Alle quote di pianura delle nostre latitudini gli
episodi nevosi hanno, in generale, marcati caratteri di episodicità
e possono presentare differenze anche grandi tra una stagione e
quella successiva. I valori medi quindi non sempre fotografano
appieno l’immagine, così irregolare, del fenomeno neve. Tuttavia
l’estremo interesse per gli eventi nevosi nelle aree più popolate,
stimola professionisti e meteorofili ad affrontare l’argomento.
Genova - Piazza della Vittoria
La copiosa
nevicata del 27-01-2006
Foto: Roberto
Pedemonte
La climatologia della neve, specie se esaminata
su aree estese, può presentare non semplici ostacoli, quali il
difficile reperimento e accessibilità delle misure e la
disomogeneità nella metodologia adottata per la raccolta dei dati.
Ove non siano già disponibili serie di misure, è necessario eseguire
ricerche nei vari osservatori o stazioni meteorologiche, recandosi
personalmente negli archivi. Ciò comporta compiere spostamenti e
dedicare lunghi periodi di tempo alla consultazione di resoconti,
bollettini, sommari meteorologici o schede giornaliere.
Le differenti procedure utilizzate
nell’acquisizione dei dati nivologici e, quindi, nella misurazione
della meteora, dalle svariate reti di stazioni meteorologiche o dai
singoli osservatori presenti in Italia, pone problematiche
relative, in particolare, alla determinazione del giorno di neve o
della misura dell’altezza della neve fresca.
Tutto ciò senza contare i possibili errori nella
trascrizione dei dati numerici e nella rilevazione degli eventi.
Tanto per fare un esempio, gli indispensabili Annali Idrologici
pubblicati dal Servizio Idrografico Italiano, massima fonte
nazionale per mole di dati, disponibile ora anche sul web (sic!), a
cui tanto è dovuto per la conoscenza della climatologia in Italia,
non sono scevri da errori, anche palesemente enormi. Accanto a serie
di dati affidabili e storicamente di grande valenza, coesistono
numeri che lasciano interdetti. Uno per tutti, per quanto concerne
l’argomento oggetto di queste note, è la nullità del numero dei
giorni di neve presso l’Osservatorio di Genova Università nel mese
di gennaio 1985, riportata sui detti Annali. Quel gennaio, al di là
di ogni dubbio, fu abbondantemente nevoso, con valori di spessore di
neve fresca cumulata di molto superiori alla media climatologica.
Dunque, zero giorni indicati sugli Annali mentre alla stazione
meteorologica dell’aeroporto furono contati otto giorni con
precipitazione nevosa! E si verificarono davvero, ne eravamo
testimoni diretti! E questo non è un caso isolato. Inoltre, sui
predetti Annali, è mutato nel tempo la presentazione della misura
dell’altezza della neve, per cui non è agevole giungere a una
omogenea organizzazione del dato, senza consultare le annotazioni
giornaliere dell’osservatore, di non facile reperibilità.
Se il numero dei giorni nevosi è un elemento di
più agevole rintracciabilità, non così è per la misura dell’altezza
della neve fresca. Secondo le raccomandazioni dall’Organizzazione
Meteorologica Mondiale (pubblicazioni 1992a e 1994) l’altezza della
neve deve essere misurata in centimetri; al di sotto di 0.2 cm si
indica semplicemente la misura con “tracce”. L’altezza della neve
fresca rappresenta lo spessore raggiunto dalla neve su una
determinata superficie orizzontale in un determinato periodo,
normalmente di 24 ore, espresso in centimetri interi, non includendo
il deposito dovuto a scaccianeve, fenomeno dovuto al trasporto
orizzontale dei fiocchi di neve innescato dal forte vento.
METODOLOGIA
Ci proponiamo in questa sede di esporre un metodo
per stimare l’altezza della neve fresca caduta su un determinato
sito utilizzando, a tale scopo, i messaggi METAR, acronimo di
METeorological Aerodrome Report, avvisi di periodica osservazione
meteorologica per l’aviazione, compilati secondo quanto stabilito
dall’OMM (WMO – No. 306, Manuale e Codici), e facilmente disponibili
in rete. Il testo di un messaggio METAR è trasmesso ogni 30 o 60
minuti da ogni aeroporto o stazione meteorologica di supporto al
volo ed è riferito allo stato del tempo dei dieci minuti precedenti
l’ora in cui è trasmesso il messaggio stesso. Esso contiene, oltre
al codice ICAO (International Civil Aviation Organization)
identificativo di ogni stazione, le informazioni relative al giorno
e ora a cui si riferisce, alla velocità e direzione del vento, alla
visibilità, ai vari fenomeni (pioggia, neve, grandine, nebbia, ecc.)
se presenti, alla copertura del cielo, alle temperature dell’aria e
di rugiada, alla pressione atmosferica, oltre che ai parametri
attinenti al nowcasting e ad altre informazioni che interessano più
direttamente gli addetti al volo degli aeromobili.
Questo esempio di messaggio METAR è quello
trasmesso dall’aeroporto di Genova Sestri il 30 dicembre 1996:
Codice ICAO Direz.
