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Genova        
Numero 23, anno VI        
gennaio 2007        

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 di Roberto Pedemonte

LA NOSTRA RIVISTA

La sempre maggior attenzione e i sempre più frequenti articoli che la carta stampata e la televisione dedicano al clima, ci hanno convinto che sia utile proporre ai lettori quale sia, almeno nella nostra città e nella nostra regione, il comportamento dei principali parametri meteorologici. E’ per questo motivo che, da questo numero, prende il via una nuova rubrica fissa che, con rappresentazioni grafiche e analisi dei dati di base, cercherà di mostrare quale sia l’andamento della temperatura, delle precipitazioni o di altri fenomeni che, di volta in volta, saranno considerati. Senza enfasi e senza sentenze cercherà di ricomporre a un’analisi critica quello che, purtroppo, ultimamente viene considerato un boccone ghiotto per i media (l’auditel e le tirature comandano), distorcendone spesso la verità.

La meteorologia ha necessità di tutte le forze, di tutte le menti che possano contribuire da un lato a migliorare la sua conoscenza e dall’altro a divulgare il lavoro svolto, nelle sue svariate branche (climatologia, previsioni del tempo, analisi meteorologiche, spiegazione dei fenomeni, ecc.), al pubblico. Questo indipendentemente quale sia la provenienza e la formazione degli studiosi che vi si applicano con diligenza e con passione e che dedicano il loro tempo affinché altri possano godere dei risultati raggiunti.

Un importante autore è entrato nel novero dei collaboratori della rivista. Da questo numero Achille Pennellatore, che molti conosceranno per alcune rubriche di previsione del tempo condotte su alcune emittenti televisive liguri, fornirà la sua collaborazione con articoli di meteorologia marina (ma non solo), argomento da noi trascurato in passato. In particolar modo in questo numero ci presenta un interessantissimo saggio sulle onde marine: come si formano, come si misurano, quali sono le loro caratteristiche, ecc.

Le aurore boreali hanno, da sempre, attirato l’attenzione dell’Uomo. Anche gli uomini di scienza, quindi, hanno subito il loro fascino ma, appunto, proprio perché uomini di scienza, hanno cercato di dare una spiegazione razionale al manifestarsi di tale evento. Diego Rosa ci farà conoscere qual è il sapere attuale del fenomeno mentre la lettura di una memoria di Benjamin Franklin ci fornirà, con il linguaggio e le conoscenze dell’epoca, la versione settecentesca. Un interessante slalom parallelo.

In un’ultima nota si desidera informare che l’Atlante delle Nubi, curato da Massimo Riso con grande abilità e competenza, avrà prossimamente una nuova sezione del tutto particolare, che crediamo possa non avere eguali sul web.

Buona lettura.