Domenica 28 ottobre 2001
Genova, Val Bisagno.
Era tutto il giorno che dense
nubi attraversavano il cielo "senza concludere nulla" cioè senza produrre
nessun fenomeno meteorologico degno di nota. Ero seduto davanti al monitor
del PC e stavo rifinendo un paesaggio in grafica 3D (di cui parlo nel
racconto), quando, girando lo sguardo verso la finestra vidi una enorme
tromba d'aria, direi quasi un piccolo tornado, afferrai di corsa la
macchina fotografica e scattai una serie di foto. Così riuscii a
fotografare l'incredibile immagine di copertina.
Io sono molto appassionato di fantascienza, in particolare mi appassionano
i viaggi nel tempo e tutto ciò che riguarda le comunicazioni attraverso il
tempo, così mi è venuto in mente che questo tornado potesse avere a che
fare con il futuro, così è uscito questo racconto, corredato anche da foto,
naturalmente frutto di elaborazioni grafiche, escluso la prima che è
originale.
Buona lettura e... attenti ai tornadi.
Massimo Riso
Sabato 27 ottobre 2001
La settimana
precedente avevo acquistato via internet un software in grado di costruire
paesaggi e ambienti naturali tridimensionali, il realismo che si ottiene
ha dellincredibile, si possono creare immagini talmente perfette che
riescono ad ingannale locchio dei meno esperti.
Sabato pomeriggio qualcuno suona alla porta, vado ad aprire. Abita qui il sig. Riso Massimo? Ho un pacco per lui.
Era un fattorino, ma non delle poste italiane ma di un corriere privato.
Si, sono io. Risposi.
Vuoi vedere che è già il programma che ho ordinato? pensai fra me.
Deve firmare qui. Disse porgendomi una strana scatola con una
finestrella centrale e una strana penna.
Vedendo probabilmente lespressione che feci aggiunse: E una penna
elettronica, e la firma viene memorizzata elettronicamente nella
macchinetta.
Ha! Esclamai e firmai con quella strana penna.
Era sicuramente una frase fatta, per rispondere a tutti coloro che
guardavano con diffidenza quella strana scatola nera su cui dovevi apporre
una firma senza neppure vedere ciò che scrivevi.
Ma una volta ricevuto il pacco e chiusa la porta di casa fremevo
dallimpazienza, era proprio lui, il software che aspettavo, non pensai
più al fattorino con la sua scatola nera.
Giancarlo! Giancarlo! Chiamai quasi gridando E arrivato il programma
che avevo ordinato.
Giancarlo è mio fratello, in quel momento era nel salotto intento a
leggere una rivista di alpinismo.
Lo raggiunsi con il pacco in mano, avevo già cominciato ad aprirlo.
Tolto limballaggio che accartocciai e buttai nel portariviste, mi sedetti
nella poltrona accanto a mio fratello ed insieme guardammo il contenuto
della scatola.
La confezione era composta da due cd-rom ed un sostanzioso manuale, oltre
naturalmente la documentazione necessaria per la registrazione del
prodotto presso la software hause.
Guardammo prima i cd-rom se erano intatti, poi passammo al manuale per
cercare la procedura di installazione del programma.
Prima di installare un software occorre leggere con attenzione la
procedura di installazione, purtroppo Windows non è un sistema operativo
stabile, a volte, se si combina qualche guaio nellinstallazione di un
programma, non è sufficiente reinstallarlo, ma il sistema operativo si
deteriora talmente che occorre riformattare lhard-disk e reinstallare
tutto nuovamente.
Quella sera naturalmente installammo il nuovo saftware.
Domenica 28 ottobre 2001
Come ben potete immaginare tutta la domenica la passai al computer
tentando di costruire il mio primo paesaggio 3D.
Erano circa le quattro del pomeriggio, quando Giancarlo entrò in camera
dicendo: A che punto sei con quel paesaggio?
