IL LIBRO DEL VENTO
di Lyall Watson
Il saggista inglese Lyall Watson ha spesso affrontato
in passato argomenti scientifici, sia su carta stampata che in
televisione, dove l’Uomo veniva posto al centro della scena, il
protagonista assoluto, il tema principe dei suoi interessi. In questo
volume il tema è il vento, compagno invisibile in tutti i giorni della
nostra vita, e le sue relazioni con l’Uomo. Come recita il sottotitolo “la
prima e definitiva storia del vento”, le masse d’aria in movimento vengono
affrontate sotto i più disparati punti di vista. I venti cosmici e quelli
che imperversano sui pianeti del Sistema Solare e più specificatamente sul
nostro, le relazioni tra vento e tempo atmosferico e clima, i percorsi dei
venti e la formazione delle nubi, gli effetti del vento sul modellamento
del paesaggio terrestre, il trasporto di aerosol e polveri vulcaniche e i
moltissimi casi in cui il vento impone la sua supremazia.
Non vengono tuttavia solamente esaminati i fattori
fisici propri del vento ma vengono analizzati, con particolare cura, gli
effetti psicologici che il movimento dell’aria produce sugli organismi
viventi. Situazioni di oppressione oppure di euforia prendono spesso il
via da particolari situazioni eoliche. Da qui apprendiamo i nomi che gli
uomini hanno assegnato a queste forze ineffabili ma così determinanti per
la vita sulla Terra. In appendice è stata redatta una terminologia che
comprende 400 nomi relativi a venti o fenomeni a essi legati; sapete che
cos’è il “Xlokk” o il “Waryaraik”? Bene, qui avrete una breve definizione.
L’autore valuta anche l’influenza dei venti sul percorso dell’evoluzione
umana, sulla grande valenza che questo fenomeno ha per la vita terrestre,
su come ha favorito le migrazioni, i trasporti, i collegamenti tra i vari
ceppi dell’umanità, su come ha influenzato il lato artistico, il folclore
e come abbia rilevanza nelle religioni e nella mitologia.
Questo libro ci è particolarmente caro perché essendo
genovesi si è cresciuti con il vento. Sentiamo questo “Respiro del Cielo”
come una cosa che ci appartiene, come nella Pianura Padana sentono la
nebbia; sebbene entrambi questi fenomeni abbiano anche innegabili aspetti
negativi. Percepiamo una giornata senza vento come una giornata insipida,
monotona. Certo, al di là dei gravi danni che può causare, ci sono anche
gli inconvenienti che ci accompagnano nelle piccole cose di tutti i
giorni: impedisce per esempio di leggere un giornale quotidiano anche se
la temperatura lo permetterebbe; costringe, nelle giornate di pioggia, a
camminare tenendo l’ombrello quasi orizzontalmente e, se non se ne
possiede uno “antivento”, si rischia di doverlo depositare nei cassonetti
per i rifiuti insieme ai numerosi altri cadaveri di consimili, distrutti
dalla forza del vento. Nonostante ciò diamo ragione a Watson, che
considera il vento, “il respiro di Gaia”, il fattore primario della vita
sulla Terra.
Benché Lyall Watson non sia un meteorologo dimostra di
conoscere bene i meccanismi che regolano l’avvicendarsi del tempo
atmosferico e alcuni piccoli nei risultano assolutamente ininfluenti sul
giudizio positivo che ci sentiamo di esprimere su questo volume. Un unico
rammarico: perché questo libro, datato nella versione originale 1984, è
stato stampato in Italia solo nel gennaio 2002?
Il Libro del Vento di Lyall Watson – Sperling & Kupfer
Editori, 2001 Milano, Italia – Euro 19,00 424 pagine – titolo originale
“Heaven’s Breath” (1984)
A cura di: Roberto Pedemonte |