Bagdad, Iraq, l’11 gennaio
è caduta la neve, fenomeno di cui non si ha ricordo a memoria d’uomo.
MEDIO ORIENTE
Temperature estremamente fredde hanno colpito molte regioni del Medio Oriente e
i paesi asiatici centrali durante le prime settimane di gennaio, portando le
temperature sotto zero. Nel Kazakhstan la temperatura ha raggiunto -25°C e nel
vicino Uzbekistan, le temperature sono state le più basse negli ultimi 40 anni.
Forti nevicate sono avvenute in zone del Medio Oriente. L’Iran ha subito le
nevicate più intense da oltre un decennio, con numerose valanghe e incidenti del
traffico; in alcune zone sono caduti 55 cm tra il 4 e il 6 gennaio. A Bagdad,
Iraq, l’11 gennaio è caduta la neve, fenomeno di cui non si ha ricordo a memoria
d’uomo. Approssimativamente 50 persone e 15.000 animali sono morti per il freddo
e la neve. Un'altra serie di tempeste ha colpito il Medio Oriente il 30 gennaio.
Gerusalemme è stata coperta da una coltre nevosa di 20 cm mentre la capitale
della Giordania, Amman, ha ricevuto oltre 30 cm di neve. Le condizioni
meteorologiche hanno provocato l’interruzione della fornitura di energia
elettrica anche in alcune aree del Libano.
L'immagine ripresa dal satellite MODIS evidenzia una nevicata
estremamente rara caduta in medio oriente tra le nazioni Siria e
Iraq. Ha nevicato a Bagdad per la prima volta dopo 100 anni.
Fonte:
NOAA/NASA
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INDIA
In India, la massa d’aria fredda dell'ultima settimana di gennaio che, il 28
gennaio, ha fatto registrare a Delhi 2.3°C, giorno più freddo degli ultimi 5
anni, ha causato la morte di 150 persone.
ISRAELE
A Gerusalemme, La seconda maggiore tempesta di questo inverno, ha portato
un’intensa nevicata il 18 febbraio. Il fronte freddo ha colpito il paese con
nevicate, grandine, pioggia e venti forti. L’altezza della neve ha raggiunto in
alcune parti del paese un’altezza di 5 cm.
Immagine notturna della nevicata a Gerusalemme del 18 febbraio
2008
ISOLE FIJI: l Ciclone Tropicale Daman ha
innescato venti di 195 Km/h
AUSTRALIA
Una notevole ondata di calore ha colpito l’Australia nell'ultima
settimana di dicembre. La città di Perth, capitale dell'Australia
Occidentale, ha sperimentato il Natale e la Vigilia più caldi,
battuti però dal giorno 26, quando la temperatura è giunta a 44.2°C,
giorno di dicembre più caldo in assoluto.
Australia - Anomalia delle temperature
Fonte: NOAA
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Il 3 dicembre intense
precipitazioni hanno causato inondazioni improvvise a Sydney e
Melbourne. In meno di mezzora, le aree occidentali di Sydney hanno
ricevuto 21 mm di pioggia.
A gennaio le
temperature sono rimaste sopra la media nella maggior parte del
paese. Per lo stato nell'insieme è stato il gennaio più caldo mai
registrato, con una temperatura media superiore di 1.3°C rispetto la
normale, mentre grandi aree in Australia Occidentale e Centrale
hanno sperimentarono temperature di 3-4°C sopra di media. La città
di Pooncarie ha registrato la temperatura più alta con 44.5°C.
Pioggia intensa tra il
3 e il 9 gennaio ha causato alluvioni e inondazioni improvvise (le
peggiori in 20 anni) nell'Australia orientale, costringendo
all’evacuazione centinaia di famiglie. Nel Nuovo Galles del Sud si
sono misurati oltre 305 mm di pioggia durante la notte del 4. Le
piogge torrenziali sono continuate durante il mese gennaio dal 14 al
29, colpendo 2.500 residenti del Queensland, aiutando però ad
alleviare la siccità in corso in questa regione.
Il Ciclone tropicale
Helen, sviluppatosi nel Mare di Timor come depressione il 3 gennaio,
si è intensificato a ciclone tropicale il giorno seguente, giungendo
alla sua massima intensità con venti a 83 km/h. Helen, prima di
indebolirsi nell’entroterra, ha scatenato oltre i venti forti anche
pioggia intensa che ha provocato inondazioni nella città di Darwin.
Numerosi temporali
hanno imperversato nelle aree orientali del Nuovo Galles del Sud e
nel Queensland il 7 febbraio. Raffiche del vento a oltre 90 km/h
hanno abbattuto molti alberi su case, linee elettriche e strade. La
città di Perth, nell’Australia Occidentale, ha avuto il febbraio più
umido dal 1992, con oltre 40 mm di pioggia, interrompendo una
siccità durata 50 giorni.
Temporali intensi, con
tempo di ritorno di 20 anni, hanno colpito il 26 febbraio il Nuovo
Galles del Sud, con pioggia torrenziale, chicchi di grandine della
dimensione di una palla da golf, e forti venti. A causa della
precipitazione caduta in meno di un’ora, quantità che normalmente
occorre mesi per totalizzarla, si sono verificate inondazioni
improvvise. A Sydney e nelle regioni limitrofe sono stati misurati
17 mm di pioggia in solo 15 minuti, mentre in altre località la
pioggia ha raggiunto un’altezza di 44 mm in 30 minuti.
HAWAII
Durante la prima settimana di dicembre nelle isole Hawaii si sono
abbattuti venti forti e pioggia persistente, con bufere di neve sul
Mauna Kea e Mauna Loa, a causa della depressione Kona che ha colpito
le isole il giorno 7. La tempesta ha lasciato approssimativamente
45.000 persone senza energia elettrica ed è stata descritta come la
peggiore nel periodo recente.
Rovesci intensi si sono abbattuti nella prima settimana di febbraio
nelle isole hawaiane, provocando inondazioni molto estese. Molte
aree dell’isola maggiore sono state dichiarate zone disastrate. Il 2
febbraio a Hilo è stato misurato un totale di 275 mm nel periodo di
24 ore, superando il record precedente verificatosi nel 1969 con 89
mm.
ISOLE FIJI
Il Ciclone Tropicale Daman, sviluppatosi come depressione
nell'Oceano Pacifico meridionale il 4 dicembre e intensificatosi in
ciclone tropicale il 5, ha raggiunto due giorni dopo la sua
intensità massima con venti a 195 km/h. Il severo ciclone ha
risparmiato la seconda isola più grande delle Fiji, Vanua Levu, che
è densamente popolata, ma si è fatto sentire nelle isole piccole.
Daman ha portato pioggia intensa che ha provocato inondazioni e
frane nelle aree a bassa quota. Il ciclone tropicale è stato
declassato a depressione il giorno 9.
Gene, ciclone tropicale che si è sviluppato come depressione a
nord-est delle Fiji il 26 gennaio, è giunto all'intensità di ciclone
tropicale il 28, poco prima di toccare la terraferma sull'isola
settentrionale di Vanua Levu. Il ciclone ha portato venti forti e
pioggia intensa sull'isola, causando interruzione di energia
elettrica. Gene ha lasciato dietro sé due vittime. La tempesta ha
raggiunto la massima intensità il 31 con venti intorno a 185 km/h.
Il ciclone tropicale Daman
Fonte: NOAA
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TONGA
Le precipitazioni torrenziali del giorno 8 febbraio sulle isole del
Pacifico dello stato di Tonga, secondo l’Ufficio Meteorologico
locale, hanno cumulato un totale di 184 mm nel periodo di sei ore,
valore di pressoché analogo a un mese di precipitazioni. La pioggia
intensa ha provocato inondazioni improvvise in molte aree a bassa
quota.
NUOVA ZELANDA
Durante la notte dell’11 febbraio piogge molto intense hanno
provocato inondazioni improvvise e frane, con 120 mm di
precipitazione caduta, risultando il primo evento di pioggia
significativo dall’ottobre 2007.
Tempeste di neve in Grecia e Turchia.
EUROPA
SETTENTRIONALE E CENTRALE
Forti venti hanno
colpito molte zone dell'Europa settentrionale e centrale il 27
gennaio, provocando la morte di una persona, interruzioni su
aree molto estese di energia elettrica e danneggiamento di
abitazioni.
GRECIA
La Grecia e la Turchia, hanno sperimentato temperature basse e
forti nevicate con gravi ritardi nei trasporti il 18 febbraio.