Abbastanza avanti. Risposi, e contemporaneamente mi scostai dal monitor
per permettergli di osservare il lavoro che ero riuscito a fare.
Vedi, sono riuscito a fare un laghetto di montagna con le rocce e lerba
dei prati circostanti coperti da una leggera nevicata, ora volevo inserire
nel paesaggio la fotografia di un lupo che attraversa il laghetto, dal
manuale sembra possibile farlo. Contemporaneamente spostai con il mouse
una roccia per farla affiorare un po di più dallacqua e rendere il primo
piano più interessante, quando rilasciai il pulsante lo schermo divenne
tutto blu con una scritta bianca: Questo programma ha eseguito una
operazione non valida e sarà terminato. Premere invio per continuare
Oh nooo! Tutto il lavoro perso!
Ma non lo avevi salvato?!
Non ancora, stavo facendo delle prove, però questo era venuto bene e mi
dispiace perderlo
Nel mentre pigiavo sul pulsante di invio per continuare, e naturalmente
non succedeva nulla.
Spensi e riaccesi il computer.
Mentre il computer si riavviava, per farmi passare la collera mi alzai ed
andai alla finestra, intanto mi sgranchii i muscoli, era tutto il giorno
che ero davanti al computer.
Hai visto che strane nubi ci sono? Dissi a mio fratello che mi raggiunse
subito.
Si, sembrano tutte attorcigliate, e sono anche molto dense.
La classica musichetta di Windows avvisava che il computer si era
riavviato.
Quasi quasi vado un po in iternet per vedere se trovo un manuale in
italiano sul nuovo programma. Dissi a mio fratello mentre mi sedevo.
Ok, io ritorno di là a finire di leggere larticolo.
Dopo circa un quarto dora trovai un manuale che poteva essermi utile,
cominciai subito a scaricarlo, era piuttosto grande, ci sarebbe voluta
quasi unora, mentre aspettavo aprii il programma della posta per vedere
se qualcuno mi aveva scritto.
Ruuumbleee
Ruuumbleee
Cominciava a tuonare, mi alzai e andai alla finestra, il cielo era proprio
da temporale con strane nubi e la luce ancora più strana.
Spegni il computer, comincia a tuonare, finisce che qualche fulmine fa
saltare tutto. Disse mio fratello dallaltra stanza.
Ora non posso, sto scaricando un manuale. Comunque il temporale è ancora
lontano.
Ed in sottofondo nuovamente: Ruuumbleee
Ruuumbleee...
Guardai preoccupato le nubi e ritornai a leggere la posta.
Passarono altri dieci minuti, ero intento a leggere un articolo che mi
aveva inviato il io amico Piero per pubblicarlo nel sito del CAI, era
interessante, avevano ristrutturato un antico sentiero con i ragazzi
dellalpinismo giovanile.
Appena finii di leggere larticolo istintivamente mi voltai verso la
finestra.
Mio Dio! E quello cosè. Dissi quasi sottovoce.
Unenorme tromba daria, se non un vero e proprio tornado, stava avanzando
al centro della valle, rimasi impietrito per qualche secondo, poi mi alzai
di scatto, facendo cadere il mouse che rimase dondolante appeso al filo,
aprii li sportello dellarmadio e presi la macchina fotografica.
Giancarlo! Giancarlo! Urlai. Vieni a vedere che cosa sta arrivando!
Cominciai subito a scattare fotografie. Appena mio fratello entrò in camera disse la stessa
frase.
Mio Dio, E quello cosè?
Fortunatamente il tornado non arrivava a toccare il suolo per cui non
stava facendo danni, avanzava piuttosto velocemente dondolando come
unenorme proboscide.
Latmosfera era irreale, non vi era una bava daria nonostante il tornado
ormai vicino, e la luce ancora più irreale, era una luce cupa di color
mattone.
Le nubi, la nebbia, o cosa diavolo fosse nel cilindro, ruotavano con una
velocità incredibile.
