Il clima rimane il tema di uno dei dibattiti del
momento. Dai programmi televisivi alla carta stampata, i mass media
danno risalto a questo argomento. Coloro che illustrano quelle che
sono le teorie, non dimentichiamolo, su ciò che ci aspetterà nel
futuro prossimo, appartengono alle più svariate classi di relatori
e/o divulgatori. Dallo scienziato di professione, al divulgatore
scientifico fino al giornalista che, magari, ignora le basi della
climatologia.
Quest’ultimo è il più “pericoloso” per la
corretta informazione al pubblico. Non conosce i dati conosciuti e
approvati dalla comunità scientifica e non si fa remore
nell’illustrare, senza metodo scientifico, o almeno critico, teorie
come fossero certezze sul nostro futuro.
Altra categoria “pericolosa” è il politico che si
improvvisa scienziato e comunica le “sue” scoperte alla gente,
commettendo talvolta errori così pacchiani da indurre illustri
studiosi a intervenire sui mass media per correggere e non esporre a
situazioni che rasentano il grottesco la comunità italiana verso la
tribuna internazionale.
Convegni come quello che si è tenuto a Imperia il
16 ottobre scorso, aperto a tutti, avente per tema “Clima, analisi
di un cambiamento”, danno un quadro chiaro e serio di quelle che
sono attualmente le conoscenze sull’argomento. La partecipazione di
illustri studiosi quali Sergio Borghi dell’Osservatorio
Meteorologico di Milano Duomo, Teodoro Georgiadis dell’Istituto di
Bioclimatologia del CNR di Bologna, Giancamillo Cortemiglia del
Dipartimento per lo Studio del territorio e delle sue Risorse
dell’Università di Genova, Maurizio Maugeri dell’Istituto di Fisica
Generale e Applicata dell’Università di Milano e Nicola Podestà
Direttore dell’Osservatorio Meteorologico e Sismico di Imperia, ha
fornito un quadro obiettivo delle conoscenze attuali e, con parole
semplici ma chiare, sono stati analizzati vari aspetti del clima e
delle sue variazioni.
Benché sia assodato l’aumento a livello globale
della temperatura, è tuttora dibattuta la valenza delle varie cause,
naturali o di origine antropica che siano. Nel convegno si è
mostrato non con termini roboanti o scandalistici ma con analisi
pacate e documentate, gli scenari futuri previsti, indicanti una
generale tendenza all’aumento della temperatura. Si tratta appunto
di scenari i quali, ricordiamolo, partono da presupposti numerici
tutt’altro che indiscutibili.
Facendo seguito a quanto già avviato due numeri
fa, indichiamo i link di riferimento del Centro Funzionale
Meteo-Idrologico Protezione Civile Regione Liguria (CFMI-PC) che
analizzano la climatologia degli ultimi mesi in Liguria: