La sempre maggior attenzione e i sempre più
frequenti articoli che la carta stampata e la televisione dedicano
al clima, ci hanno convinto che sia utile proporre ai lettori quale
sia, almeno nella nostra città e nella nostra regione, il
comportamento dei principali parametri meteorologici. E’ per questo
motivo che, da questo numero, prende il via una nuova rubrica fissa
che, con rappresentazioni grafiche e analisi dei dati di base,
cercherà di mostrare quale sia l’andamento della temperatura, delle
precipitazioni o di altri fenomeni che, di volta in volta, saranno
considerati. Senza enfasi e senza sentenze cercherà di ricomporre a
un’analisi critica quello che, purtroppo, ultimamente viene
considerato un boccone ghiotto per i media (l’auditel e le tirature
comandano), distorcendone spesso la verità.
La meteorologia ha necessità di tutte le forze,
di tutte le menti che possano contribuire da un lato a migliorare la
sua conoscenza e dall’altro a divulgare il lavoro svolto, nelle sue
svariate branche (climatologia, previsioni del tempo, analisi
meteorologiche, spiegazione dei fenomeni, ecc.), al pubblico. Questo
indipendentemente quale sia la provenienza e la formazione degli
studiosi che vi si applicano con diligenza e con passione e che
dedicano il loro tempo affinché altri possano godere dei risultati
raggiunti.
Un importante autore è entrato nel novero dei
collaboratori della rivista. Da questo numero Achille Pennellatore,
che molti conosceranno per alcune rubriche di previsione del tempo
condotte su alcune emittenti televisive liguri, fornirà la sua
collaborazione con articoli di meteorologia marina (ma non solo),
argomento da noi trascurato in passato. In particolar modo in questo
numero ci presenta un interessantissimo saggio sulle onde marine:
come si formano, come si misurano, quali sono le loro
caratteristiche, ecc.
Le aurore boreali hanno, da sempre, attirato
l’attenzione dell’Uomo. Anche gli uomini di scienza, quindi, hanno
subito il loro fascino ma, appunto, proprio perché uomini di
scienza, hanno cercato di dare una spiegazione razionale al
manifestarsi di tale evento. Diego Rosa ci farà conoscere qual è il
sapere attuale del fenomeno mentre la lettura di una memoria di
Benjamin Franklin ci fornirà, con il linguaggio e le conoscenze
dell’epoca, la versione settecentesca. Un interessante slalom
parallelo.
In un’ultima nota si desidera informare che
l’Atlante delle Nubi, curato da Massimo Riso con grande abilità e
competenza, avrà prossimamente una nuova sezione del tutto
particolare, che crediamo possa non avere eguali sul web.