Era affascinante, ti ipnotizzava; la cosa più logica da fare sarebbe stata
chiudere subito tutte le finestre, non solo quelle a vetri ma anche le
persiane.
Invece eravamo lì impietriti a guardare questo mostro che avanzava senza
toccare il terreno.
Era ormai solo ad un centinaio di metri quando a Giancarlo venne in mente
che bisognava chiudere tutto.
Presto, presto, chiudiamo tutto! Quasi urlò. Io vado a chiudere la
sala, tu chiudi questa finestra.
Io rimasi ancora qualche secondo ad osservare il mostro e poi decisi che
forse era veramente il caso di chiudere la finestra, ormai era
vicinissimo.
Mi misi la macchina fotografica a tracolla e mi sporsi dal davanzale per
chiudere le persiane, in quel momento successe una cosa che ha
dellincredibile, il mostro si piegò a novanta gradi, la punta si
affusolò e mi puntò direttamente come se mi stesse guardando, mi bloccai e
la guardai, era a non più di cinquanta metri, ruotava velocissima, e stava
diventando sempre più sottile, restammo così a guardarci per qualche
secondo, poi si mosse velocissima, venne avanti.
Me la vidi arrivare addosso, istintivamente indietreggiai, e quando era
ormai a pochi metri mi buttai sotto il letto, aspettandomi di vedere la
casa spazzata via, come in quei documentari americani sui tornadi. Ed
invece no, la punta del mostro si era talmente ristretta che aveva ormai
un diametro di non più di trenta centimetri, quando arrivò davanti alla
finestra si fermò un attimo, come per guardare che cosa ci fosse in
camera, poi puntò sul computer e lo avvolse completamente.
Io stavo sbirciando da sotto il letto, una cosa del genere neppure in un
racconto di fantascienza lavevo vista, ed io di fantascienza ne ho letta
molta. Mi sentii una cosa dura premermi contro la pancia, no non pensate
cose strane, era la macchina fotografica che avevo a tracolla, la afferrai
e alzandomi di poco sopra il letto scattai.
Contemporaneamente 20 anni dopo
Giovedì, 28 ottobre 2021
Ero seduto sul divano della sala, e stavo dettando al mio Olifante rosso
il racconto per il 63° numero della Rivista Ligure di Meteorologia.
Stavo discutendo su un errore ortografico che io volevo introdurre nella
frase per farla sembrare più realistica mentre lui non voleva inserirlo
perché sosteneva che un errore è sempre un errore.
Gli Olifante sono lultima generazione di computer da polso della Intel,
sempre in eterna lotta con lAMD, ma con la serie Olifante la Intel questa
volta si è presa un discreto vantaggio, questa serie di computer, che si
distinguono dai colori, non hanno nulla di rivoluzionario rispetto alla
serie precedente, ma una cosa li fa prevalere sugli altri, la perfetta
iterazione con la voce umana, hanno unefficienza così elevata che quando
gli parli non ti accorgi di parlare ad un computer, ma sembra di parlare
effettivamente con un essere umano.
Siamo ancora ben lungi dalla IA (Intelligenza Artificiale) ma
limpressione è molto realistica.
Una vecchia teoria sullintelligenza artificiale diceva che si sarebbe
raggiunta la IA quando un essere umano, parlando con un altro essere umano
senza vederlo, non avrebbe notato la differenza quando il discorso sarebbe
passato ad un computer.
Questa teoria è stata superata da quella del cinese.
Ad una persona chiusa in una cabina gli vengono passati degli ideogrammi
cinesi, questa persona non conosce minimamente il cinese, ma impara che ad
un determinato disegno deve rispondere con un altro determinato disegno,
il cinese che è fuori dalla cabina e gli passa gli ideogrammi riceve
risposte del tutto logiche e sensate e perciò è convinto di dialogare con
un altro cinese, ma la persona che è dentro la cabina non conosce
minimamente il cinese.
