Secondo le prime stime del Met. Office britannico i
primi sei mesi del 2002 sono stati i più caldi dell’Emisfero
Settentrionale dall’inizio delle registrazioni della serie storica
iniziata 143 anni fa, superando di 0.07°C il precedente primato. Rispetto
la normale 1961-1990 la temperatura è stata di 0.73°C più elevata.
A livello globale il primo semestre è stato il secondo più caldo con
0.57°C al di sopra della media a lungo termine; solamente il 1998, a causa
degli episodi dovuto all’intenso episodio di El Niño, ha avuto temperature
superiori (0.60°C oltre la normale).
In Inghilterra la temperatura di quest’anno fino al mese di giugno è stata
superiore alla media di circa 1°C.
America
In Messico venti oltre 270 Km/h causati
dall'uragano Kenna Stati Uniti
La tempesta tropicale Fay ha causato forti piogge e vari tornado il
7 settembre nell’interno del Texas. Nelle contee di Wharton e Matagorda la
quantità di precipitazioni ha superato in alcune aree i 200 mm.
La coda della tempesta tropicale Hanna ha provocato, il giorno 15
settembre dopo un lungo periodo siccitoso, forti piogge nelle regioni
costiere del Golfo del Messico e dell’Atlantico centrale. Alcuni valori
tra i più significativi: Donaldson (Georgia) 370.6 mm; a Chipley (Florida)
205.7 mm; a Blakely (Georgia) 184.2 mm; a Newton (Georgia) 152.4 mm; a
Marianna (Florida) 128.3 mm.
L’uragano Isidore, di categoria 3, dopo aver colpito Cuba e lo Yucatan, si
è spostato negli USA e ha innescato venti a 204 km/h, prima di essere
declassato a tempesta tropicale il giorno 22 settembre. La parte
meridionale della Louisiana ha raccolto in pochi giorni precipitazioni
comprese tra 250 e 500 mm.
Il giorno 8 ottobre un fronte proveniente dal Golfo del Messico ha
investito l’area della città di Galveston, provocando allagamenti e
danneggiando manufatti. La quantità di pioggia caduta nel pomeriggio è
stata di 100 mm.
Il 30 novembre la parte nordoccidentale della Pennsylvania è stata coperta
da uno strato di quasi 10 cm di neve provocando disagi alla circolazione.
Una serie di temporali intensi si è abbattuta sul Texas sud-orientale
durante la mattina del 23 ottobre con venti che, presso la stazione meteo
dell’aeroporto di Corpus Christi, hanno raggiunto la velocità di 120 km/h.
L’uragano Lili, benché indebolito (categoria 2), il 3 ottobre ha raggiunto
la costa centrale della Louisiana, nella Vermillion Bay, con venti fino a
160 km/h.
Tra il 16 e il 17 ottobre un sistema frontale ha attraversato la costa
orientale del paese portando notevoli precipitazioni, non tanto per
quantità di pioggia, compresa tra 25 e 50 mm, quanto per superficie
interessata all’evento.
La regione dei Grandi Laghi e il Midwest settentrionale sono stati
interessati dalla prima tempesta di neve della stagione tra il 20 e il 24
ottobre. La neve accumulata ha raggiunto un’altezza di 25 cm nel Minnesota
il giorno 21, causando disagi alla popolazione.
Un’irruzione di aria artica ha determinato temperature estreme minime nel
Midwest settentrionale durante l’ultima settimana di ottobre. Un record il
30 a Williston, nel Nord Dakota: il termometro ha fatto registrare –23°C,
il più basso valore registrato nel mese di ottobre in questa località.
Una serie di tornado si è sviluppata all’inizio di novembre in Ohio,
Tennessee e Alabama. Il più distruttivo, con’ampiezza alla base di un
miglio, classificato F-4 nella scala Fujita, ha colpito il giorno 10 la
contea di Van Wert, in Ohio, dove nella località di Mossy Grove ha causato
la morte di 12 persone. Altre 11 vittime si sono verificate in Alabama.
Tornado vicino a Continental, Ohio, il 10 novembre
Tra il 20 e il 26 novembre intensi “Venti di Santa Ana” hanno colpito la
California meridionale: il 26 le raffiche hanno superato 95 km/h
provocando numerosi blackout elettrici e favorendo lo svilupparsi di
incendi nella Sierra Nevada e sui monti a est di Los Angeles. I “Venti di
Santa Ana” sono venti caldi e asciutti che soffiano da est o nord est,
interessando il bacino di Los Angeles e le valli della catena costiera
della California meridionale. Spesso questi venti soffiano a velocità
eccezionali nel Canyon di Santa Ana (da qui il nome). I previsori del
National Weather Service di San Diego e Oxnard usualmente definiscono
“Venti di Santa Ana” quelle correnti che superano 45 km/h, ma possono
raggiungere i 110 km/h su quasi tutta l’area interessata e superare 190
km/h nelle zone con topografia confacente. Si sviluppano quando una
situazione di alte pressioni si stabilisce sul Great Basin, tra le
Montagne Rocciose e la Sierra, negli stati dello Utah e Nevada. Quando il
gradiente barico richiama la massa d’aria verso la costa californiana
questi venti si scatenano e, similmente al nostro föhn, l’aria già secca e
calda per la presenza di zone desertiche, discende velocemente
surriscaldandosi ulteriormente e acquistando enorme velocità. I mesi nei
quali ricorre maggiormente il fenomeno sono quelli compresi tra Ottobre e
Febbraio. Normalmente vengono raggiunte le velocità più elevate durante la
notte o nelle prime ore del mattino, quando l’assenza della brezza di mare
non crea ostacolo al libero sfogo dei “Venti di Santa Ana” verso l’Oceano.
Venti di Santa Ana
Intensità del vento (in miglia/ora; 1 miglio = 1.610 km).
Analisi delle ore 18 del 26 novembre 2002. I colori e la conseguente
lunghezza delle frecce indicano la velocità del vento. Si noti la
particolare intensità sulla California meridionale.
Il primo significativo sistema frontale che ha interessato la costa
occidentale degli States è giunto tra il 7 novembre. Sulla maggior parte
delle aree costiere sono caduti oltre 50 mm di pioggia in 48 ore mentre a
quote superiori si è depositato al suolo uno strato di 30 cm di neve. Tali
eventi sono stati accompagnati da raffiche di vento a oltre 75 km/h sulla
costa dell’Oregon mentre nell’area della Baia di San Francisco le raffiche
hanno raggiunto 110 km/h. Una boa meteorologica, ubicata parecchie
centinaia di chilometri al largo, ha registrato altezze d’onda di oltre 12
metri.
L’inizio di novembre ha fatto registrare temperature particolarmente basse
nella maggior parte del paese, con medie di oltre 5°C sotto i valori
normali. Al contrario, in alcune aree dell’interno dell’Alaska, la
temperatura è risultata di oltre 10°C superiore ai valori climatologici.
Caraibi
L’Uragano Isidore ha colpito il giorno 20 settembre la parte occidentale
dell’isola, con venti che hanno soffiato a oltre 170 km/h, causando
l’evacuazione di circa 70.000 persone. L’uragano, raggiunto il Messico, ha
causato la morte di due persone.
La depressione tropicale Lili, che si è sviluppata il 21 settembre
nell’Oceano Atlantico centrale è diventata una tempesta tropicale due
giorni dopo è ha generato forti precipitazioni e venti fino a 110 km/h a
sud delle Isole Sopravento il 23. Il 2 ottobre si è rinvigorita fino a
raggiungere la categoria 4; il 29 ha colpito la Giamaica; il 30 si è
avvicinata alla isole Cayman e quindi ha attraversato la parte occidentale
di Cuba raggiungendo il Golfo del Messico centrale con venti fino a 233
km/h e raffiche a 240 km/h. In questa parte del Golfo è stata misurata la
più elevata velocità del vento da una boa meteorologica del Servizio
Meteorologico Stataunitense. Messico
Il 25 ottobre l’uragano Kenna, che ha raggiunto un’intensità di categoria
5, si è abbattuto sulla costa centrale messicana del Pacifico, nei pressi
di San Blas, a nord di Puerto Vallarta, con venti che hanno raggiunto la
velocità massima di 270 km/h. Kenna è stato il terzo uragano per potenza
abbattutosi sulle coste messicane proveniente dall’Oceano Pacifico. A
causa dei venti e delle piogge torrenziali solo il 5% delle case di San
Blas è rimasta intatta; si contano 3 morti e migliaia di senza tetto
Europa
Un'intenso sistema frontale ha colpito l'Europa
nord occidentale causando 30 vittime.
