RASSEGNA STAMPA 
14 agosto 2001  -  Fonte: La Gazzetta di Modena
UN DISASTRO ECOLOGICO

SAN PROSPERO, 14 agosto 2001 -  Violenti e assordanti rumori provocati in maniera insistente che molestano i cittadini, gli animali e che danneggiano persino gli edifici. E l'Arpa che non interviene, nonostante ci siano documenti della stessa agenzia pubblica per l'ambiente che definiscono come irregolare la situazione dei cannoni antigrandine ormai diffusi in tutta la Bassa. 

La protesta parte da San Prospero, ma sta dilagando ovunque arrivino vibrazioni e detonazioni di questi discussi mezzi. Anche nel corso dell'ultimo temporale i cannoni distribuiti a decine nelle campagne tra San Prospero, Cavezzo, Soliera, Medolla, San Felice e nei comuni limitrofi hanno a lungo tuonato per alimentare la speranza che il devastante ghiaccio dal cielo non arrivasse. 

La tecnica: violente turbolenze d'aria per intercettare le nubi e impedire la formazione della grandine. Ebbene, ora a San Prospero grandina proprio sul consorzio organizzato e voluto dal Comune per stendere questo costoso scudo protettivo della pera tipica contro le bizzarrie del cielo. In paese si sta infatti organizzando un contro-comitato che non solo denuncia un "utilizzo sconsiderato ed irrazionale dei cannoni" ma che annuncia una copiosa documentazione scientifica per affermare che i cannoni sono "mezzi di dubbia efficacia e di concezione obsoleta e che è assurdo utilizzarli come sistemi per impedire le grandinate". «Numerosi studi - dicono i promotori dell'iniziativa - riportano che "non vi sono prove scientifiche dell'efficacia dei cannoni detonanti ad onda d'urto come mezzo di difesa antigrandine, mentre è stato più volte accertato che grandinate hanno interessato zone nelle quali erano in funzione detti sistemi. 

A San Prospero nel 2000 si sono verificate 2 grandinate nell'area coperta dal cosiddetto "ombrello" dei cannoni, a causa dell'inesistente effetto dell'onda d'urto artificiale, che risulta ininfluente sulle nubi grandinigene a causa della loro elevata distanza dai cannoni». Perchè allora a San Prospero si sono diffusi, con costi sostenuti da privati e comuni? «Le voci sugli effetti miracolosi dei cannoni hanno infatuato gli agricoltori e il Comune, esercitando meri effetti psicologici per una loro temporanea tranquillità. Una campagna di misurazione acustica ha dimostrato invece il palese ed insopportabile superamento dei limiti acustici imposti dalla Legge. Le ragguardevoli soglie di rumore raggiunte durante il funzionamento degli apparati rendono impossibile la conduzione di qualsiasi tipo di attività da parte dell'uomo. E' doveroso da parte delle autorità comunali e di vigilanza sull'ambiente intervenire tempestivamente al fine di evitare usi indiscriminati e lesivi alla salute di ogni cittadino esposto ai rumori. E' opportuno che venga interrotta l'attività e che vengano adottati gli efficaci sistemi ormai garantiti e collaudati in tutto il resto del mondo (reti antigrandine). 

Il costo unitario di questi apparati si aggira sui 35 milioni di lire, e spesso i cannoni sono stati installati a spese dell'amministrazione comunale, che ne affida cura e gestione a enti o consorzi». Ci sarebbe di peggio: «Mettendo in funzione gli apparati in maniera irrazionale ed sconsiderata, i gestori non rispettano l'articolo 10 degli " obblighi del consorzio", violando le norme in materia di inquinamento acustico». Vengono anche lamentati danni anche agli animali: diversi allevatori della zona hanno constatato che le violente detonazioni innervosiscono le mucche, impedendone la loro completa mungitura ed aumentando sensibilmente la percentuale delle mastiti riscontrate. Un circolo di equitazione della zona ha poi reso noto che i cavalli non riescono a "codificare" le esplosioni artificiali dei cannoni. E diventano indomabili. Inoltre sarebbero aumentate le interruzioni spontanee di gravidanza degli animali. Il comitato parla anche di "danni ad edifici". «Numerose famiglie hanno dovuto riassestare il tetto della propria casa: le tegole, a causa delle vibrazioni provocate dai cannoni, scivolano verso le grondaie, provocando infiltrazioni in caso di pioggia».


Fonte:
La Gazzetta di Modena


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