
Un altro anno è trascorso dall’ultima
Assemblea Generale della Società Meteorologica Italiana.
Ancora una volta i panorami della Val di Susa hanno fatto da
sfondo alla riunione. Le notizie sono buone, anzi ottime,
viste le attività in espansione, il riconoscimento nazionale
in aumento, la grande professionalità con cui vengono curate
le pubblicazioni, il bilancio economico in positivo.
Per un attimo ripenso al passato.
Ricordo con emozione quando, nel 1996, ebbi notizia
dell’esistenza della, a me sconosciuta, Società
Meteorologica Subalpina, scorrendo la rubrica delle “altre
pubblicazioni” sulla Rivista di Meteorologia Aeronautica.
Non era riportato alcun riferimento, né alla redazione né
alla reperibilità della Rivista “Nimbus”. La rivoluzione
Internet era al di là da venire e così chiamai il servizio
informazioni della SIP per richiedere il numero telefonico
di questa Società che fece scoccare in me una scintilla di
speranza: <Ma allora c’è qualcuno che, in questo paese, si
interessa alla meteorologia e non veste le “stellette”!> Da
quando feci, nel 1980, un corso di Meteorologia tenuto dal
Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare presso
l’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova, erano state
rarissime le occasioni per poter scambiare idee e opinioni
sull’argomento con altre persone, che non fossero
“chiacchiere da bar”.

Un momento dell'assemblea. |
E ora ecco che, improvvisamente, con
grande sorpresa, scopro l’esistenza addirittura di una
società! La mia seconda speranza era solo che non fosse
eccessivamente lontana da casa mia, ma già il nome mi faceva
ben auspicare: <Subalpina. Al di sotto delle Alpi. Perché
non potrebbero essere quelle dell’ovest?>. Chiesi quindi
alla signorina di cercare il bramato numero di telefono
nell’elenco di Torino. Non potevo essere più fortunato.
Centrai la città alla prima. Se non sbaglio Via Re.
Non attesi un minuto, chiamai subito.
Rispose, ricordo, Federico Spanna che mi trasmise un tale
entusiasmo che non ebbi alcuna titubanza. Mi iscrissi e
ordinai tutti gli arretrati di “Nimbus” senza pensarci
oltre.
Il resto venne di conseguenza. La prima
partecipazione al Corso sulle Precipitazioni di Macugnaga,
Alcune mie presenze alle serate del martedì in sede a Torino
(170 + 170 km in poche ore). Altri corsi. Le Assemblee. Le
letture della rivista e dei libri consigliati. I contatti,
grazie alla Società, con altri enti che hanno ampliato gli
orizzonti. La nascita della SMI. Ma forse una cosa su tutte:
il conoscere persone, e sono numerose, stimarle e stringere
loro amicizia. Tra queste, grazie a Luca Mercalli che mi
diede all’epoca l’opportunità di contattarle, quelle con le
quali condivido i mercoledì da oltre dieci anni e che,
insieme, abbiamo dato vita a questa nostra rivista.
Ci sarebbero tante altre considerazioni
da fare sul tema, ma perché rimandare oltre la lettura degli
articoli di questo numero?
Buona scoperta!
Rapporti meteorologici sulla climatologia
ligure a cura dall’ARPAL (www.meteoliguria.it).
Rapporto
termopluviometrico dicembre 2009 (file PDF)
Rapporto
termopluviometrico gennaio 2010 (file PDF)
Rapporto
termopluviometrico febbraio 2010 (file PDF)
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