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Genova        
Numero 35, anno X        
Febbraio 2010        

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  A cura di: Roberto Pedemonte

 e Massimo Riso

 

Arabia Saudita - Una violenta alluvione ha colpito la città di Jeddah.

FILIPPINE
La tempesta tropicale Ketsana, il ciclone tropicale che ha provocato quest’anno più morti nel mondo, ha colpito le Filippine il 26 settembre, con forti venti che hanno soffiato a oltre 100 km/h, e ammontare copioso di pioggia nelle aree circostanti la capitale Manila. Circa l’80 per cento della città è stato sommerso ed è risultata l’inondazione peggiore in 40 anni. La più intensa precipitazione in 12 ore, 424 mm, ha infranto il record addirittura del periodo di 24 ore, 335 mm, registrato nel 1967 e superato il valore medio mensile di pioggia in settembre, di 391 mm; di questa quantità, 340 mm sono cauti in un periodo di sei ore. Pressoché quattro milioni di persone sono state interessate dalla tempesta e 375.000 sono stati costretti ad abbandonare le loro case. Almeno 295 i morti e 39 i dispersi a causa delle inondazioni improvvise. Il governo ha dichiarato lo stato di calamità a Manila e in 27 province. Danni a raccolti e infrastrutture sono stati valutati circa 70 milioni di euro. Ketsana nel suo percorso ha riguadagnato forza attraversando il Mar Cinese Meridionale e ha raggiunto il Vietnam centrale il 29 settembre come tifone di categoria 2 e venti a 169 km/h. Città e villaggi sono stati allagati e 162 persone hanno perso la vita. 170.000 gli evacuati dalle loro case. La tempesta si è poi diretta nell’entroterra, provocando le 24 vittime in Laos e 17 in Cambogia. In Vietnam i danni sono stati valutati in 118 milioni di euro.


FILIPPINE - Il tifone Ketsana
Fonte: Wikipedia.

Il Tifone Parma, tallonando da vicino Ketsana, si è sviluppato il 27 settembre ed è approdato nella Valle di Cagayan, il 3 ottobre come categoria 1, portando venti di 142 km/h. Il sistema si è indebolito lentamente a status di depressione tropicale attraversando la parte settentrionale dell'isola tra il 4 e il 10 ottobre, influenzato ancora dalla vicina tempesta Melor. Almeno 374 persone sono rimaste uccise e più di 3,1 milioni di persone colpite dalle piogge torrenziali e continue che hanno provocato inondazioni e frane, seppellendo dozzine di villaggi. Una valutazione di 30 milioni di euro è stata stimata per i danni ai raccolti e alle infrastrutture.

Mirinae è stato il quarto tifone a colpire le Filippine nell’ottobre 2009, toccando terra il giorno 30 con venti a 185 km/h. 13.000 persone sono state colpite, 27 uccise e 4 disperse. Molti millimetri di precipitazione sul suolo, reso già saturo, hanno provocato inondazioni improvvise nelle aree a sud di Manilla, sull'isola principale di Luzon. La maggior parte delle strade nella regione sono state seppellite da frane o sommerse. La tempesta si è indebolita e ha poi fatto un secondo approdo in Vietnam il 3 novembre uccidendo 100 persone.

GIAPPONE
Il giorno 8 ottobre il Tifone Melor ha colpito l'isola principale del Giappone con raffiche del vento a 160 km/h, distruggendo dozzine di strutture, provocando centinaia di annullamenti di voli e la chiusura degli affari. Due persone sono morte e 2.400 costrette a evacuare le loro case.

INDIA
Le piogge intense della prima settimana di novembre hanno provocato inondazioni significative e frane nello stato indiano meridionale di Tamil Nadu, il 9 novembre. Quasi 300 case sono andate distrutte e almeno 75 persone sono morte. Sono stati misurati 610 mm di pioggia in due giorni. Precipitazioni pesanti nell’India meridionale sono usuali durante novembre e dicembre a causa dell'inversione di flusso del monsone, da sudoccidentale a nordoccidentale. Durante la stagione delle piogge a Tamil Nadu la pioggia ammonta approssimativamente al 50 percento di quella annuale.


INDIA - La regione interessata dalle intense precipitazioni.

ARABIA SAUDITA
La città di Jeddah ha ricevuto 90 mm di pioggia il 25 novembre, un evento raro per una città che normalmente ne riceve 56 mm in un anno. Pioggia forte è stata segnalata in molte aree lungo la Costa del Mar Rosso con inondazioni improvvise molto estese, le peggiori in 27 anni e la pioggia più intensa per il paese in un decennio. Le inondazioni hanno provocato 106 morti e 350 dispersi.


Jeddah - Strade trasformate in fiumi.

 

AUSTRALIA: Una massiccia tempesta di sabbia ha sommerso Sydney e il Nuovo Galles del Sud

AUSTRALIA
In Australia una massiccia tempesta di sabbia ha spazzato il 23 settembre per 1.167 km l'Outback per sommergere Sydney, Nuovo Galles del Sud, colorando di rosso l’intera regione. Si è calcolato che le raffiche di vento a oltre 100 km/h abbiano trasportato 5.000 tonnellate di sabbia, diffondendola nelle aree meridionali del Queensland. L’Australia è uno dei continenti più aridi ma le tempeste di sabbia raggiungono le aree litoranee solamente nei casi di siccità molto estesa. L'Indice della Qualità dell'Aria per particelle con diametro inferiore a 10 micrometri, che possono provocare problemi respiratori nell’uomo, ha raggiunto il valore di 4.854, il più alto mai registrato per la città. Si considera che un livello sopra a 200 sia pericoloso. Più di 200 persone hanno riportato gravi difficoltà respiratorie e hanno dovuto rivolgersi ai servizi d'emergenza.


SYDNEY - La capitale dell'Australia soffocata dalla tempesta di sabbia.

I temporali che hanno colpito il più popoloso stato australiano del Nuovo Galles del Sud la settimana del 19 ottobre, hanno causato pioggia torrenziale, inondazioni molto estese e danni provocati dal vento. Centinaia di case hanno subito l’interruzione dell’energia elettrica a causa degli alberi abbattuti. Tetti danneggiati anche nell'area di Sydney. Una persona è morta per la forte pioggia. Nel mese di ottobre, le aree costiere del Nuovo Galles del Sud hanno ricevuto 400 mm di pioggia in più della media.

Un'onda di calore insolita in Australia meridionale ha infranto numerosi record e lasciato il terreno estremamente vulnerabile al pericolo degli incendi. Adelaide ha esperimentato otto giorni consecutivi con temperature superiori a 35 °C, risultando la più precoce onda di calore primaverile che ha colpito la città dall’inizio delle registrazioni nel 1887. La temperatura massima media per i primi 15 giorni di novembre è risultata 8 °C sopra la normale di 24.9 °C. Per la maggior parte dell'Australia meridionale, dove i residenti sono stati fatti evacuare immediatamente, il governo australiano ha dichiarato lo stato di incendi 'catastrofici'. Temperature estremamente alte nell'Australia meridionale sono tipiche dell’evento di El Niño.


AUSTRALIA - Anomalia della pemperatura massima..
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Inondazioni in Italia - Scicilia non meno di 20 morti..

ITALIA
In Sicilia 230 mm di precipitazione nel periodo di tre ore hanno prodotto, il 2 ottobre, le più disastrose valanghe di fango del paese da oltre un decennio. Almeno 20 persone sono morte e 40 risultano i dispersi. Oltre alle forti piogge, il diboscamento e lo sviluppo edilizio ha indebolito il suolo e contribuito al verificarsi delle frane.

Sei cadaveri sono stati recuperati nella frazione di Giampilieri, già alluvionata nel 2007; dieci nel comune di Scaletta dove è crollato un palazzo, e uno nella frazione di Briga Marina. Più di 400 sono gli sfollati. "Un disastro che si preannunciava ogni anno". Questa volta purtroppo è accaduto", denuncia il presidente dell'ordine dei Geologi della Sicilia, Gian Vito Graziano. Il Consiglio dei ministri ha decretato lo stato di emergenza. La procura della Repubblica di Messina ha aperto un'inchiesta nei confronti di ignoti. L'ipotesi di reato è disastro colposo.
(Fonte: Repubblica.it)


Messina - Danni provocati dall'alluvione
Fonte: Repubblica.it

GRAN BRETAGNA
Un sistema frontale dall'Oceano Atlantico si è stazionato sull’Irlanda tra il 18 e il 20 novembre provocando pioggia record e inondazioni molto estesa nella contea nordoccidentale inglese di Cumbria. Un morto e un disperso risultano vittime delle condizioni meteorologiche. Il Met. Office ha riportato 327 mm di pioggia a Seathwaite e 361 mm a Honister. Nel periodo di 24 ore Seathwaite ha ricevuto 314 mm di pioggia, nuovo record per il Regno Unito; il precedente risaliva al 1914. Allagamenti sono stati segnalati in zone dell’Irlanda, Irlanda del Nord, Scozia e Galles. L'osservatorio di Eskdalemuir, in Scozia, ha registrato il suo giorno di novembre più piovoso dall’inizio delle misurazioni, nel 1931, con 76 mm. Secondo l’Agenzia Ambientale del Regno Unito questo evento aveva una probabilità di verificarsi di 1 su 1000. La Polizia ha valutato che circa 1.300 case in Cumbria sono state danneggiate dall’inondazione e più di 200 persone sono state soccorse.
 


UK - L'area colpita dal sistema frontale atlantico.

 

Stati Uniti - Nel mese di ottobre diverse precoci nevicate hanno colpito molti stati.

Nord America

STATI UNITI

Dopo molti giorni di pioggia intensa, il 21 e 22 settembre si sono verificate gravi inondazioni in Georgia, Alabama, Tennessee orientale e nella parte occidentale del Nord Carolina. Centinaia di strade e ponti sono stati sommersi dall’acqua e la maggior parte delle strade nazionali nell’area metropolitana di Atlanta sono state chiuse. Molte aree della Georgia settentrionale hanno superato la pioggia con tempo di ritorno secolare nel periodo di 24 ore, che per questa regione è approssimativamente duecento millimetri. La pioggia totale durante il periodo della perturbazione al Lago Toxaway, Nord Carolina, è stata di 506 mm. Undici persone sono rimaste uccise in Georgia, Alabama e Tennessee, maggiormente travolti dalle inondazioni; i danni ammontano a oltre 174 milioni di euro.


Il 15 e 16 ottobre, un fronte in movimento lungo la costa orientale americana ha portato la prima nevicata nelle regioni interne di Pennsylvania e New York. Località montane della Pennsylvania hanno ricevuto 25 cm di neve che, bagnata e pesante, è caduta sulle foglie provocando gravi danni agli alberi e lasciato 10.000 case senza energia elettrica.


Pennsylvania, Sate College - I parcheggi in erba attorno allo stadio interamente coperti di neve. E' la prima volta dopo 108 anni che la città viene ricoperta dalla neve in questa stagione.
Fonte: post-gazzette.com

Una precoce e significativa tempesta di neve ha interessato parte degli Stati Uniti occidentali dal 27 al 30 ottobre, colpendo gli stati di Colorado, Kansas, Nebraska, Nuovo Messico, Sud Dakota, Utah e Wyoming. Località lungo il Front Range del Colorado sono state sommerse da 117 cm di neve. Molte strade nazionali e autostrade sono state chiuse a causa delle condizioni meteorologiche. A Cheyenne, Wyoming, questa tempesta, insieme alle precedenti nevicate nel mese, a prodotto il mese di ottobre più nevoso con 71 cm e Nord Platte, Nebraska, ha avuto il mese più nevoso mai registrato con 77 cm.

Il fronte dell’uragano Ida si è mosso lungo la costa americana sudorientale e ha incrementato la rotazione di un intenso ciclone extratropicale che ha proseguito lungo la costa orientale. Queste forti tempeste sono usualmente chiamate Nor'easters. Sollevamenti dell’acqua marina sono stati registrati lungo le coste del Nord Carolina, Virginia, Maryland e Delaware tra il 12 e 13 novembre. Norfolk, Virginia, ha registrato il sollevamento massimo dall’inizio delle misurazioni, nel 1927, di 182 cm, battendo il record precedente di 171 cm, verificatosi durante l’Uragano Isabel nel 2003. Alla tempesta era associata anche pioggia, con oltre 280 mm, e venti di forza di uragano, con raffiche a 121 km/h, misurate alla Stazione Navale Aerea di Oceana, in Virginia. Molti edifici nell'area di Washington D.C. sono stati evacuati per il timore che crollassero al transito del sistema depressionario e almeno 6 persone sono rimaste uccise dalla forza della tempesta.

 

MESSICO
L’Uragano Rick si è formato nell’Oceano Pacifico nord orientale, al largo della costa del Messico, il 16 ottobre. Il 18, Rick è diventato il più intenso uragano nel mese di ottobre registrato nel bacino e il giorno 11 ha raggiunto la categoria cinque, con venti intorno a 290 km/h e una pressione minima centrale di 906 hPa. Dopo l’Uragano Linda nel 1997, è il secondo uragano più forte mai registrato per il Pacifico Orientale. Rick si è quindi indebolito a tempesta tropicale con vento a 80 km/h prima di toccare la terraferma vicino a Mazatlan. L’impatto di Rick ha causato almeno due morti.


L'uragano Rick il 19 ottobre 2009 alle ore 15.00 UTC
Fomte: NOAA

 

EL SALVADOR

a Depressione Tropicale 11 (successivamente identificata come Uragano Ida) al largo della costa atlantica del Nicaragua e il fronte tropicale 96E al largo della costa pacifica di El Salvador, hanno interagito dal 4 al 6 novembre, provocando pioggia torrenziale in El Salvador. Il flusso di aria del fronte si è caricato di grandi quantità di umidità sulle montagne litoranee, scaricando 442 mm di pioggia. Almeno 192 persone sono rimaste uccise da inondazioni e frane. La piccola città di Verapaz è stata particolarmente colpita con 300 case distrutte. Diecimila persone sono state evacuate e alloggiate in ricoveri nel piccolo paese dell’America Centrale. Allagamenti e valanghe di fango associate ai cicloni tropicali non sono sconosciute in El Salvador; nel 1998, l’impatto dell’Uragano Mitch, uccise 240 persone nel paese.

CARAIBI

Ida formatosi al largo della costa del Nicaragua il 4 novembre ha raggiunto la categoria di uragano il giorno seguente, prima di toccare la terraferma. Ida è risultato il primo ciclone tropicale a interessare il Nicaragua in stagione così avanzata, durante un evento di El Niño, dal 1925. Oltre 280 mm di pioggia sono stati osservati in Nicaragua e Honduras. Ida dopo essersi rafforzato a categoria due sul Mar dei Caraibi occidentale, con vento massimo a 167 km/h e pressione centrale di 993 hPa, ha fatto un secondo approdo lungo la costa del Golfo americana vicino a Dauphin Island, Alabama, come tempesta tropicale, il 10 novembre. Il più grande impatto è stata la pioggia intensa lungo la costa del Golfo e il sudest americani. Inondazioni del litorale ed erosioni delle spiagge molto estese, a causa di un sollevamento delle acque fino a 1.80 metri, si sono verificate lungo le coste dell'Alabama e della Florida.

 

Burkina Faso - Intense pioggie hanno causato ingenti danni e 8 vittime.

BURKINA FASO
Piogge insolitamente intense hanno allagato Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso, il primo di settembre, colpendo 150.000 persone e causando otto vittime. L'ospedale principale della città si è allagato, costringendo all'evacuazione dozzine di pazienti. Secondo il Dipartimento di Meteorologia sono caduti 263 mm di precipitazione nel periodo di 12 ore, superando il record registrato 90 anni fa. Nei vicini paesi dell’Africa occidentale sono morte 159 persone e 600.000 sono state interessate.


Ouagadougou - Allagamenti nella capitale.