In Turchia, il tempo perturbato è stato responsabile di un
centinaio di incidenti del traffico a seguito nei quali hanno
perso la vita due persone per assideramento.
Tempesta di
neve in Grecia, 17-18 febbraio 2008
Questo è un omaggio alla neve nel Mar Mediterraneo e in particolare a
tutti gli amanti della neve in Grecia.
La colonna sonora che ho scelto per questo clip è del migliore compositore greco moderno: Vangelis. Quindi,
sia la musica che le immagini
sono al 100% del un prodotto greco.
Godetevi la clip.
A tutti gli amanti della neve attorno al Mar
Mediterraneo!
(Commento dell'autore)
Fonte: YouTube
REGNO UNITO
Il 21 gennaio precipitazioni intense e persistenti in molte
parti del paese hanno provocato inondazioni molto estese. Nella
contea dello Yorkshire, quasi 60 case sono state allagate.
SPAGNA
La Spagna ha avuto condizioni di freddo intenso il 18 dicembre,
che ha provocato una enorme richiesta di elettricità, fornitura
che ha superato il record precedente del 27 gennaio 2005.
In questa stagione invernale la siccità che ha colpito la Spagna
è la peggiore da oltre un decennio, mentre il Portogallo soffre
la siccità peggiore dal 1917. È probabile che vi siano
restrizioni di distribuzione di acqua la prossima estate.
EUROPA SUD ORIENTALE
Il 3 gennaio un’intensa tempesta ha imperversato attraverso
l'Europa, lasciando i paesi sud orientali sotto uno strato di
neve. Le forti nevicate hanno indotto le autorità della Bulgaria
a dichiarare lo stato di emergenza nelle aree nord orientali del
paese, mentre in Romania migliaia di persone sono rimaste
bloccate quando i due aeroporti principali della capitale sono
stati chiusi.
Un’intensa tempesta di neve e ghiaccio ha
colpito la maggior parte degli Stati Uniti durante la seconda settimana
di dicembre.
Nord America
STATI UNITI Tra il primo e il 3 dicembre una potente tempesta con venti
di forza di uragano si è abbattuta sugli Stati Uniti nord
occidentali, portando forti piogge e raffiche del vento a oltre
160 km/h, con valori massimi di 208 km/h a Bay City, Oregon. I
venti hanno provocato l’interruzione della distribuzione di
energia elettrica, la pioggia inondazioni molto estese e frane.
Otto morti sono dovuti all’evento e circa 37.000 case e uffici
sono rimasti senza energia elettrica a Washington, in Oregon, e
nella California settentrionale. Il Presidente Bush ha
dichiarato lo stato di emergenza federale in molte contee degli
stati di Washington e Oregon.
Un’intensa
tempesta ha colpito la maggior parte degli Stati Uniti durante
la seconda settimana di dicembre, assestando il colpo più duro
agli stati medio-occidentali del Missouri e dell’Oklahoma,
coperti da uno spesso strato di ghiaccio, con 36 morti. I rami
degli alberi e le linee elettriche sono state rivestite da uno
strato di ghiaccio spesso fino a 5 cm, lasciando più di 800.000
case senza energia. Il Presidente Bush ha dichiarato lo stato di
emergenza in Oklahoma e il Governatore Henry ha affermato che
questa tempesta di ghiaccio è stata la peggiore nella storia
dello stato. Lo stesso fronte si è mosso verso nord-est,
scaricando grandi quantità di neve su Boston, dove sono ne
caduti 25 cm durante le ore serali del 13 dicembre, quantità
molto al di sopra della media per l’intero mese di dicembre.
L'estesa copertura nevosa sul continente americano.
Fonte: NOAA
Una serie di tempeste si sono abbattute negli
Stati Uniti occidentali durante la prima settimana di gennaio.
Lo stato della California ha ricevuto fino a 254 mm di pioggia e
800.000 case sono rimaste senza energia. Nel vicino Nevada sono
stati misurati quasi 2 metri di neve. Il 5 gennaio, un’onda di
piena vicino a Reno, Nevada, ha allagato circa 800 case. I
governatori dalla California, Nevada e Oregon hanno dichiarato
lo stato di emergenza nelle regioni colpite.
