Rivista Ligure di Meteorologia

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Sudestadas:
fenomeno meteorologico in Argentina e Uruguay
il caso eccezzionale del 16 maggio 2000

    di Gustavo Pittaluga

Sovente le inondazioni costituiscono un fatto naturale e ricorrente che interessa la vita delle popolazioni che abitano lungo le rive dei fiumi. Le inondazioni possono essere stagionali, quando le piogge invernali, cui si può aggiungere lo scioglimento della neve in primavera, gonfiano i fiumi con grossi volumi di acqua, oppure repentine, quando sono prodotte da intense precipitazioni che si abbattono nei bacini di affluenti, anche minori, dei grandi fiumi e provocano il traboccamento del corso d’acqua principale (cosiddette piene improvvise), abbattendo tutto ciò che trovano sul loro percorso. Che un fiume tranquillo diventi distruttivo non è infrequente. Nell'area del Rio de la Plata, in Argentina, ricorre un evento meteorologico chiamato “Sudestada”, che provoca inondazioni con piogge abbondantissime e venti persistenti.

La "Sudestada"

Ci sono due eventi meteorologici che producono inondazioni nell'area urbana di Buenos Aires. Uno é costituito da temporali intensi di origine termica e dinamica, l'altro é la “Sudestada”.

Si da il nome di "Sudestada" a un periodo di brutto tempo, caratterizzato da forti e persistenti venti da Sud-Est nella zona del Rio de la Plata. Questa condizione è accompagnata da piogge (persistenti, deboli o moderate) e da temperature relativamente basse e coinvolge particolarmente il Río de la Plata (Buenos Aires città e adiacenze), la Provincia di Buenos Aires e l’Uruguay. Spesso la “Sudestada” è causa di alluvioni sulla costa argentina dell'estuario del fiume.

La “Sudestada” ha una durata che va da 1 a 3 giorni ed eccezionalmente può prolungarsi fino a 6 giorni. Si manifesta per l'effetto combinato di due sistemi. Uno di alte pressioni ubicato nell'Oceano Atlantico, davanti alle coste della Patagonia, che trasporta aria fredda di origine marittima verso Est, nella provincia di Buenos Aires e il sud dell'Uruguay. L'altro, di basse pressioni, la cui circolazione trasporta aria calda e umida dal nord, vicino all'Uruguay.

I venti richiamati dall’alta pressione situata vicino alla Patagonia oppure nel sud della Provincia di Buenos Aires, convergono verso la bassa citata. Questi venti attraversano la regione e arrivano da Sud-Est o da Est Sud-Est, con velocità tra 18 e 35 km/h nei casi lievi e di oltre 70 km/h nei casi più notevoli. Simultaneamente, il centro di bassa pressione e i fronti a esso associati, producono precipitazioni accompagnate a volte da temporali.

Quali conseguenze produce?

Le conseguenze più gravi di una “Sudestada” sono le inondazioni delle zone rivierasche sulla sponda destra del Rio de la Plata, che colpiscono in particolare le fasce più povere della società, alloggiate in baracche e in aree troppo basse.

Le inondazioni si fanno sentire specialmente in Buenos Aires e periferia, dove si è avuta un’urbanizzazione intensa, allorquando le acque superano l’altezza critica di 2.70 m. Ora tuttavia si sono messi a punto dei sistemi di previsione sinottica e dinamica che consentono di prevedere il fenomeno con un anticipo variabile tra le 24 e le 48 ore.

Nel 91% dei casi le “Sudestadas” si verificano tra aprile e dicembre (autunno, inverno e primavera dell'emisfero Sud). Statisticamente giugno è il mese in cui si presentano con la maggiore intensità.

La “Sudestada” genera sempre una crescita del livello delle acque che, come è già stato accennato, può essere pericolosa per il lembo argentino dell’estuario. L’entità di questa crescita dipende dalla durata e intensità della “Sudestada” e delle precipitazioni che accompagnano questo fenomeno. L’intensità sarà ancora maggiore, peggiorando la situazione, se i fiumi che scendono dal Nord, “Parana” e “Uruguay”, nel caso di piogge persistenti nel Sud del Brasile o nel Nord-Est dell’Argentina, sono anch’essi in fase di piena, innalzando ulteriormente il livello delle acque e se, contemporaneamente, i venti da Sud-Est ostacoleranno il normale deflusso in mare delle acque fluviali.

