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RIVISTA DI METEOROLOGIA, CLIMA E GHIACCIAI
  

ATLANTE
DELLE NUBI

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MALTEMPO, E' IN ARRIVO JOSEFINE, IL CICLONE CHE ALLARMA GLI ESPERTI
Prevista una perturbazione che porterà 400 millimetri di pioggia torrenziale, pericolo di piene e esondazioni
ARTURO BUZZOLAN

14 OTTOBRE 2000 - Articolo tratto da LA REPUBBLICA

TORINO - Dopo tanti giorni di freddo, tempo grigio e pioggia a intermittenza ci si sarebbe legittimamente aspettati un po’ di sereno. Invece no: sulle nostre teste, avvertono i meteorologi, sta per abbattersi «Josefine», nuovo ciclone che, a quanto pare, non ha nulla da invidiare a «Claire», l’altra grande perturbazione che due settimane fa portò in Piemonte allagamenti e distruzioni. Anzi: «Josefine» potrebbe provocare sconquassi ancora peggiori, a partire dai millimetri massimi di pioggia stimati questa volta in 400 contro i 300 di quindici giorni orsono. Già dalle prime ore di questa mattina, insomma, le condizioni del tempo dovrebbero (ulteriormente) peggiorare con piogge torrenziali e venti da sudest. La neve cadrà solo al di sopra dei 3000- 3200 metri: tutto il resto sarà acqua che precipiterà a valle col pericolo di piene e esondazioni. Già oggi, mentre a Torino scendevano poche gocce, in valle Orco sono caduti ben settanta millimetri di pioggia. Il lago Maggiore cresce quasi a vista d’occhio, quattro centimetri all’ora, e potrebbe uscire dagli argini già all’alba di oggi. La strada tra Domodossola e Macugnaga è stata interrotta da piccole frane mentre la statale del Sempione è nuovamente chiusa, a tre chilometri dalla Svizzera, per la caduta di alcuni massi. In molte zone del Piemonte, soprattutto in provincia di Cuneo, Alessandria e Asti, la vendemmia è bloccata.A Torino l’accensione dei termosifoni in tutte le scuole, prevista per lunedì, è stata anticipata a oggi. Intanto Vigili del fuoco e Protezione civile hanno già ricevuto dalla Prefettura il fax di allerta. Spiega Francesco Carenza, ufficiale responsabile del Servizio di protezione civile del Comune: «I pericoli maggiori sono stati individuati nella "zona B", cioè Valsesia, Biellese, Eporediese, per la quale è stato emanato il codice 2, vale a dire «rischio di dissesti idrogeologici» come frane e allagamenti. Per il resto della regione, ad esempio Canavese, valli di Lanzo, bassa Valsusa, Alpi Cozie e Marittime, pianura settentrionale, Monferrato settentrionale e collina torinese, il codice è "1P", cioè preallerta. Si tratta di bollettini validi due giorni che vengono però aggiornati, in assenza di emergenze, ogni ventiquattr’ore, all’una del pomeriggio».A lanciare l’allarme su quello che potrebbe trasformarsi in un pauroso fine settimana «sott’acqua» è il climatologo Luca Mercalli della Società meteorologica subalpina: «Le nubi, provocate da aria calda e umida proveniente dall’Algeria e quindi dal Mediterraneo, stanno caricandosi e la temperatura ancora alta del mare rappresenta un formidabile serbatoio di energia. Si tratta insomma di un vero e proprio "ciclone extratropicale". Tutti i modelli concordano: la situazione appare paragonabile a quella del novembre 1994, comprese le bassissime pressioni atmosferiche. E a essere maggiormente investite dalla parte più massiccia della perturbazione, che arriverà dal mare e supererà facilmente le alture della Liguria, saranno ancora una volta le zone prealpine». Il momento peggiore, spiega Mercalli, è previsto per oggi pomeriggio. E quando si giungerà a una tregua? «Tutto dipende dall’area di alta pressione sui Balcani che, per il momento, non lascia passare il vortice e lo tiene bloccato sopra di noi. Le prime schiarite, in ogni caso, non arriveranno prima di lunedì». 

 

 

  
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