RASSEGNA STAMPA
2 settembre 2001  -  Fonte: La Gazzetta di Modena
FIRME CONTRO I CANNONI ANTIGRANDINE

SAN PROSPERO, 2 settembre 2001. Prime nubi di fine estate e riesplode la polemica sui cannoni antigrandine. 

Il Comitato che sta raccogliendo le firme a San Prospero denuncia che l'altro giorno i cannoni hanno lungamente sparato nonostante il temuto temporale non si stesse avvicinando. Facilitando così la raccolta delle firme, cui si aggiungono tra gli altri il parroco, un imprenditore edile e uno metalmeccanico del paese. «Ho un'azienda di torneria di precisione - ha raccontato l'artigiano - e durante gli scoppi i pezzi che facciamo risultano difettosi. Siamo costretti ad interrompere la lavorazione». Figurarsi cosa può essere accaduto l'altro giorno, quando a San prospero i cannoni hanno a lungo tuonato. 

Anche il parroco, Don Enore, avrebbe lamentato di recente danni riscontrati nell'abside della chiesa: una vetrata è crepata e altri pezzi d'epoca sono a rischio. «Quest'anno i cannoni hanno sparato per la prima volta a marzo - racconta un altro imprenditore - a San Prospero sono già entrati in funzione 21 volte, per un totale di 31 ore di bombardamenti. E soprattutto sia di giorno che di notte, infrangendo il regolamento del Consorzio che tanto sbandierano per rendere accettabile la situazione». 

Il Comitato di San Prospero ha già raccolto un centinaio di firme, e proprio in questi giorni sta nascendo un coordinamento con l'altro comitato sorto a Medolla, che a sua volta ha accusato il Comune di gravi irregolarità. I promotori mostrano documenti Arpa del 1999 - quando il problema cominciò a manifestarsi - per i quali i cannoni (che provocano una potente onda d'urto non solo verso l'alto, ma anche in senso laterale) dovrebbero essere a 1600 metri dalle case. A San Prospero siamo a 100-200 metri. Tanto che un imprenditore edile racconta di avere rischiato il volo nel vuoto quando, trovandosi in cantiere, è stato investito dal rumore e dallo spostamento d'aria provocato dalla cannonata. Insomma: il paese si ritrova diviso tra chi difende questi strumenti e chi invece non li sopporta più.

2 settembre
2001  -  Fonte: La Gazzetta di Modena


Torna indietro

Guida al   sito    |    Contattaci    |    Segnala il sito    |   Credits    |   Copyrights