|
RICERCA SCIENTIFICA IN
ANTARTIDE: TANTE NOVITA'
NEL QUARANTESIMO ANNIVERSARIO DEL PNRA
2
dicembre 2025
Daniele Cat Berro, SMI - Redazione
Nimbus
Il 2025 ha segnato i quarant'anni del
PNRA – Programma Italiano
di Ricerca in Antartide, celebrati ieri, 1° dicembre, con un
convegno presso la sede centrale del CNR a Roma, in occasione dell'Antarctica
Day internazionale.
Inoltre, nello stesso giorno e nella stessa location (Piazzale Aldo
Moro, 7)
è stata inaugurata la
mostra
interattiva “Antartide, il continente bianco. 40 anni di ricerca
italiana”, aperta fino al 23 gennaio 2026.

Nel
frattempo alle basi scientifiche tra i ghiacci intorno al Polo Sud sono
cominciate le attività della nuova stagione estiva australe 2025-26,
tra cui la
quinta e ultima campagna del
progetto
internazionale “Beyond Epica – Oldest Ice Core” (BEOIC), che –
guidato dall'Istituto
di Scienze Polari del CNR - nel gennaio 2025 al sito Little Dome C
aveva terminato l'estrazione di carote di ghiaccio vecchio fino a 1,2
milioni di anni per ampliare le ricostruzioni paleoclimatiche; sia l'età
sia la completezza dell'informazione climatica contenuta nel ghiaccio
sono state confermate dalle prime analisi chimiche condotte nei mesi
scorsi dal British Antarctic Survey, a Cambrigde.
Quanto alla nuova campagna BEOIC, sono in corso nuovi prelievi di
ghiaccio nella parte più profonda della perforazione (tra -2350 m e
-2590 m) per ampliare il materiale a disposizione per lo studio del
clima durante la Transizione del Pleistocene Medio (tra 1,2 e 0,8
milioni di anni fa), nonché la perforazione del substrato roccioso
sotto la calotta glaciale per stimare quando questo è stato esposto
per l’ultima volta alla luce solare, dato chiave per determinare l’età
della calotta stessa.

Il campo Little Dome C, a quota 3200 m e a
35 km dalla base Concordia, sul plateau dell'Antartide orientale, dove
si è svolto il progetto di perforazione "Beyond Epica - Oldest Ice
Core". Il sito è occupato solo durante l'estate australe, e a fine
novembre 2025 è stato riaperto per la quinta e ultima campagna del
progetto BEOIC
(Credit © PNRA -
IPEV).
Inoltre,
a fine autunno 2025 la nave rompighiaccio italiana “Laura Bassi”
era
in viaggio verso l'Antartide con un carico prezioso: i campioni
di ghiaccio alpino estratti nel 2016 al Col du Dôme (Monte Bianco) e
nel 2025 al Grand Combin nel quadro del
progetto “Ice
Memory”, in vista del loro stoccaggio a lungo termine nell'Ice
Memory Sanctuary, una sorta di “bunker” realizzato presso la base
Concordia (3220 m) per conservare un archivio mondiale di campioni
tratti da ghiacciai montani minacciati dal riscaldamento globale, e
metterli a disposizione - al sicuro, a temperature ampiamente sotto zero
- delle prossime generazioni di ricercatori.
A
proposito, l'articolo
“Summer warming in the East Antarctic interior triggered by southern
Indian Ocean warming”, pubblicato a luglio 2025 su Nature,
rivela che anche nell'interno dell'Antartide orientale, dove si
trova la base Concordia, le temperature sono rapidamente aumentate,
specie in estate (tra +1,3 °C e +2,0 °C nel periodo 1993-2022), a sua
volta a causa di un meccanismo atmosferico di risposta al surriscaldarsi
dell'Oceano Indiano. Questi dati suggeriscono che il clima e la calotta
glaciale della regione sono più suscettibili al riscaldamento globale di
quanto si pensasse, tuttavia tali remote lande restano e resteranno
comunque gelide, con temperature medie annue attualmente prossime a
-50 °C.
Infine,
parallelamente ai carotaggi BEOIC, scienziati americani del
COLDEX (Center for Oldest
Ice Exploration) hanno scoperto ghiaccio contenente bolle
d'aria risalente sorprendentemente a sei milioni di anni fa, il più
antico attualmente noto e datato al mondo, presso le Allan Hills, in
vicinanza della costa del Mare di Ross (versante pacifico
dell'Antartide).
A differenza del ghiaccio ottenuto dai carotaggi svolti all'interno
della calotta dell'Antartide, che coprono una cronologia continua, si
tratta in questo caso di frammenti di età discontinua, che tuttavia
hanno già permesso di valutare, tramite l'analisi degli isotopi
dell'acqua, un raffreddamento di 12 °C tra 6 milioni di anni fa e il
tardo Pleistocene (Shackleton et al., 2025 -
Miocene and Pliocene ice and air from the Allan Hills blue ice area,
East Antarctica, PNAS, vo. 122, n. 44).
Il continente di
ghiaccio, protetto dal
Trattato Antartico del 1959, pur in un mondo dilaniato da tensioni e
conflitti geopolitici resta un luogo straordinario di intensa e
promettente ricerca scientifica e pacifica collaborazione tra Paesi.
E speriamo lo rimanga per molto, molto tempo.
|