Così sono gli Olifante, dialoghi con loro, ti rispondono, ma non capiscono
quello che stai dicendo.
Stavo giusto discutendo su questo errore quando lOlifante sinterruppe di
parlare, fece un suono strano, freddo, mi faceva venire in mente il
ghiaccio, la luce filtrata dal ghiaccio, una luce blu, un ambiente blu, ed
improvvisamente una voce da bambino, o meglio una voce bianca disse:
Questo programma ha eseguito una operazione non valida e sarà terminato.
Premere invio per continuare.
Stava zitto qualche secondo poi riprendeva quel suono e ripeteva la stessa
frase.
Ma che diavolo
. Dissi prendendo pugni lOlifante che avevo al polso.
Non posso premere nulla, non vi è nulla da premere in questi computer,
rispondono solo alla voce.
Giancarlo! Chiamai mentre entravo in camera dove mio fratello era seduto
a leggere un articolo su una rivista di alpinismo. (No, la carta stampata
non è ancora sparita, i libri e le riviste esistono sempre.)
Come si ferma questo coso?
Nel mentre lOlifante continuava a ripetere: Questo programma ha eseguito
una operazione non valida e sarà terminato. Premere invio per continuare.
LOlifante è andato in crasch? Basta che tu gli dica: Reset!
Reset?
Si, lho letto su una rivista di computer qualche mese fa, è ormai raro
che succede, ma ogni tanto capita, ma devi dirlo secco, come un comando.
Reset! Dissi nel modo più imperativo possibile. Infatti smise subito,
stette una decina di secondi silenzioso poi disse, questa volta con la
consueta voce calda e rassicurante: Programma ripristinato. Ancora una
decina di secondi di silenzio poi: Buon giorno Massimo, oggi è domenica
28 ottobre 2001, il tempo sarà coperto con possibilità di temporali e
colpi di vento.
Come sarebbe domenica 28 ottobre 2001, oggi è si il 28 ottobre ma del
2021 ed è giovedì. Dissi stupito.
Si sarà esaurita la batteria e ha perso la data, sarà stata una batteria
difettosa, avrebbe dovuto durare almeno tre anni. Disse Giancarlo.
Già, e non è neppure un anno che lho comprato, ora mi toccherà spendere
un sacco di Euro per comprarne unaltra.
Mentre dicevo questa frase riaffiorò nella mente un episodio di venti anni
fa, un curioso fenomeno a cui nessuno credette, ero solo in camera, mio
fratello era andato a chiudere le finestre in sala, le foto che avevo
scattato, dicevano, erano state truccate, con un computer era un gioco da
ragazzi elaborarle, solo che non erano state truccate; e ricevetti un
E-mail, una strana E-mail che avevo spedito io stesso riportante la data:
28 ottobre 2021.
Che cosa cè ora, perché te ne stai impalato così senza dire niente?
Daccordo costa cara la batteria, ma non è un dramma. Disse Giancarlo in
tono scherzoso.
No. Dissi con voce sognante Non è la batteria, devo inviarmi un E-mail
con le vecchie specifiche di trasmissione dati.
Domenica 28 ottobre 2001
Non sapevo neppure io se quello che vedevo fosse reale, se stavo sognando,
ma la cosa più strana era il silenzio, il mostro era entrato in camera e
aveva avvolto tutto il computer, era una massa grigio-arancione,
vorticosa, semi trasparente , oscillava tutta , dal computer con diametro
costante arrivava alla finestra, per poi espandersi in un grande cono
grigio-arancione verso il cielo, ma non si sentiva il minimo suono, un
affare del genere dovrebbe produrre un suono assordante, invece nulla,
silenzio assoluto.
Non avevo il coraggio di parlare, tanto meno di chiamare qualcuno, mi
venne chissà come in mente che un suono forte avrebbe distrutto il
delicato equilibrio di quella cosa vorticosa causando chissà quali
disastri.
Così me ne stetti rintanato sotto il letto a guardare. Il tempo non
passava mai, quel mostro era sempre lì.
Ad un cero punto sentii chiamare: Massimo? Dove sei? Come mai cè ancora
la finestra aperta?
Era Giancarlo sulla porta della camera.
Sbucai da sotto il letto dicendo: Quel mostro non se ne vuole più
andare.
Poi mi girai verso la finestra, e non vi era più nulla, neppure il tornado
fuori.
Cosa diavolo ti ha preso, perché sei sotto il letto invece di chiudere la
finestra? Disse Giancarlo con voce preoccupata.
In quel momento mi sentii ridicolo, era veramente accaduto, o mi ero
sognato tutto?
Il tornado è entrato in camera ed ha avvolto il computer, ma non si
sentiva niente, non cera vento!
Come sarebbe a dire che il tornado è entrato in camera, figurati se un
tornado può entrare in camera, e se anche ciò fosse possibile, come può
non esserci vento?
Non insisto oltre, capisco che è una cosa incredibile, comunque ho fatto
delle fotografie, domani le porto a sviluppare e vedremo.
Mentre dicevo ciò mi alzai e andai verso il computer, apparentemente era
tutto normale, perfino i bigliettini per gli appunti posati sotto il
monitor erano ancora lì.
Poi notai nella barra di stato una busta lampeggiante.
Così per allentare la tensione dissi: Guarda, in mezzo a tutto questo
casino è arrivata posta.
Doppio click con il mouse e aprii il messaggio, che riporto qui sotto
integralmente, sta a voi giudicare.
Da: Massimo Riso
Data: giovedì 28 ottobre 2001 17.10
A: Massimo Riso
Oggetto: Il clima in montagna nel 2021
Ciao Massimo,
quando riceverai questa E-mail il mostro sarà già andato via, sono io
stesso, cioè tu a scriverti fra venti anni, so che stai preparando il
numero 3 della Rivista Ligure di Meteorologia, ti mando una descrizione
sintetica di come è il clima in montagna ai giorni nostri, non so quanto
durerà il collegamento, sto trasmettendo con le vecchie specifiche del tuo
periodo per cui molto lente, cè un collegamento temporale che ci unisce.
Passo subito alla descrizione.
Mi ricordo che venti anni fa dicevano che con il riscaldamento del clima
si sarebbero sciolti tutti i ghiacciai, questo non è ancora avvenuto,
anche se la temperatura si è molto alzata, in questi 20 anni la
temperatura media alle nostre latitudini è salita di oltre 4,5 gradi.
Ma una cosa che pochi avevano previsto è accaduta, con linnalzarsi della
temperatura il vapore acqueo contenuto nellatmosfera è aumentato, e tutto
questo vapore va a condensarsi nei punti freddi, in montagna, lassù é
comunque ancora freddo, per cui nevica molto.
A Punta Helbronner, allarrivo della funivia del M. Bianco (Si esiste
ancora) linverno scorso sono stati misurati oltre 15 metri di neve, ma a
Courmayeur ha nevicato solo due volte, e dopo pochi giorni la neve si è
sciolta, per cui abbiamo tantissima neve in alta quota, e niente o poca
nei fondovalle.
I ghiacciai stanno assumendo una forma strana, stanno aumentando
tantissimo di spessore nei bacini collettori in alta quota, ma quando
scendono a valle si sciolgono velocemente, per cui non aumentano in
lunghezza.
Il clima è molto piovoso, anche se non mancano lunghi periodi di siccità,
questo è normale nei periodi in cui il clima sta cambiando, più è grande
il cambiamento più il clima tocca gli estremi, periodi di siccità
alternati ad alluvioni, caldo torrido alternato a freddo intenso. Le alluvioni sono ormai
sempre più ricorrenti, questanno ad oggi si sono registrat ÿuüÿu
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