Vel. VentoFenomeno
Temperature
Note Navig. Aerea
Giorno OraVisibilità
MinimaCopertura e
Alt. NubiPressione
Atm.
dove:
Codice ICAO:
LIMJ = Genova Sestri
Giorno ora: 301550Z = ore 15 e 50 del giorno 30
Direz. Vel. Vento: 05017G29KT = Vento da 50°, velocità media
17 nodi con raffiche 29 nodi
Visibilità minima: 1500 R29/1900N = 1500 m stimati
dall’osservatore, 1900 m sulla pista 29 misurati con strumentazione
Fenomeno: SN = Neve
Copertura e Alt. Nubi: BKN005 OVC015 = copertura tra 5/8 e
7/8 all’’altezza di 150 m e 8/8 all’altezza di 450 m
Temperature: M03/M06 = assoluta -3 °C, di rugiada -6 °C
Pressione Atm.: Q1003 = 1003 hPa riportata al livello medio
del mare
Note Navig. Aerea: SNOCLO = Aeroporto chiuso per neve
Questi messaggi, stilati da un esperto previsore
con adeguata preparazione, sono trasmessi da oltre diecimila
stazioni meteorologiche disseminate sulla superficie terrestre e
hanno un alto grado di affidabilità, in quanto indirizzati alla
sicurezza del volo civile e militare, benché naturalmente non siano,
potenzialmente, privi di inesattezze di trascrizione, per cui è
necessario verificare singolarmente la possibile presenza di errori
grossolani.
E’ interessante notare che, per quanto riguarda
la precipitazione nevosa, esistono dieci codici relativi ad
altrettante tipologie di nevicata, a seconda del tipo e
dell’intensità in cui si manifesta il fenomeno. Di questi dieci
codici, sette sono quelli riscontrati durante il presente lavoro. A
ogni codice di precipitazione riportato in ciascun messaggio METAR
nel quale è stato segnalato il fenomeno nevoso, è stato assegnato un
valore di altezza di neve cumulata in centimetri per ora di
precipitazione, secondo la seguente Tabella 1:
Codice METAR
Definizione Internazionale
Definizione Italiana
Neve Fresca cm/h
-SG
Light Snow Grains
Fiocchi di Neve
0,0
-SN
Light Snow
Nevischio
0,5
DRSN
Low Drifting Snow
Scaccianeve
0,0
BLSN
Blowing Snow
Raffiche di Neve
0,5
SN
Snow
Neve
1,0
SHSN
Snow Showers
Rovescio di Neve
2,5
+SN
Heavy Snow
Neve Fitta
3,0
Tab. 1 – Codici METAR e valori altezza di neve fresca
corrispondenti
Inoltre, quando la neve è accompagnata da
pioggia, il messaggio METAR riporta anche il codice RA (Rain)
abbinato al codice di nevicata. In questo caso, indipendentemente
dal valore dell’altezza che spetterebbe alla tipologia di neve
indicata nel messaggio, viene assegnato 0,0 cm l’accumulo di neve al
suolo. La somma dei valori estrapolati dai singoli messaggi METAR,
succedutisi durante l’evento, fornisce la stima dell’accumulo totale
di neve caduta per ogni giorno. Se l’evento si verifica senza pause
in due giorni consecutivi, con l’ultimo messaggio del giorno si
interrompe la somma, ripartendo da zero il giorno successivo.
RISULTATI
I due siti utilizzati per il presente lavoro:
A - La stazione
meteorologica dall’aeroporto “Cristoforo Colombo” di Genova
Sestri.
B - Piazza della
Vittoria, Punto di rilevamento dell'altezza della neve.
I due siti utilizzati per il presente lavoro sono
ubicati nella città di Genova, a brevissima distanza dalla costa
(distano fra loro circa 7 km) e, in considerazione della morfologia
del territorio, della loro esposizione geografica e dell’esperienza
diretta sul territorio è ragionevole considerare una congruente
uniformità di risposte nel caso di eventi precipitativi a carattere
nevoso. Benché, come è noto, in stazioni fra loro vicine si possano
riscontrare differenze anche non lievi nella quantità di
precipitazione che cade in un singolo episodio, in particolar modo
in territori morfologicamente complessi come quello ligure, le medie
pluriennali presentano, per le medesime località, valori
climatologici più stretti.
Genova -
Piazza della Vittoria
Veduta
dall'alto
Per verificare l’attendibilità del nostro metodo abbiamo preso in
considerazione i 18 episodi nevosi avvenuti a Genova nelle ultime
sei stagioni invernali, per i quali sono state eseguite da chi
scrive misure dirette dell’altezza giornaliera raggiunta dalla neve
fresca. Tali misurazioni sono state effettuate in Piazza della
Vittoria, nel centro della città, in un’area aperta e libera da
ostacoli nelle immediate vicinanze. Per confronto, sono stati
utilizzati i messaggi METAR trasmessi dall’aeroporto “Cristoforo
Colombo” di Genova Sestri durante ogni fenomeno nevoso, secondo le
modalità indicate nella Tab. 1.
Si sono quindi ottenuti i risultati riportati in
Tabella 2:
Giorno
Altezza
Misurata (a)
Altezza Stimata
dai
METAR (b)
Differenza (b-a)
07/02/2005
0,0
0,0
0,0
08/02/2005
2,0
2,0
0,0
20/02/2005
0,0
0,5
+ 0,5
22/02/2005
0,0
0,0
0,0
03/03/2005
25,0
16,0
- 9,0
28/12/2005
0,0
1,0
+ 1,0
26/01/2006
11,0
8,0
- 3,0
27/01/2006
17,0
14,0
- 3,0
03/01/2008
1,0
7,5
+ 6,5
04/01/2008
2,0
0,0
- 2,0
06/01/2009
1,0
4,0
+ 3,0
07/01/2009
8,0
12,0
+ 4,0
18/12/2009
4,0
7,0
+ 3,0
19/12/2009
1,0
0,0
- 1,0
04/01/2010
1,0
2,5
+ 1,5
05/01/2010
1,0
0,0
- 1,0
09/03/2010
0,0
0,0
0,0
10/03/2010
0,0
1,5
+ 0,5
Totale periodo
74,0
76,0
+ 2,0
Media evento
4,1
4,2
+ 0,1
Tab. 2 – Misura delle
altezze della neve fresca cumulata a Genova nei singoli giorni con
precipitazione nevosa.
Dalla lettura della Tabella 2 si evince che
esistono differenze marcate in meno della metà dei giorni con
nevicata, mentre circa la metà ha scarti entro 1 cm. Il divario è
proporzionale all’aumentare dell’altezza giornaliera raggiunta, ora
a favore di uno ora dell’altro sito. Otto giorni vedono l’altezza
stimata dai messaggi METAR superiore a quella misurata, sei giorni,
viceversa, vedono lo spessore misurato con valori maggiori rispetto
quello dei valori stimati e quattro giorni presentano uguali misure,
tre dei quali, però, senza accumulo. Premesso ciò, non può che
essere sottolineato l’alto grado di analogia della misura della neve
fresca cumulata totalmente nelle sei stagioni invernali, ovvero 74
cm l’altezza misurata e 76 cm quella stimata, con una media per
singolo giorno con precipitazione nevosa pressoché uguale: 4.1 e 4.2
cm rispettivamente. Inoltre, sommando i giorni di neve nei quali la
precipitazione abbia raggiunto uno spessore di almeno 1 cm di neve
fresca, si ottiene lo stesso valore di 12 giorni.
Le Tabelle 3 e 4 e le Figure 1 e 2 mostrano
l’altezza di neve fresca cumulata in ciascuna delle sei stagioni
invernali considerate, nel caso in questione nel periodo cha va da
dicembre a marzo, e il valore medio per singolo mese:
Stagione
Altezza
Misurata (a)
Altezza Stimata
dai
METAR (b)
Differenza (b-a)
2004/2005
27,0
18,5
- 8,5
2005/2006
28,0
23,0
- 5,0
2006/2007
0,0
0,0
0,0
2007/2008
3,0
7,5
+ 4,5
2008/2009
9,0
16,0
+ 7,0
2009/2010
7,0
11,0
+ 5,0
Media stagionale
12,3
12,7
+ 0,4
Tab. 3 e Fig. 1 – Misura delle altezze della neve fresca
cumulata a Genova nelle singole stagioni.
Mese
Altezza
Misurata (a)
Media
Mensile
Altezza Stimata
dai
METAR (b)
Media
Mensile
Differenza (b-a) Media Mensile
Dicembre
5,0
0,8
8,0
1,3
+ 0,5
Gennaio
42,0
7,0
48,0
8,0
+ 1,0
Febbraio
2,0
0,3
2,5
0,4
+ 0,1
Marzo
25,0
4,2
17,5
2,9
- 1,3
Tab. 4 e Fig. 2 – Altezze medie mensili della neve fresca
cumulata a Genova (periodo 2004/05-2009/10).
Appare evidente il buon grado la similitudine dei
valori medi ottenuti. La differenza tra di loro è appena di mezzo
centimetro per quelli stagionali, benché i valori stimati tendano a
sottostimare l’altezza delle stagioni più nevose e a sovrastimare
quella delle stagioni meno nevose e mostrano una buona analogia di
quelli medi mensili.
CONCLUSIONE
I dati raccolti ci riconducono alle osservazioni
fatte in precedenza, circa la maggiore variabilità spaziale e
temporale del fenomeno precipitativo preso nei singoli eventi e una
più uniforme rappresentazione di esso nei valori medi. Nei limiti di
quanto ci siamo riproposti in questo lavoro, riteniamo che tale
metodologia possa avere una sua applicabilità riguardo alla stima
dei valori medi di neve fresca cumulata, sia mensile che stagionale.
I risultati ottenuti per Genova, denotano che il metodo presentato,
quando non siano disponibili misure dirette dell’altezza della neve
fresca, potrebbe avere una propria valenza per intraprendere analisi
di carattere climatologico, anche su vaste aree, in funzione sia
della grande capillarità distributiva dei siti soggetti
all’emissione dei messaggi METAR sia dell’uniformità nelle
metodologie adottate per la descrizione del fenomeno.