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Genova        
Numero 32, anno IX       
Giugno 2009        

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di: Roberto Pedemonte

LA “NOSTRA” SMI

Quest’anno l’Assemblea Generale della Società Meteorologica Italiana si è tenuta nuovamente nella sede, a Bussoleno, presso il Castello Borello. Luogo bellissimo che sovrasta la valle di Susa e la abbraccia per un lunghissimo tratto, con lo sfondo del Rocciamelone, adatto ad accogliere un evento che cementa la conoscenza e l’amicizia tra i soci.

La giornata, splendida dal punto di vista meteorologico, ha visto il susseguirsi degli interventi, sempre puntuali e interessanti, l’osservazione accurata da parte dei partecipanti dei testi presenti nella biblioteca e di quelli in vendita nel book shop; attività inframezzate dalla pausa pranzo, con specialità del posto. La partecipazione di numerosi soci, e non solo, ha costretto direzione, nei giorni precedenti, a non accettare più iscrizioni per ragioni di spazio.

L’assemblea vera e propria, anticipata per consentire a Luca di trasferirsi a Milano per la registrazione della trasmissione “Che tempo che fa”, ha sancito il benessere economico della società e ha illustrato la veemente attività in numerosi campi: pubblicazioni, istruzione, convegni. Vi sono, insomma, i presupposti perché la “nostra” abbia da vivere stagioni sempre migliori. Il numero di soci è costante, circa un migliaio, ma, riteniamo, sia questa la cifra standard e limite, difficilmente espandibile, anche perché geograficamente lo zoccolo dei soci proviene dal nord ovest italiano, per cui il mantenere queste dimensioni è sicuramente un successo. Sarebbe diverso se anche per altre aree del paese vi fosse, da parte di appassionati, un attrazione gravitazionale verso la SMI, certo conosciuta grazie alla visibilità sui mass media del presidente, ma in genere ancora materialmente lontana sul territorio.

Detto questo non possiamo, comunque, che rallegrarci dei risultati raggiunti grazie all’impegno, a onor del vero, dei pochi soci che collaborano fattivamente nella redazione. Un grazie a loro è doveroso da parte tutti noi.

Un’ultima nota per segnalare un nuovo collaboratore della nostra Rivista, Enrico Pelos, che ci racconta l’esperienza aerostatica vissuta ai primi dell’ottocento dalla francese Sophie Armant Blanchard sulle montagne genovesi, qui forzatamente scaraventata da impreviste, e imprevedibili per l’epoca, condizioni meteorologiche.

Buona lettura.
 


Rapporti meteorologici sulla climatologia ligure a cura dall’ARPAL (www.meteoliguria.it).

 Rapporto termopluviometrico Dicembre 2008 (file PDF)