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RIVISTA DI METEOROLOGIA, CLIMA E GHIACCIAI
  

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MALTEMPO SULLA RIVIERA IONICA
Articoli tratti da LA GAZZETTA DEL SUD   - 10 Settembre 2000
CATANZARO
Il maltempo ha causato danni nel quartiere marinaro: alcuni motoscafi a picco e stabilimenti balneari devastati

Il lungomuro ha retto: nella notte tra venerdì e sabato, quando violenti marosi si sono abbattuti sulla spiaggia di Lido, l'antiestetico muro costruito a difesa dell'abitato, tanto criticato per l'evidente impatto ambientale, ha svolto egregiamente le funzioni per le quali è stato costruito, la difesa dell'abitato che dunque non ha subito i consueti allagamenti. Si sono però contati danni: alcuni motoscafi ricoverati alla meglio nello specchio d'acqua del porto andati a fondo, altri portati a riva solo in extremis. Ieri pomeriggio non hanno retto le strutture del Lido dei Trulli e del Lido Azzurro e del Lido Sirena, che sono stati letteralmente inghiottiti dalle onde; a rischio anche i lidi Greco e Duemila , Smeraldo e Mancuso . Nel quartiere il maltempo ha risvegliato umori in parte sopiti in attesa che il prossimo anno venga completato l'iter burocratico concernente le procedure di appalto dei lavori di demolizione e ricostruzione del porto rifugio, e gli ulteriori danni subiti dal molo sottoflutto e dalle imbarcazioni ormeggiate all'interno del bacino, hanno riaperto ferite che il tempo aveva malamente curato nei 45 anni trascorsi dall'inizio dei lavori alla struttura portuale e, in particolare, dal 1993 ad oggi. Come detto, alcuni motoscafi - il numero è imprecisato - sono andati a fondo, mentre i pescatori hanno vegliato tutta la notte a guardia delle imbarcazioni ancorate nel sempre più devastato porto-rifugio di Casciolino. Non sono mancate alcune erosioni in prossimità del villaggio dei pescatori provocate dai flutti entrati prepotentemente dall'imboccatura del porto. Come accennato, il lungomuro ha retto bene ed il centro abitato è stato protetto; solo in rari punto un po' di sabbia è stata depositata sulla passeggiata, trasportata grazie a qualche onda più alta delle altre. C'è dunque da ritenere che con il progetto di riqualificazione del lungomare recentemente approvato, si potrà coniugare positivamente il dato della sicurezza, che c'è, con quello di un impatto ambientale meno violento. Anzi, il progetto messo a punto dall'Ufficio tecnico servirà a dotare l'arteria turistica del capoluogo regionale di quei servizi e quelle attrezzature in grado di dare risposte positive alla popolazione. Nemmeno il tempo per cambiare le divise estive con quelle invernali ed i vigili del fuoco sono tornati all'opera. Questa volta però non per spegnere le fiamme ma per togliere acqua: le quasi 48 ore di pioggia ininterrotta caduta sul capoluogo ha infatti mandato in tilt tutti i sistemi di raccolta delle acque, provocando svariati danni non solo alla circolazione veicolare, quanto anche a molti locali e abitazioni che si sono allagati. Sono stati, infatti, numerosi gli interventi che ieri i vigili del fuoco hanno effettuato in tutta la città e nell'hinterland catanzarese. In particolare hanno fatto evacuare per impraticabilità un appartamento situato in via Masciari che era praticamente sommerso dalle acque. Anche altri uffici pubblici hanno avuto delle infiltrazioni d'acqua, che fortunatamente non hanno causato nessun danno di particolare gravità. La zona di Lido è stata particolarmente danneggiata, tant'è che numerose sono state le segnalazioni di allagamento in tutto il quartiere. In particolare i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per l'allagamento della sede della circoscrizione che è stata quasi interamente ricoperta dall'acqua.

CROTONE
Automobilisti in panne, il Milano partito con 3 ore di ritardo.

Pioggia, frane e smottamenti, siepi divelte, alberi e cornicioni pericolanti, pozzetti delle fogne intasate, auto bloccate per il fango sulla SS 106 e frane e smottamenti sulle strade dell'interno. Quella di ieri è stata una vera e propria giornata campale per i Vigili del fuoco del Comando provinciale. Ieri pomeriggio alle 19 le squadre dei pompieri avevano infatti già affettuato decine e decine di interventi in città ed in provincia. E le segnalazioni dei cittadini sono continuate ad arrivare senza soste al centralino del 115 , così come senza soste per l'intera giornata di ieri la pioggia ha continuato a cadere fitta e violenta. Ma oltre alla pioggia nella notte tra venerdi e sabato a fare danni è stato anche il vento. Folate improvvise e violente di scirocco e levante hanno infatti sdradicato e abbattuto molti alberi di eucaliptus nella villetta ubicata alle spalle dell'ospedale vecchio. Da ieri mattina poi, a decine si sono susseguite le chiamate che segnalavano cornicioni pericolanti dai tetti ed allagamenti di scantinati, fogne e strade dappertutto. Davanti alla stessa sede del Comando Vigili del Fuoco e su tutta via Regina Margherita l'acqua ha invaso la strada, rendendo difficoltoso il transito delle auto. Situazione critica soprattutto in provincia. Sulla strada provinciale per Strongoli i Vigili del fuoco sono dovuti intervenire per soccorrere un'automobilista che era rimasto bloccato con suo furgoncino a causa dell'acqua che aveva invaso la carreggiata. Frane e smottamenti ieri pomeriggio sono stati segnalati inoltre sulla Statale 492 tra l'abitato di Strongoli e San Nicola dell'Alto. In localita Lazzovino un intera montagna zuppa d'acqua ha minacciato di franare: fango e detriti hanno invaso la strada sottostante, bloccando la circolazione stradale ed i collegamenti. La prefettura ha tenuto sotto stretto controllo la situazione venutasi a creare a causa del maltempo monitorando passo dopo passo tutte le situazioni d'emergenza che venivano segnatate quà e là un pò dovunque. Difficoltà e intralci alla circolazione stradale si sono verificati soprattutto lungo la Statale 106 ionica nel tratto compreso tra Torre Melissa a Torretta di Crucoli: lungo la principale arteria che collega la fascia ionica crotonese al nord della Regione, i temporali hanno colpito duro. Il fango e l'acqua hanno invaso l'abitato di Torre Melissa ed i locali di un'azienda posta a lato della strada. Ma il fango l'ha fatta da padrone soprattutto sulla carreggiata della contigua Statale 106 all'altezza dell'abitato di Crucoli Torretta. Qui decine di automobilisti hanno dovuto fare i conti coi detriti portati sull'asfalto dalla pioggia. Ed in tanti sono rimasti bloccati con le loro auto seppur per poco tempo: sul posto dopo le segnalazioni effettuate dai carabinieri della locale stazione intervenuti subito sul tratto di strada interessato dagli smottamenti, sono giunti i Vigili del Fuoco, le squadre dell'Anas e una pattuglia della Polizia stradale. Il maltempo di ieri ha provocato disagi però non solo agli automobilisti. La pioggia ha infatti causato problemi anche alla circolazione ferroviaria. La strada ferrata è stata interessata da allagamenti in parecchi tratti. Ed il treno Crotone -Milano è partito dalla stazione cittadina con tre ore di ritardo. Ieri sera la prefettura ha attivato la macchina della protezione civile ed ha messo in stato di preallerta le associazioni di volontariato.

