La Météolologie. Du
baromètre au satellite
Jean –Pierre Javelle et al. : “La météorologie. Du
baromètre au satellite”. Collezione : ”La Bibliotèque du Naturaliste”. Ed.
Delacheaux et Niestlé. Lausanne– Paris, 2000Una breve accattivante storia, a carattere
divulgativo, della meteorologia attraverso i suoi strumenti ed i suoi
eroi, a cura di alcuni responsabili di Météo-France e del vice-direttore
del Museo delle Arti e Mestieri di Parigi:
Dal termoscopio di Galieo e di Santorio al barometro
di Torricelli, dall’ascensione del cognato di Pascal, Florin Périer, al
Puy-de-Dôme per misurarvi la pressione, all’aerostato con cui Gay-Lussac e
Biot compirono la prima coraggiosissima ascensione scientifica nel 1804
raggiungendo i 4000 metri nei cieli di Parigi. Dai primi palloni sonda di
Gustave Hermite, alla scoperta della stratosfera da parte di Léon
Teisserenc de Bort, sino al primo satellite meteorologico americano Tiros
1 lanciato ne 1960, per giungere ai super computer ed ai radar
meteorologici attuali. Il tutto corredato da disegni, riproduzioni di
carte antiche e bellissime illustrazioni di strumenti del XVII, XVIII e
XIX secolo, provenienti, per la maggior parte, dalle collezioni del Museo
delle Arti e dei Mestieri.
In lingua francese A cura di:
Diego Rosa
Weather
Nel 1850 da pochi uomini che avevano a cuore la meteorologia venne fondata
la British Meteorological Society. Scopo di questa società era lo sviluppo
e la divulgazione delle conoscenze meteorologiche, mediante studi e
ricerche, la fondazione di una biblioteca specializzata, la raccolta di
dati, attingendo a fondi privati e pubblici. Nella Società, che ha sede a
Reading nel Berkshire, oltre ai Soci Fondatori e ai Membri Onorari,
potevano aderire tutti coloro che avevano interesse per questa disciplina.
Il nome della società, tra le prime al mondo, accrebbe di importanza per
il rigore scientifico, tipico delle istituzioni britanniche, tanto che nel
1866 gli venne concesso lo Statuto Reale e il 22 settembre 1883 la Società
ottenne dalla Corona il permesso di adottare il prefisso “Royal”.
Oggi è la più importante Società Meteorologica europea, seconda al mondo
solo a quella statunitense come numero di iscritti. Edita prestigiosi
periodici scientifici. A tutti i soci viene inviata la rivista “Weather”,
a scadenza mensile, una pubblicazione che, sebbene indirizzata a un
pubblico più vasto, utilizzando un linguaggio scorrevole, mantiene la
rigorosità e la competenza delle riviste specializzate del settore. Con
quest’anno si conclude il 56° volume. Gli argomenti trattati spaziano da
particolari eventi meteorologici recenti o passati (anche dei secoli
scorsi), a studi su applicazioni in meteorologia, alle più recenti
evoluzioni climatiche, ecc. Numeri monografici vengono approntati talvolta
su argomenti che meritano più spazio: tra gli ultimi, a ottobre 2001
numero speciale su risorse idriche e inondazioni, settembre 1998 su El
Niño, a luglio 1998 sul climatologo britannico Hubert Lamb.
Ogni numero contiene rubriche dedicate alle novità in libreria, uno spazio
dedicato alle lettere e un forum dove vengono chiariti gli interrogativi
dei lettori. Una interessante rubrica è “Back to basics” che fornisce
chiarimenti e approfondimenti, anche in più puntate, su fenomeni
meteorologici: dalla forza di Coriolis al föhn, dall’umidità al perché
nevica, dalla luce nell’atmosfera alla forza dei venti, e così via.
Una pubblicazione che, anche se in lingua inglese, non può mancare nella
biblioteca di ogni meteorofilo.
Weather – Reading, Regno Unito – Quota associativa alla Royal
Metorological Society 44.00 £ equivalenti a circa 137.000 lire (71 Euro),
12 numeri all’anno.
execsec@royal-met-soc.org.uk
http://itu.rdg.ac.uk/rms/rms.html
A cura di: Roberto Pedemonte |