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          | I TRACCIATI DEI PERCORSI E 
          LA SCELTA DEI PUNTI DI MISURA di Massimo Riso e 
          Sergio Sarigu
 | Versione stampabile  |  I precedenti studi in Italia, da noi conosciuti, sulle isole di calore urbane sono stati eseguiti in 
      città di pianura: Milano, Firenze, Parma, in cui l'orografia è molto 
      semplice, l'uniformità della pianura è disturbata solo da un fiume o da 
      lontani rilievi, Genova invece è totalmente diversa. Questo, se da una parte ci ha facilitato la scelta dei percorsi, 
      dall'altra è stata molto più complessa quella dei punti di misura. Posizione geografica e orografia Genova ed il suo intorno poggiano su di una roccia 
      formatasi, a partire da 70 milioni di anni fa, dalla deposizione di fanghi 
      calcarei, argille e sabbie in un antico fondo oceanico.Le successive fasi orogenetiche Alpino-Appennino hanno sovrastato questo 
      fondo formando appunto il territorio del Genovesato.
 Questi ha una morfologia molto particolare dove il rilievo é prossimo al 
      mare con uno spartiacque che corre parallelo alla linea di costa.
 Tale conformazione orografica, con un versante completamente esposto a 
      sud, protetto dai venti freddi del nord, non poteva sfuggire all'uomo, dal 
      paleolitico ad oggi. L'uomo ha sfruttato il territorio nella sua 
      completezza e con una intensità legata alle esigenze che, nel tempo, si 
      sono fatte sempre più esasperate.
 Il primo nucleo abitativo di Genova è sorto sia in base alle esigenze 
      logistico-commerciali che esistevano tra le regioni mediterranee orientali 
      e quelle occidentali sia grazie alla favorevole morfologia costiera che 
      facilitava l'approdo e il riparo delle navi mercantili.
 Attorno a questo nucleo iniziale si è sviluppata la città, inizialmente in 
      modo radiale poi, nel tempo, seguendo la linea di costa e, ancora nel 
      seguito, sfruttando le piane alluvionali delle due più importanti aste 
      fluviali, il Polcevera e il Bisagno.
 Gli anni '60 hanno visto una urbanizzazione nelle zone acclivi del 
      territorio a causa del boom economico di quegli anni.
 Il "genovese" ha sempre sfruttato la parte litologica del suo territorio 
      al fine di costruire opere portuali, abitazioni, monumenti e opere di 
      difesa, ma se all'inizio l'impatto sull'ambiente era minimo, man mano che 
      le esigenze si facevano più pressanti l'uomo ha stravolto gli equilibri 
      naturali creando situazioni di rischio ambientale.
 In un territorio urbanisticamente così difficile, la densità delle 
      costruzioni ha avuto la meglio sulla viabilità. Un addensamento così forte 
      di abitazioni e di veicoli in marcia dovrebbero favorire le condizioni per la 
      formazione di una tipica isola di calore che è l'oggetto del nostro 
      studio.
 I numeri di Genova e del Genovesato. Coordinate geografiche:Prendendo come riferimento il porto le coordinate geografiche di Genova 
      sono:
 44° 23' latitudine nord, 8° 55' longitudine est.
 Le sue valli:La Val Polcevera comincia dal passo dei Giovi 472 m e con andamento 
      praticamente rettilineo da nord-sud sfocia in mare dopo circa 17 Km.
 La Valbisagno è più stretta più lunga e molto più tortuosa, comincia 
      dal passo della Scoffera 674 m che è a soli 12 Km dal mare, ma la valle è lunga 
      circa 22 Km. Scelta dei percorsi e dei punti di misura. Dopo aver visto la conformazione orografica di Genova è facile intuire 
      perché la scelta dei percorsi è stata facile, se non addirittura 
      obbligata, i tre percorsi sono: quello litoraneo da Bogliasco ad Arenzano 
      e le due valli: Val Bisagno e Val Polcevera. Individuati i tre percorsi si trattava ora di scegliere i punti di 
      misura, quanti ed in quali luoghi? A tavolino era una cosa irrisolvibile, 
      per cui abbiamo deciso di percorre i tracciati varie volte facendo 
      tantissime misure. Nell'analisi di queste rilevazioni è subito saltato 
      all'occhio che molti valori di misure attigue erano pressoché uguali, 
      mentre altri variavano significativamente, così abbiamo individuato tutte 
      le zone con valori uguali e in queste abbiamo inserito una sola misura 
      nella zona intermedia, tenendo invece tutte quelle che riscontravano 
      valori significativamente diversi con quelle attigue.Sia i tracciati che tutti i punti di misura sono stati registrati col GPS 
      in modo da riportarli fedelmente sulle carte e sulla foto di Genova dal 
      satellite. La foto che presentiamo in questo articolo per ragioni di 
      dimensione e di conseguenza di tempi di download, è stata notevolmente 
      ridotta, se a qualcuno interessasse il formato originale (1900 x 1160 
      pixel circa 270 Kb) con la numerazione dettagliata di tutti i punti può richiederla gratuitamente alla redazione
      redazione@rlmet.it vi verrà 
      spedita via E-mail.
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