EUROPA NORD OCCIDENTALE
Il 27 ottobre un’intenso sistema frontale ha interessato la maggior parte
dell’Europa nord occidentale, in particolare Isole Britanniche, Olanda,
Francia, Austria, Belgio, Danimarca, Polonia, Svizzera e Svezia,
provocando forti precipitazioni e venti molto sostenuti che hanno
raggiunto 180 km/h. La tempesta è stata causa di 30 morti, la maggior
parte dei quali rimasti vittime di cadute di alberi. Nel Regno Unito
raffiche tra 95 e 130 km/h si sono abbattute su ampie aree con un massimo
di 155 km/h a Mumbles. In termini di velocità del vento è stato il più
intenso fenomeno sulle Isole Britanniche dall’ottobre 2000, quando
nell’Isola di Wight fu registrato un valore di 160 km/h.
Italia
Frane e allagamenti si sono verificati nelle Alpi Svizzere e nell’Italia
Settentrionale per numerosi giorni di novembre, un mese estremamente
piovoso con quantità di precipitazioni che talvolta hanno superato la metà
del totale annuale medio.
Il 16 novembre si è verificato un intenso episodio di precipitazione con
sabbia sahariana che ha colpito parte dell’Europa meridionale e centrale.
A Genova gli effetti del deposito di sabbia è stato notevole, sicuramente
il fenomeno più intenso da numerosi anni. In quel giorno la pioggia totale
caduta è stata di 14.4 mm e le temperature si sono mantenute decisamente
elevate per il periodo, con valori tra 15°C e 19°C.
Penisola Iberica
La Spagna e il Portogallo sono state colpite il giorno 13 novembre da
una forte tempesta che ha lasciato al suo seguito numerosi morti a causa del
forte vento e del mare in burrasca. Una petroliera è affondata al largo della
Galizia producendo un esteso inquinamento delle acque che, nei giorni
successivi, ha interessato anche le coste spagnole. Le raffiche del vento hanno
raggiunto punte di 130 km/h in Portogallo, provocando l’abbattimento di alberi e
di pali di linee elettriche.
Scandinavia
Temperature isolitamente basse hanno contraddistinto il periodo di fine novembre
in Scandinavia. A Nikkaluokta, nella Svezia settentrionale, il termometro ha
segnato una minima di –30°C, 17°C sotto la media del periodo.
Gran Bretagna
Il periodo agosto-settembre è risultato essere il più asciutto dal 1972 per
l’Inghlterra e il Galles. In alcune zone il periodo siccitoso ha superato 25
giorni. Il precedente esteso periodo asciutto si era verificato nell’estate
1997.
Intense bufere di vento si sono abbattute nel sud del paese il 27 ottobre,
provocando l’abbattimento di numerose linee elettriche a causa di un centro
depressionario con un minimo di 976 hPa ubicato a nord della Danimarca. La più
alta media oraria della velocità del vento è stata registrata a Needles,
sull’Isola di Wight, con un valore di 126 km/h e una punta di massima raffica di
165 km/h. Il fronte è stato accompagnato anche da intense precipitazioni con un
massimo in 24 ore a Capel Curig, nel Galles, con 68 mm.