Evoluzione del tempo: verso una "Sudestada"

Giorno 1
A - ALTA PRESSIONE
B - BASSA PRESSIONE
Giorno 2 

Le mappe espongono il modello teorico di Celemin - in superficie con i campi di pressione e i suoi fronti - che esemplifica il tipico sviluppo di una “Sudestada” (notare che nei sistemi di bassa e alta pressione i venti girano in senso contrario a quelli dell'emisfero nord). Nel giorno 1 si nota un fronte freddo che attraversa la Patagonia e la provincia di Buenos Aires. Dopo aver attraversato il Rio de la Plata si ferma. Il fronte separa aria calda e umida (a nordest) dall'aria polare accolta nel sud dell'Argentina. Nel contempo si introduce un sistema di alta pressione sul centro-nord della Patagonia. Cominciano a soffiare in questo giorno venti da Sud-Est nella regione del Río de la Plata tra 18 e 45 km/h, e il passaggio del fronte freddo sulla regione e i suoi sistemi nuvolosi danno luogo a precipitazioni, anche temporalesche.

Nel giorno 2 il fronte freddo si ferma divenendo stazionario generando un ramo freddo e uno caldo mentre l'aria fredda persiste al Sud. Un anticiclone di 1025 hPa copre gran parte della Patagonia e la bassa termica si sposta un po' più a Nord. Sul Río de la Plata aumenta la velocità del vento da 25 a 35 km/h, con raffiche sino a 55 km/h. Con questa situazione meteorologica potrebbe essere imminente lo sviluppo di un'onda frontale, una bassa all'interno del fronte stazionario.

Nel giorno 3 possono verificarsi due situazioni differenti: se si origina l’onda frontale, allora c'è “Sudestada”; se l’onda non si origina, allora l'anticiclone prosegue la sua marcia verso Est o Nord-Est 

Giorno 3 / con Sudestada  Giorno 3/ senza Sudestada 

Giorno 3 con “Sudestada”

L'onda frontale in Uruguay, con un ramo freddo e uno caldo, si sposta verso Sud o Sud-Est. Parte del sistema di alta pressione si estende all'interno dell'Argentina e il gradiente barico cresce nell'area del Río de la Plata. Si producono piogge e molti temporali nella zona del Río de la Plata, nella provincia di Buenos Aires e in Uruguay. I venti normalmente soffiano da Est o da Sud-Est con velocità tra 35 e 55 km/h, a volte con raffiche di 70 - 90 Km/h.

Giorno 3 senza “Sudestada”

Il giorno 2 il cielo è coperto, talvolta con piogge e venti da Sud-Est, e quindi è predicibile una “Sudestada”. Tuttavia ciò non accadrà se l'anticiclone si sposta rapidamente verso Est, non venendosi a formare quindi una ciclogenesi sul fronte stazionario. La bassa termica rimane sul Nord-Ovest argentino. Nella regione del Río de la Plata i venti calano a 25 km/h.

Intensità delle Sudestadas 

Deboli Medie Intense
con venti dei 20 ai 35 chilometri/ora. Cielo parzialmente nuvoloso con venti di 25 ai 55 chilometri/ora. Cielo coperto ed a volte  con piogge Venti di oltre 55 km/h. Normalmente con piogge in tutta la regione.

16 Maggio 2000, un caso eccezionale

Il 16 maggio 2000 un temporale dovuto a una forte “Sudestada” povocò gravi rovine: si ebbero 3 morti e circa 45 mila persone furono costrette a evacuare dalle loro case; molti di loro non poterono rientrare che dopo una settimana. Alcuni quartieri periferici rimasero isolati perché il livello dell'acqua tardava a ritirarsi. Secondo il governo della provincia di Buenos Aires mille persone, in gran parte indigenti, persero la loro casa. La quantità di alberi caduti fu di oltre 120 solo nella capitale; nelle aree di periferia il numero fu ancora maggiore. Numerose strade furono interrotte a seguito dell’inondazione

 


Fonti:
"Inundaciones, Sudestadas y Crecientes Repentinas" - Servicio Meteorologico Nacional, Fuerza Aerea Argentina Boletin Informativo n 2
"Meteorolgia practica" di Celemin, 1984 (Modello teorico presentato)
Meteorologica Vol 22. 1997 - Pronostico de sudestadas en el Río de la Plata. H. Ciappesoni - P. Salio
"Climatology and Hydrology of the Plata Basin"
VAMOS Scientific Study Group on the Plata Basin
Variability of American Monsoon Systems (VAMOS) Panel is a component of the Climate Variability Program (CLIVAR), under the World Climate Research Programme (WCRP).
Giornali di Buenos Aires: Pagina 12 (17.05.00) e Clarin (18.05.00)