Cronaca meteo Liguria
Estate 2003
a cura di Nicola Podestà
Nel 2003 il caldo è esploso quasi in perfetta
sincronia con l’avvio del primo mese estivo, cioè giugno. Per
l’esattezza, le temperature sono balzate sensibilmente oltre le medie
stagionali il 28 di maggio e si sono sempre mantenute su alti livelli
per ridiscendere a valori normali giusto allo scadere di agosto. Quasi
voler ribadire che le stagioni esistono ancora, e cancellare il
ricordo della fresca estate del 2002.
Del caldo prolungato, che ha concesso un po’ di respiro nel mese di
luglio per riproporsi intenso ad agosto, si è parlato forse in maniera
esagerata: è stato indubbiamente anomalo, ma non straordinario.
Prendendo a riferimento i dati dell’osservatorio di Imperia, sin da
1876, troviamo diverse estati comparabili a questa ed anche più calde;
per limitarci al nostro secolo, quella del 1974, del 1973, del 1952,
del 1947, del 1928. Più inusuale è stata la quasi totale mancanza di
piogge (3,0 mm in tre mesi ad Imperia). Ma vediamo con ordine
l’andamento stagionale.
Giugno
Senza alcun dubbio è stato il mese con gli
scostamenti maggiori rispetto alle medie storiche delle temperature,
prodotti da una notevole stabilità atmosferica, prova ne sia che in
tutto il mese si contano 18 giorni con mare calmo o quasi calmo, 12
con mare poco mosso, nessuno giorno con mare mosso. Sempre usando come
riferimento le registrazioni dell’osservatorio di Imperia, a giugno la
media delle massime è stata pari a 27,4°C, ovvero 3,0°C oltre la media
storica calcolata dal 1876. L’anomalia è ancora più marcata per quanto
riguarda la media delle minime che con 21,3°C ha superato di ben 3,5°C
la media storica. E’ soprattutto da segnalare che le temperature sono
rimaste sistematicamente superiori alla norma per tutto il mese,
sebbene le punte del caldo non abbiano mai raggiunto i valori estremi
fatti registrare in altre occasioni; ad esempio, non si sono mai
toccati i 30°C di massima mentre nel giugno dell’anno precedente,
mediamente meno caldo, più volte si oltrepassarono i 31°C.
La fase di riscaldamento più intenso inizia il giorno 13 quando agli
effetti della pressione relativamente alta e livellata al suolo che
già insisteva da molti giorni causando sensibili disagi in connessione
all’alto tasso di umidità relativa, si sommano quelli prodotti
dall’espandersi in quota di un anticiclone con salde radici africane.
L’azione congiunta delle due strutture bariche si rivelerà
straordinariamente persistente, ed il tutto si tradurrà nella totale
assenza di precipitazioni organizzate e nel record assoluto di
insolazione per il mese ( ad Imperia 344 ore di sole contro una media
,dal 1953, di 286 ore).
Luglio
Anche questo mese si chiude con tutte le
temperature medie superiori ai valori normali, ma le anomalie benché
positive si rivelano piuttosto contenute, 0,4°C per la massima e 1,3°C
per la minima, e rientrano nelle normali oscillazioni interannuali.
Dal 2 al 9 del mese si manifesta una flessione delle temperature,
dapprima per il transito di un fronte freddo che ha interessato
marginalmente il settentrione e poi, dal giorno 5, per l’effetto di
correnti fresche provenienti dal bordo orientale dell’anticiclone
delle Azzorre in espansione verso l’Europa centro-occidentale,
espansione che si concretizzerà il giorno 7 con un massimo di 1024 hpa
sulla Francia. Si tira il fiato, ma solo sul nord poiché l’Italia
centrale e meridionale restano sotto il saldo dominio dell’alta
pressione africana. Successivamente l’area anticiclonica si consolida
ovunque riportando in alto i termometri sino a fine mese nonostante
effimere instabilità connesse al minimo relativo (1015 hPa) formatosi
il 12 sul Mar Ligure ed al transito di un fronte freddo che interessa
in particolare il NE italiano e le regioni adriatiche il giorno 14, e
ad un nuovo minimo relativo (1010 hPa) sul mar Ligure il giorno 31.
Naturalmente si aggrava lo stato di siccità e gli unici apporti idrici
continuano a derivare da sporadici eventi temporaleschi, più che altro
fonte di disagi.
Agosto
Le temperature si sono sempre mantenute molto
elevate, facendo registrare una serie ininterrotta di picchi piuttosto
ragguardevoli tra il 2 al 12 del mese, con massime molto elevate tra i
34 ed i 37 gradi in Liguria il giorno 5. Tale riscaldamento
assolutamente fuori dal comune è da mettere in relazione ad una forte
subsidenza degli alti stati dell’atmosfera sotto l’azione
dell’anticiclone africano in quota. Lo dimostra il crollo dell’umidità
relativa tra i giorni 1 e 6 con umidità relative spesso oscillante
intorno al 30%. La scarsa circolazione atmosferica ha ovviamente
favorito l’accumulo di umidità nell’atmosfera e dal 7 in poi il tasso
di umidità è andato gradualmente aumentando sino ad oltre l’80%; da
qui i numerosi casi di malessere segnalati con grande risalto dalla
stampa.
Dal 18 l’immensa bolla d’aria calda inizia a sgonfiarsi, la pressione
dà segni di cedimento e l’instabilità si fa più sensibile sui rilievi
con frequenti manifestazioni temporalesche. Temporali anche intensi si
sviluppano sulla fascia alpina e sulla Valle Padana, ma la pioggia
vera resta un miraggio e la crisi idrica diviene sempre più acuta.
Nell’ultima decade del mese l’anticiclone africano comincia a
ritirarsi dalle regioni del nord, ed anche quello delle azzorre si fa
meno insistente. Ma tutto ciò avviene molto lentamente; se le
temperature record sono ormai archiviate, il caldo si farà ancora
sentire insistente e solo il 30 si creeranno le condizioni per
permettere l’ingresso del Mediterraneo di una onda depressionaria
dall’Atlantico. Il deterioramento, sottolineato da vento forte e da un
brusco ridimensionamento termico, dell’ordine di 4-5 gradi, ravviverà
le aspettative di una decisa svolta in chiave umida del tempo,
aspettative che, però, saranno disattese ancora una volta e potranno
essere soddisfatte molto più tardi, solo ad autunno inoltrato.
|