Asia
Thailandia: 120 morti a causa delle intense
pioggie monsoniche
Corea del sud
Dal 1° settembre le autorità coreane hanno iniziato le opere di
ricostruzione a seguito del più potente tifone che abbia colpito il paese negli
ultimo 40 anni. Almeno 47 morti e 33 dispersi si contano tra la popolazione e
tale cifra non risulta definitiva. Rusa, questo il nome del tifone, ha provocato
intense precipitazioni che hanno raggiunto 890 mm in due giorni nel sud e
nell’est della Corea del Sud. Le raffiche di vento hanno raggiunto 205 km/h,
abbattuto alberi e pali delle linee elettriche, causando un blackout per
1.160.000 persone. Oltre 17.000 edifici sono stati sommersi, obbligando quasi
30.000 persone a trovare alloggi di fortuna. Circa 5.000 ettari di terreno hanno
subito inondazioni.
Okinawa
Nelle isole di Okinawa e limitrofe e nella parte settentrionale
dell’isola di Taiwan, il 5 settembre, si è abbattuto il tifone Sinlaku, che ha
provocato allagamenti e interruzioni nella distribuzione di energia elettrica a
causa del vento che ha superato 140 km/h.
Cina
Il tifone Sinlaku il giorno 8 settembre ha provocato 23 morti e distruzioni
anche nella Cina orientale, costringendo all’evacuazione migliaia di persone
nella zona costiera della provincia di Zhejiang. I venti hanno raggiunto 130
km/h e le precipitazioni cumulate assommano a oltre 90 mm.
Thailandia
Il mattino del 7 ottobre la capitale Bangkok è stata sommersa da piene
improvvise a seguito di intense piogge che, nelle diverse parti della città,
hanno fatto registrare dagli strumenti quantità tra 80 e 170 mm in poche ore,
oltre la metà della media mensile per il mese. Le piogge monsoniche in
Thailandia, dal mese di agosto hanno causato 120 morti e inferto gravissimi
danni all’economia del paese.
Giappone
Il tifone Higos, dopo aver attraversato le Isole Marianne Settentrionali, ha
raggiunto il 1° ottobre la terra del Sol Levante con venti massimi vicino a 150
km/h, provocando la morte di 4 persone.
Africa
Mozanbico e Tanzania colpiti dal tifine Atang,
intense precipitazioni e forti venti.
Africa orientale
Dal giorno 6 novembre il ciclone tropicale Atang, sviluppatosi nell’Oceano
Indiano, ha iniziato un movimento verso ovest, raggiungendo il Mozambico e la
Tanzania il 10, innescando forti precipitazioni e venti intorno a 65 km/h.
Oceania
In Australia
+43,3°C, incendi e tempeste di polvere nella parte orientale del paese. Australia
Tra il 18 e il 24 ottobre temperature elevate sono state registrate
nelle regioni dell’isola continente già sofferenti della siccità. A
Longreach, nel Queensland centrale, il termometro ha toccato 43.3°C
il giorno 20; qui la media massima del periodo è di 34°C. Incendi e
tempeste di polvere si sono sviluppati in particolare nella parte
orientale del paese.
Nel nuovo Galles del Sud il mese di ottobre è stato il più asciutto
mai registrato e le temperature sono rimaste da 2°C a 4°C sopra la
media del periodo. Ciò ha provocato lo svilupparsi di numerosi
incendi; nel solo giorno 25 si sono sviluppati 55 focolai in oltre
470.000 ettari, tenendo impegnati 1500 vigili del fuoco. Oceano Pacifico orientale
L’uragano Huko, sviluppatosi a partire dal 24 ottobre molto a sud
delle Isole Hawaii, nel suo moto verso ovest, ha oltrepassato la
linea del cambiamento di data il 3 novembre e, in considerazione
della variazione delle sue caratteristiche, è stato riclassificato
tifone. Ha attraversato quindi Wake Island il 5 producendo forti
precipitazioni e raffiche di vento a oltre 75 km/h. Huko ha perduto
le sue caratteristiche tropicali il giorno 7 quando ha accelerato la
sua corsa verso latitudini più settentrionali.
|