RASSEGNA STAMPA
18 agosto 2001  -  Fonte: La Gazzetta di Modena
CANNONI ANTIGRANDINE 

MEDOLLA, 18 agosto 2001 - E mentre a San Prospero infuria la polemica sull'efficacia e sui danni dei cannoni antigrandine un nuovo fronte si apre a Medolla: contro i nove bolidi che sparano aria e fanno tremare le case si scatenano oltre 100 cittadini. 

Insoddisfatti del nuovo regolamento annunciato giorni fa dal sindaco Rinaldi, lo accusano d'aver "menato il can per l'aia", senza risolvere il problema. Il Comitato di Medolla denuncia la violazione della legge. Ed è in possesso di documenti dell'Arpa, dai quali emerge che l'utilizzo dei cannoni antigrandine "può creare livelli sonori che eccedono i limiti fissati" dalla legge. Tuttavia, la stessa Arpa avrebbe suggerito ai sindaci di rilasciare "autorizzazioni in deroga", per quanto sottoposta ad alcune condizioni. Insomma: c'è la legge, ma la si può aggirare. Proprio quello che i 160 medollesi che hanno firmato le petizioni al sindaco non sono disposti ad accettare. 

Il comitato fa notare che le postazioni "sono state installate senza alcun preavviso alla popolazione, senza aver dato alcun preavviso alla popolazione". Il comitato, nel verbale stilato dopo il recente incontro col sindaco, ha verbalizzato (poichè il Comune non lo avrebbe voluto fare) la richiesta di rimuovere immediatamente i cannoni in quanto "di efficacia dubbia", mentre "hanno l'unico effetto di arrecare seri danni a noi cittadini". Quanto ai danni lamentati dai medollesi, sono gli stessi già denunciati dai cittadini di San Prospero: "danni psicologici e biologici". "Ogni volta le nostre case tremano pericolosamente: già si sono verificati spostamenti di tegole e aperture di crepe leggere nei muri", comprese alcune abitazioni recentemente ristrutturatre a costi notevoli. "Ci sembra incredibile - denunciano i firmatari - che uno di questi cannoni sia stato posto letteralmente a ridosso della cosiddetta 'Oasi' costata milioni di lire al Comune e fatica a chi la sta gestendo amatorialmente con l'introduzione di diversi animali. Un oasi così concepita sarà presto solo un acquitrino deserto. In assenza di continue risposte - accusano il sindaco i residenti - ci stiamo chiedendo a cosa servono le autorità comunali...". 

Il Comitato ha già interessato un avvocato. Insomma: sarà anche battaglia legale. "Fossero rumori sopportabili non protesteremmo certo: ad orari indiscriminati vibrano le case, c'è una persona disabile che viene sistematicamente colta da gravi crisi. Il tutto a fronte di risultati antigrandine che vengono contestati a livello scientifico".

18 agosto 2001
  -  Fonte:
La Gazzetta di Modena


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