, da Collegno (TO), un Cumulonimbus incus che si attarda tra il Biellese e il Vercellese portando temporali e localmente grandine.

ALTOCUMULI DI CONFINE...
di Renzo Bertolini

Il 27 febbraio 2012, un altocumulus lenticularis lacunosus sopra le creste della Valle dei Mulini (Campo Tures, Alto Adige) in regime di venti da Nord-Est in quota.

NUBE LENTICOLARE SUL CERVINO
di Roberto Cilenti

A metà febbraio 2012 il gran gelo termina improvvisamente sulle Alpi; si instaurano correnti sempre settentrionali ma con contributo di aria mite di origine oceanica. Qui, il 17 febbraio, la vetta del Cervino ripresa dalla Val d'Ayas sovrastata da un Altocumulus lenticularis formatosi in seno al flusso di venti da Nord in quota.

TRAMONTO A COGNE (AO)
di Marcella Ballara

03.01.2012: estesi banchi di Altocumulus lenticularis si colorano al tramonto, in regime di venti nord-occidentali sulle Alpi con foehn sul versante italiano.

TRAMONTO A EXILLES (TO)
di Paola Joannas
07.09.2011: tramonto su banchi di Altocumulus lenticularis a Exilles (Valle di Susa) in regime di correnti da NW e föhn sul versante sudalpino

STRATI IN VAL DI SUSA (TO)
di Marco Favero
15.10.2011: in regime di correnti orientali un "mare" di Stratus, qui visto dal Rocciamelone (3538 m, Valle di Susa), ricopre la pianura padana occidentale e le valli alpine adiacenti fino a circa 2500 m. Il gruppo della Punta Lunella (2772 m) emerge come un'isola, tra le Valli di Lanzo e la Val di Susa.

STRATI IN VAL GRANDE (VB)
di Antonio Farina
Alba del 17.10.2011 in Val Grande ripresa dal Mottac

ALTOCUMULI ALL'ALBA
Torino,  8 dicembre 2006
foto di Matthieu HÉRIN
 

NEMBOSTRATI
Turate (CO), 19.3.2007
Foto di Gabriele ASNAGHI
La discesa di aria fredda dall'Artico che ha investito il nord Italia lunedì 19 marzo, ha rimescolato bene l'atmosfera, provocando dei locali temporali.

RAGGI SOLARI FILTRANO ATTRAVERSO L'ALTOSTRATUS
Rifugio Selleries, Val Chisone (TO),  11 marzo 2007
foto di A. COSTELLI
Il vento da Est che ha soffiato domenica 11 marzo, ha prodotto una diffusa nuvolosità stratiforme a ridosso delle Alpi occidentali.

TRAMONTO A TORINO OVEST, SULLO SFONDO IL MASSICCIO DELL'ORSIERA-ROCCIAVRE' E ALCUNE NUBI LENTICOLARI
9.11.2007, foto di Vittorio VALESIO
NUBE LENTICOLARE
Monginevro, confine Italia-Francia, il 26 febbraio 2007- foto di Bruno FRIGATO
Una nube lenticolare generata dallo stesso vento di f
öhn di questa foto. Nonostante l'innevamento modesto, il paesaggio è invernale grazie alla recente nevicata di domenica 25 febbraio 2007.
NUBE LENTICOLARE
Luca Mercalli
Almese, mattina del 26 febbraio 2007
Il föhn sta soffiando forte in Valsusa. Il massiccio dell'Ambin (al centro della foto) è avvolto dalle nubi dello stau, poi un intervallo di cielo azzurro e dopo una lunga nube lenticolare che percorre il cielo da nord a sud, parallela alla catena montuosa.
ALTOCUMULI ROSSEGGIANTI ALL'ALBA
Gianpaolo Castellano
Caselle Torinese (TO), mattina del 14 febbraio 2007
 
MURO DEL FÖHN IN VALSUSA
Joris Benninga
Almese (TO), mattina del 13 febbraio 2007
La Sacra di San Michele, simbolo del Piemonte, spicca sul muro del föhn illuminata dai primi raggi del sole nascente.

ALTOCUMULUS LENTICULARIS SUL MONTE BIANCO (AO)
Pino Ruisi
Fotografia scattata nell'ottobre 2002 da Courmayeur 

ALTOCUMULI SU PAVIA
Fulvio Piazza, Pavia
Scattate con  fotocamera digitale NIKON COOLPIX 3500 domenica 29/12/2002 a Pavia sul fiume Ticino. 
 

  Pagina dopo   | Galleria

 Nubi  |  Fulmini   |  TornadoNeve e gelo | Arcobaleno

Tutte i diritti sulle fotografie qui pubblicate sono di proprietà dei relativi autori.
La redazione di Nimbus Web si impegna a non utilizzarle, al di fuori della pubblicazione in  queste pagine, senza il consenso esplicito del proprietario

Le responsabilità delle informazioni riportate sono a carico dei rispettivi Autori. La Redazione di Nimbus Web non risponde per eventuali omissioni o inesattezze. 

Guida al   sito    |    Contattaci    |    Segnala il sito    |   Credits    |   Copyrights