MESSINA
Sono bastate le prime piogge per provocare frane e smottamenti e per mandare in tilt le condotte di smaltimento delle acque bianche
Le prime piogge non sono state, in fondo, nemmeno troppo intense. Ma il territorio della zona sud della città e dei villaggi ha manifestato i soliti inquietanti segni di fragilità e profondo dissesto idrogeologico. I danni registrati dalle abitazioni più esposte (per posizione, struttura, vetustà) e soprattutto dai muri di contenimento di costoni rocciosi non sono stati, complessivamente, gravissimi. Ma comincia a rinnovarsi lo scenario tristemente noto delle alluvioni degli autunni del '96 e del '98 quando ad ogni precipitazione di una certa intensità si rischiava la vita. Nel '98 si sono registrati anche quattro morti. Ieri mattina, giustamente, il prefetto Giosué Marino ha disposto la riapertura, per 48 ore, della bretella che sulla statale 114 bypassa il ricostruendo ponte Santo Stefano: occorreva ridare respiro a una circolazione veicolare continuamente in tilt sulla stretta Nazionale vecchia di Santa Margherita. Il Comune, in queste ore, sta ultimando le procedure per la demolizione di una vecchia casa pericolante di Galati Sant'Anna. Il caso edilizio più spinoso, e da valutare con la massima attenzione, è quello della casa della famiglia Romeo, posta a monte della strada provinciale 33 (Giampilieri-Altolia): le acque hanno eroso la parte esterna, lato strada, della collinetta su cui poggiano le sue fondazioni. Sul posto sopralluoghi decisivi saranno compiuti dall'ingegnere capo del Comune e dai vigili del fuoco. Tornando agli effetti in generale del maltempo, va detto che i disagi divenuti abituali, nell'autunno-inverno, per migliaia di cittadini residenti sulle colline e lungo la statale 114 a Mili, Giampilieri, Galati Sant'Anna, Briga, Molino, Altolia, Pezzolo rappresentano ormai un dato acquisito, una realtà ben conosciuta dalla Protezione civile della Prefettura, dagli assessori alle Opere pubbliche, dagli ingegneri-capi e responsabili dei settori Viabilità di Comune e Provincia, dei vigili del fuoco, della polizia municipale, dell'Enas. Senonché, per una combinazione di fattori storici con recenti e attuali responsabilità amministrative (quante somme vengono spese per mettere al riparo le strade collinari?) ancora una volta ci si è trovati a dover tamponare una serie di smottamenti, frane, situazioni di allarme, tutti in contemporanea su un fronte esteso decine di chilometri. Ma vediamo dunque i problemi maggiori. Strada statale 114 Per tutta la giornata di ieri le pale meccaniche ed i bobcat del Comune, di MessinAmbiente e dell'Enas hanno lavorato per la rimozione delle masse di melma e terriccio che giovedì sera hanno bloccato la circolazione su un lungo tratto della statale 114, nei rettilinei tra Briga Marina e Giampilieri Marina. Gli interventi sono stati coordinati dal responsabile della Viabilità del Comune, l'ingegnere Mario Pizzino che ha inviato ricorrendo all'Autoparco e ad alcune ditte in contratto aperto col Comune e perfino reperite sul posto oltre una dozzina di mezzi. L'intervento più lungo è stato quello compiuto all'altezza del torrentello Fallica per riportare il manto stradale in condizioni di sicurezza: negozi e ditte artigiane, lato mare, sono stati invasi dalle acque e dalla fanghiglia mentre, a monte, una serie di abitazioni sono state tagliate fuori per ore. Va sottolineato come nei momenti di maggiore disagio, tra il pomeriggio e la notte di giovedì, l'azione dei vigili urbani sia stata generosa visto che ben 70 vigili (ben oltre i 30 reperibili) si sono impegnati a fondo per evitare gravi incidenti.
Altolia-Molino
Lungo la Provinciale 33, che conduce da Giampilieri Superiore agli abitati di Altolia e Molino, si sono registrati i danni più preoccupanti dal punto di vista idrogeologico. Un sopralluogo è stato compiuto ieri dal dirigente della Viabilità, ing. Giovanni Caminiti per verificare lo stato dei muri a secco che contengono alcune collinette tra le quali quella sulla quale è costruita la casa della bracciante agricola Anna Romeo. Secondo il proprietario una grande quantità d'acqua avrebbe invaso dalla parte alta della strada il suo terreno determinando lo scivolamento di una notevole massa di terra dal costone sottostante la sua abitazione mentre, secondo la Provincia, il violento accesso delle acque di scolo sarebbe dipeso da ben altre cause che sono in corso di accertamento. E sempre lungo la 33 , in una curva alle porte di Altolia, un'altra frana ha riversato una gran massa di terra sulla carreggiata, rimossa nella giornata di ieri. E consistenti disagi si sono registrati, ancora nella giornata di ieri, a Molino: le due piazze sono state ricoperte da uno alto strato di fango spazzato ieri con il concorso di un mezzo privato. E in questo villaggio di 500 abitanti in molti hanno fatto notare l'assenza di un qualunque sistema di acque bianche , carenza che accentua in maniera esponenziale gli effetti di ogni pioggia torrenziale: le vie si allagano e, letteralmente, non si può più uscire di casa. Messina Nord Ma il nubifragio di giovedì ha causato danni anche nella zona opposta della città: a Giostra alta, in prossimità dei cantieri per la costruzione degli svincoli, alcune piccole abitazioni sono state bersagliate da fango e piccoli detriti. E ai laghi di Ganzirri, addirittura, è crollato un muro di sostegno del canalone di comunicazione tra i pantani e il mare. Dovrà intervenire il Genio Civile Opere marittime.

La lezione dimenticata delle alluvioni del '96 e del '98

Un semplice sopralluogo nella zona sud della città, all'indomani di una decina di ore di pioggia, riporta alla memoria le immagini dei primi di ottobre del 1996, quando la zona sud, in particolare, si ritrovò sotto una pioggia di fango e detriti. Non si parlava allora con la frequenza di oggi dell'emergenza idrogeologica messinese. Eppure fin dalla seconda metà degli anni '80 l'emergenza-acque (dire torrenti è riduttivo) era già cominciata. Nell'ottobre del 1996, in particolare, il villaggio di Mili San Marco fu invaso da una autentica marea di fango, tracimato da un vallone, che soltanto per un miracolo non causò vittime. Due anni dopo, purtroppo, il 27 settembre del 1998, il miracolo non si ripetè sugli alvei sconvolti dei torrenti Annunziata e Pace della zona nord, laddove le acque uccisero quattro cittadini. Cos'è cambiato, dunque, dal '96 a oggi? Nella zona sud dei villaggi, come abbiamo constatato ieri, quasi niente. A parte qualche rete di protezione apposta dalla Provincia o dal Comune su alcuni dei costoni più friabili, si è confermato che i punti di emergenza sono sempre gli stessi: troppi da fronteggiare, in contemporanea, all'ultimo momento. E i corsi d'acqua? Basti l'esempio di due torrenti quali il Guidara e il Santa Margherita. Il Guidara, torrentello poco sopra l'incrocio con la strada statale 114, si presentava ieri mattina come sempre: la solita palude di fango che nega l'accesso a casa ad oltre una ventina di famiglie residenti in un condominio che avrebbe meritato miglior fortuna. Ed a raccogliere il loro grido di dolore come fa da quando opera da queste parti solo il comandante della stazione dei carabinieri di Tremestieri, il maresciallo Francesco Carteri. Il torrente Santa Margherita, invece, offriva ieri il suo volto peggiore proprio nel punto ormai notissimo della bretella dell'Enas (ieri riaperta per 48 ore) laddove nell'aprile del '99 crollò lungo la Statale 114 il ponte Santo Stefano: detriti e spazzatura in quantità industriale che per pochi centimetri non hanno sommerso la parte del bypass che congiunge i due tronconi del popoloso villaggio di Santa Margherita. Insomma il territorio messinese, i torrenti come le colline, si trova ancora all'anno della protezione zero . Quando finirà questo Purgatorio ancora non è dato sapere. A quando gli studi e i monitoraggi che si traducono in interventi risolutivi? A quando, insomma, una città più civile?

Scaletta Zanclea
Scaletta superiore è rimasta isolata. Nella tarda mattinata di ieri, infatti, la strada provinciale che conduce nel centro collinare ionico è stata, infatti, interrotta da uno smottamento di terra e detriti che, staccatisi dal costone sottostante al campo sportivo di contrada Palazzo, si sono riversati sulla carreggiata. In seguito alla frana e al pericolo incombente di ulteriori crolli, il sindaco di Scaletta Zanclea, Michelangelo Manganaro, ha disposto con un'ordinanza la chiusura dell'arteria. Sul posto sono intervenuti tecnici e operai della Provincia che, sotto le direttive del responsabile della Viabilità, l'ing. Giovanni Caminiti hanno avviato gli interventi per la demolizioni delle parti cadenti. La riapertura della strada dovrebbe avvenire oggi. Altrettanto bersagliata dal violento nubifragio è stata la zona di Scaletta Marina: nella centralissima via Roma è crollata una vecchia costruzione a due piani fino a poco tempo fa abitata da un'anziana. Taormina riferisce il corrispondente Pippo Monaco la pioggia ha procurato danni: particolarmente colpita la parte bassa della città. A Trappitello, l'acqua ha fatto scoppiare i tombini e la circolazione stradale è andata in tilt. I tombini sono saltati anche in pieno centro storico, sul Corso Umberto. A Villagonia, invece, i tecnici comunali hanno seguito con trepidazione l'ondata di piena che ha interessato le nuove condutture dell'impianto di deflusso delle acque bianche. L'allarme è cessato poco dopo mezzogiorno. Infine, sulla strada che collega il casello di Spisone della A18 al centro città, si sono verificati piccoli smottamenti. Alcune pietre sono cadute sull'asfalto creando problemi agli automobilisti. A Giardini Naxos la pioggia ha mandato in tilt la circolazione. A farne maggiormente le spese informa Michele La Rosa è stata la zona di Recanati: all'incrocio tra via Jannuzzo e via Recanati due tombini sono esplosi e si sono formate lunghe code di auto in mezzo a un vero e proprio fiume . A S. Alessio Siculo, la pioggia ininterrotta ha provocato un notevole disagio costituito da una grande quantità di acqua ristagnata in mezzo alla curva che, dal ponte sul torrente Agrò, immette nell'abitato: qui, a causa dei tombini otturati, si è ricreato un lago che nella nottata si è reso alquanto pericoloso tanto che parecchie auto sono rimaste in panne. Ma quel che, forse, nessuno si attendeva era il mare mosso, non più di forza 4 ma quanto è bastato per far correre ai ripari i proprietari dei lidi posti sulla spiaggia. Si sono dovuti precipitare a smontare le strutture sotto la pioggia insistente e con la minaccia del mare che era lì a due passi per evitare danni di riievo. Di sorpresa sono state colte anche le imbarcazioni da diporto, parecchie delle quali, ancorate a qualche metro dal bagnasciuga, sono state sballottate violentemente dalle onde. A Roccalumera e Furci Siculo si è verificato un analogo problema come riferisce Pino Prestia con sei barche inghiottite dal mare e numerosi lidi allagati in entrambe le località. A Furci la fitta pioggia ha causato qualche problema di allagamento sul lungomare della via Cesare Battisti. A Nizza i tombini non sono riusciti a contenere la furia delle acque piovane fino all'esplosione della condotta fognaria con l'allagamento degli scantinati e delle case al primo piano in via Bentivegna. La rete fognante è saltata pure in via Vittorio Emanuele Orlando a S. Teresa di Riva , causando problemi ai residenti. Maltempo / Eolie isolate, affondati due natanti

LIPARI
Maltempo protagonista nell'arcipelago eoliano, dove l'infuriare del vento ha reso impossibili i collegamenti marittimi a mezzo aliscafo con Alicudi, Filicudi, Panarea e Stromboli. Le ultime due isole sono state raggiunte dal mototraghetto "Vittore Carpaccio", partito da Milazzo con destinazione Napoli. Per le isole minori, più che un problema di navigazione, si è trattato di impossibilità a operare negli approdi. Proteste in questo senso arrivano dal piccolo borgo di Ginostra, non collegato in aliscafo da oltre 36 ore. Residenti e turisti che dovevano lasciare la frazione, evidenziano come lo spirare dei venti di grecale e tramontana non tocca quello scalo che, quindi, risulta agibile. Pressoché regolari, ad eccezione di un comprensibile ritardo accumulato per le avverse condizioni meteomarine, i collegamenti fra il resto dell'arcipelago e i porti siciliani di riferimento. I natanti da diporto e i pescherecci si sono rifugiati nel porto liparese di Pignataro. Affondato a Porticello di Lipari il pontone Trinacria, che sta effettuando lavori al pontile dell'Italpomice. A picco anche due piccoli natanti alla fonda a Canneto. Il Circomare e la guardia costiera si sono dovuti attivare, coadiuvati dai vigilantes di Antonio Stecca, per trasportare da Sottomonastero a Pignataro una barca a vela che, in assenza dei proprietari tedeschi, che si erano spostati a Stromboli per una escursione sul cratere, rischiava di infrangersi contro la struttura portuale. Disagi notevoli per il vento si sono registrati anche a terra, specie nelle zone alte e più esposte. Non è riuscita ad attraccare addirittura a Lipari la nave Bellini, costretta a tornare con tutti i passeggeri a Milazzo. A completare il quadro ci si è messa anche la pioggia, caduta copiosa nella notte fra venerdì e sabato. In alcune zone di Lipari per eliminare le pietre e il terriccio trasportato dalle acque meteoriche sulla sede stradale, sono dovuti intervenire i mezzi comunali di Protezione civile. Qualche frana, seppure di lieve entità, si registra nelle isole minori di Filicudi e Alicudi.


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