Madison, capitale dello stato del Wisconsin,
ha fatto registrare un nuovo record per quanto riguarda la
quantità di neve fresca caduta nella stagione invernale: 196 cm.
Il vecchio record è stato superato l’11 febbraio, quando sono
caduti 5 cm di neve durante la notte. Il record precedente
apparteneva all'inverno 1978/1979 con 195 cm.
Alle International Falls, Minnesota. è stato
registrato il record di temperatura minima il giorno 11
febbraio, quando la temperatura è precipitata a -40.0°C. Il
record precedente, misurato nel 1967, era di -38.3°C.
MESSICO
Temperature basse hanno colpito molte aree del paese durante la
prima settimana di gennaio provocando quattro decessi. La
temperatura ha misurato valori tra -5°C e 0°C e si sono
verificati episodi nevosi, rari in queste zone,
CANADA
Durante la prima settimana di gennaio, insolite condizioni di
caldo hanno causato l’abbattimento dei vecchi record di
temperatura nel Canada meridionale. Toronto, che ha una
temperatura massima media normale di -2°C nella metà di gennaio,
ha fatto registrare nei due giorni del 7 e dell’8, un nuovo
massimo di temperatura, salita a 14.0°C, superando i record
precedenti del 1998 e 1965 rispettivamente di 7.5°C e 2.3°C.
AMERICA
CENTRALE
La Tempesta Tropicale Olga si è sviluppata come depressione
subtropicale il 10 dicembre, dopo la fine ufficiale della
stagione degli uragani in Atlantico, sulle isole Vergini. Olga
si è spostata verso ovest, lungo la costa settentrionale di
Portorico, con venti medi intorno a 75 km/h, producendo pioggia
torrenziale nell'interno dell'isola. Tra il 10 e il 12 dicembre,
Olga ha scaricato più di 203 mm di pioggia sull'isola. La forte
pioggia ha provocato frane, a causa delle quali una persona è
rimasta uccisa, e ha lasciato migliaia di persone senza energia
elettrica. Durante la mattina del giorno 11, la tempesta ha
cominciato a perdere le sue caratteristiche subtropicali,
trasformandosi in tempesta tropicale giungendo, nel medesimo
giorno, alla sua intensità massima con vento a 93 km/h poco
prima di approdare sulla costa orientale della Repubblica
Dominicana. La pioggia prodotta da Olga ha provocato inondazioni
molto estese e l’esondazione di fiumi. L'accumulo rapido di
acqua nella Diga di Tavera ha costretto gli organi dello stato a
prendere la decisione drastica di rilasciare l'acqua del bacino
nello Yaque e allagare così sette città, in quanto si temeva il
crollo stesso della diga e l’inondazione di Santiago, la seconda
città più grande della Repubblica Dominicana. Olga ha colpito
più di 34.000 persone, uccidendone 20 e danneggiato quasi 7.000
case. Haiti ha riportato le due morti. Dagli archivi risulta che
Olga è stata la decima tempesta tropicale a svilupparsi in
dicembre in quest’area dal 1851.
La Tempesta Tropicale Olga
Fonte: NOAA
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Madagascar - Ciclone Tropicale Ivan ha
sviluppato venti fino a 213 Km/h causando 83 vittime e 177 dispersi.
MADAGASCAR
Il ciclone tropicale Fame, sviluppatosi nel Canale di Mozambico il 25 gennaio,
ha raggiunto la costa occidentale del Madagascar il 27, con velocità del vento
di 148 km/h, prima di dissiparsi sul Madagascar il giorno seguente. Tuttavia, il
giorno 29, una volta raggiunto nuovamente il mare, si è rigenerato.
Una depressione tropicale si è evoluta in ciclone tropicale, denominato Ivan, il
7 febbraio, a nord est dell'isola del Madagascar. Avvicinatosi all’isola il 16,
Ivan ha raggiunto la forza di tempesta tropicale, con velocità del vento
misurata di 213 km/h. Il giorno successivo Ivan ha toccato il territorio del
Madagascar, indebolendosi rapidamente a causa del terreno accidentato
dell'isola. Più di 320.000 persone sono state colpite, 83 hanno perso la vita e
117 risultano disperse. Ivan è stato uno dei cicloni più forti a colpire
Madagascar.