Quest’anno l’Assemblea Generale della
Società Meteorologica Italiana si è tenuta nuovamente nella
sede, a Bussoleno, presso il Castello Borello. Luogo
bellissimo che sovrasta la valle di Susa e la abbraccia per
un lunghissimo tratto, con lo sfondo del Rocciamelone,
adatto ad accogliere un evento che cementa la conoscenza e
l’amicizia tra i soci.
La giornata, splendida dal punto di vista
meteorologico, ha visto il susseguirsi degli interventi,
sempre puntuali e interessanti, l’osservazione accurata da
parte dei partecipanti dei testi presenti nella biblioteca e
di quelli in vendita nel book shop; attività inframezzate
dalla pausa pranzo, con specialità del posto. La
partecipazione di numerosi soci, e non solo, ha costretto
direzione, nei giorni precedenti, a non accettare più
iscrizioni per ragioni di spazio.
L’assemblea vera e propria, anticipata
per consentire a Luca di trasferirsi a Milano per la
registrazione della trasmissione “Che tempo che fa”, ha
sancito il benessere economico della società e ha illustrato
la veemente attività in numerosi campi: pubblicazioni,
istruzione, convegni. Vi sono, insomma, i presupposti perché
la “nostra” abbia da vivere stagioni sempre migliori. Il
numero di soci è costante, circa un migliaio, ma, riteniamo,
sia questa la cifra standard e limite, difficilmente
espandibile, anche perché geograficamente lo zoccolo dei
soci proviene dal nord ovest italiano, per cui il mantenere
queste dimensioni è sicuramente un successo. Sarebbe diverso
se anche per altre aree del paese vi fosse, da parte di
appassionati, un attrazione gravitazionale verso la SMI,
certo conosciuta grazie alla visibilità sui mass media del
presidente, ma in genere ancora materialmente lontana sul
territorio.
Detto questo non possiamo, comunque, che
rallegrarci dei risultati raggiunti grazie all’impegno, a
onor del vero, dei pochi soci che collaborano fattivamente
nella redazione. Un grazie a loro è doveroso da parte tutti
noi.
Un’ultima nota per segnalare un nuovo
collaboratore della nostra Rivista, Enrico Pelos, che ci
racconta l’esperienza aerostatica vissuta ai primi
dell’ottocento dalla francese Sophie Armant Blanchard sulle
montagne genovesi, qui forzatamente scaraventata da
impreviste, e imprevedibili per l’epoca, condizioni
meteorologiche.
Buona lettura.
Rapporti meteorologici sulla climatologia
ligure a cura dall’ARPAL (www.meteoliguria.it).
Rapporto
termopluviometrico Dicembre 2008 (file PDF)
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