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CALORE !
Una proposta per combattere il riscaldamento del globo
Monbiot G.
Longanesi , 2007
378 pagine, bianco/nero, no illustrazioni,
cop. cartonata, dim. 14 x 21 cm .
€18.6 
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| Descrizione | Autori | Indice | Un estratto
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UN ESTRATTO

Introduzione

IL FALLIMENTO DELLE BUONE INTENZIONI

Due ragioni mi hanno spinto a scrivere questo libro. La prima è legata a un episodio avvenuto nel maggio 2005 in una sala conferenze di Londra. Avevo appena concluso il mio intervento sui cambiamenti climatici, in cui sostenevo che c'erano poche possibilità di evitare il rapido riscaldamento globale del pianeta se non si fosse provveduto a ridurre i gas serra dell'80%. La terza domanda del pubblico mi colse impreparato.

Quando avrà ottenuto la riduzione dell'80% che auspica, che aspetto avrà questo paese?

Non ci avevo pensato e non riuscivo neanche a trovare un valido motivo per non averlo fatto. Ma tra le prime file era seduto uno degli ambientalisti che più ammiro e temo, un uomo che risponde al nome di Mayer Hillman. Lo ammiro perché dice ciò che ritiene sia la verità senza preoccuparsi delle conseguenze. Lo temo perché la sua vita è uno specchio in cui noialtri vediamo la nostra ipocrisia.

La domanda è così facile che chiederò a Mayer di rispondere.

Si alzò in piedi. All'epoca aveva settantacinque anni ma tuttora ne dimostra una cinquantina, forse perché è abituato ad andare dappertutto in bicicletta. Ha un fisico piccolo e asciutto e l'aria di chi è in ottima forma. Quando parla spinge il petto in fuori, tenendo le braccia lungo i fianchi, come sull' attenti. Sorrideva: capii che stava per dire qualcosa di sconvolgente.

Un poverissimo paese del terzo mondo.

Più O meno in quei giorni leggevo Sabato, il romanzo di Ian McEwan. Henry Perowne torna a casa dopo la sua partita di squash e si infila sotto la doccia.

Al crollo di questa civiltà, quando alla fine i romani, di chiunque si tratti stavolta, alzeranno le tende e avranno inizio i nuovi secoli bui, questo sarà uno dei primi lussi a morire. Allora i vecchi accovacciati vicino a un fuoco di torba racconteranno a nipoti increduli di un tempo in cui si stava nudi in pieno inverno, sotto getti di acqua calda e pulita, con in mano pezzi di sapone profumato e densi liquidi ambrati e vermigli da strofinarsi fra i capelli per farli più lucidi e più voluminosi di prima, e con morbidi teli bianchi ampi come toghe, in attesa su appositi caloriferi.

Ma stavo davvero cercando di promuovere la fine di tutte queste comodità? Abbandonare i comfort che Perowne celebra e che io, come tutte le persone di classe media che vivono nei paesi ricchi del mondo, do oggi per scontati?
Vi sono alcuni aspetti di questa civiltà che non condivido.
Detesto le menzogne e la corruzione politica, la disuguaglianza, l'esportazione dell'ingiustizia, le avventure militari, la distruzione della natura selvatica, il rumore, lo spreco. Ma nelle nazioni ricche la maggior parte delle persone, nella maggioranza dei casi, vive come le generazioni precedenti potevano solo sognare di vivere. La gran parte di noi può scegliere quale lavoro fare. Abbiamo a disposizione tempo libero e ogni genere di divertimenti con cui riempirlo. Possiamo scegliere chi votare tra numerosi uomini in giacca e cravatta indistinguibili tra loro. Possiamo pensare e dire ciò che vogliamo e, anche se non ci daranno retta, quanto meno non verremo arrestati per le nostre idee. Possiamo andare dove desideriamo. Possiamo concederei qualsiasi eccesso « fino ai limiti imposti dall'igiene e dall' economia ». Siamo, se decidiamo di esserlo, ben nutriti. Le donne - o quanto meno alcune donne - sono state liberate dalla sottomissione domestica. Ci aspettiamo cure mediche efficaci. I nostri figli sono istruiti. Viviamo al caldo, sicuri, sazi, in pace.

Per i primi due milioni di anni di storia del genere Homo abbiamo vissuto in balia degli eventi. La nostra vita era regolata dalle vicissitudini dell' ambiente. La nostra esistenza, come quella di tutti gli animali, era segnata dalla paura della fame, dei predatori, delle intemperie e delle malattie.

Per alcune migliaia di anni, in seguito, dopo aver maturato un'idea primitiva dell'agricoltura e della conservazione dei raccolti, abbiamo goduto di una maggiore sicurezza alimentare e in breve tempo abbiamo distrutto la maggior parte dei nostri predatori non umani. Ma la nostra vita era governata dalla lancia e dalla spada: combattevamo, soprattutto, per la terra. Ne avevamo bisogno non solo per le nostre coltivazioni ma anche per ricavarne energia: pascoli per i cavalli e le mucche, legna per il fuoco.
Poi abbiamo iniziato a scoprire alcune delle opportunità offerte dai combustibili fossili. Finalmente non dovevamo più fare affidamento solo sull' energia a disposizione nell' ambiente, ma potevamo mantenerci sfruttando l'energia solare immagazzinata - sotto forma di carbonio - nei 350 milioni di anni precedenti. I nuovi combustibili permisero all' economia di crescere, al punto da assorbire una parte delle persone espropriate dai conflitti per la terra che avevano segnato 1'epoca precedente. I.:industria e le città fiorirono. I diseredati, riuniti nei luoghi di lavoro e nelle affollate aree urbane, iniziarono a organizzarsi e così i tiranni, che erano diventati potenti sequestrando le terre, furono costretti ad allentare la presa.

I combustibili fossili ci hanno aiutato a combattere guerre di un orrore mai visto in precedenza, ma hanno anche ridotto la necessità della guerra. Per la prima volta nella storia dell'uomo - potremmo dire persino per la prima volta nella storia biologica - era disponibile energia in eccedenza, che ci ha permesso di sopravvivere senza dover combattere per ottenere le risorse necessarie. La nostra libertà, le nostre comodità, la nostra prosperità derivano tutte dal carbon fossile, la cui combustione crea 1'anidride carbonica, il gas che è il principale responsabile del …continua sul libro

 

 

 

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