La nebbia è uno dei fenomeni meteorologici che
maggiormente influenzano le attività umane. Benché abbia un fascino
del tutto particolare dal punto di vista paesistico, essa limita i
movimenti dei mezzi di trasporto, aerei, terrestri e marittimi,
costringendo, quotidianamente nel mondo, moltissime persone a
rinviare o addirittura rinunciare alla partecipazione ad attività
lavorative, ludiche o sportive.
Inoltre è spesso, ma non solo, la causa primaria
di innumerevoli, e sovente drammatici, incidenti stradali che
sottraggono la vita a migliaia di persone. Si diceva “non solo”
perché è evidente la compartecipazione a tali fatalità di altri
fattori quali la scarsa efficienza delle infrastrutture, l’incuranza
dei conducenti responsabili dei sinistri delle più elementari norme
di comportamento e di sicurezza nella circolazione stradale,
omettendo di mantenere una velocità adeguata alla visibilità, una
distanza di sicurezza rispetto al veicolo che precede, una guida
cauta e responsabile, ecc.
Queste annotazioni, non prettamente di carattere
meteorologico, messe in relazione a ciò che è riportato nella prima
parte dell’articolo di questo numero della rubrica “Meteorologia
d’Altri Tempi”, ci pongono dinnanzi alla considerazione di come un
medesimo evento atmosferico, la nebbia in questo caso, abbia
conseguenze molto diverse a seconda del periodo storico nel quale
accadono. E questo vale per le ripercussioni sulla società di ogni
altro singolo intenso episodio meteorologico: ammontare dei danni
provocati, perdita di vite umane, disagi nella vita di tutti i
giorni, ecc. Tutti parametri, questi ultimi, che non consentono di
valutare congruamente l’intensificazione o l’attenuazione della
frequenza e della valenza dei vari fenomeni meteorologici e quindi
determinarne il loro evolversi nel tempo.
Tanto per non dimenticare che questa è una
rivista di meteorologia, e solo a titolo divulgativo, si propone un
grafico nel quale sono indicati il numero di giorni nel periodo
invernale (dicembre, gennaio e febbraio), nei quali è stata
registrata almeno una osservazione di nebbia, ovvero una condizione
di visibilità orizzontale inferiore al chilometro, presso gli
aeroporti di Milano Linate e Torino Caselle, per il periodo
1996/97-2007/08, e la relativa linea di tendenza, che risulta
pressoché stazionaria per Caselle e in lieve aumento per Linate
E, come al solito, ecco alcune schede molto interessanti e
aggiornatissime sulla climatologia ligure che l’ARPAL (www.meteoliguria.it)
mensilmente propone: