Genova        
Numero 37, anno X        
Agosto 2010        

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  di Roberto Pedemonte

Proseguiamo la pubblicazione della parte climatologica della Guida di Genova, presentando il testo e le tabelle sulla frequenza e l’intensità dei venti nella città di Genova del primo decennio di misurazioni presso l’Osservatorio della Regia Università.

Nel prossimo numero, sarà pubblicato il resoconto del Marchese Lorenzo Pareto relativo allo stato del cielo e del mare e dei fenomeni elettrici. .

Da Descrizione di Genova e del Genovesato – Volume I, Tipografia Ferrando, Genova, 1846


Parte  Sesta

Venti


Gli otto venti del Mediterraneo

L’atmosfera che preme il suolo di Genova è di rado tranquilla; non però fortissimi sono i venti che in essa spirano, anzi sono generalmente moderati, ma soggetti a frequenti variazioni nella loro direzione e forza. Le molteplici ineguaglianze di temperatura, cagionate in una massa d’aria che da un lato insistendo sul mare, s’appoggia dall’altro sopra spri monti intersecati da molte valli, sono la causa di questa copiosa ventilazione.

Per determinare la direzione de’ venti ci siamo limitati a riferirci alle otto principali divisioni dell’orizzonte, ed abbiamo distinti in essi 4 gradi di forza qualificati colle solite denominazioni di fortissimo, forte, vento, venticello.

La frequenza relativa dei venti, che spirano durante l’anno in ognuna delle sopraccennate direzioni, è assai variabile nei diversi mesi e nelle varie stagioni; ciò si vede assai chiaramente nel quadro n.° 13, il quale mostra, fra mille venti osservati in quei periodi di tempo, quanti ve ne furono in ciascuna delle stesse direzioni.

Da questo si rileva che i dominanti soni il N. ed il N. E. dalla parte boreale; il S. E., il S. ed il S. O. dalla parte australe.

Considerando l’andamento medio del vento N., che è il più dominante di tutti nella media generale, troviamo che la frequenza di questo, resa al massimo in dicembre, durasse gradatamente durante sei mesi, cioè sino a giugno, per crescere di bel nuovo durante i mesi rimanenti dell’anno. La cifra che esprime la massima frequenza di dicembre, corrisponde alla metà circa dei venti osservati, mentre quella della frequenza minima di giugno, non è che il decimo. I venti N. E., quantunque meno predominanti, seguono un andamento presso a poco analogo; ma per questi è novembre il mese di massima frequenza. I venti di S. E. e di S. O., che dopo il N. sono i più predominanti nella media generale, seguono un andamento inverso di quello che notammo nei venti settentrionali e meno regolare: la loro minima frequenza corrisponde a dicembre, e la massima è a giugno per S. O.; ma pel S. E. è essa trasferita in settembre; dimodochè i mesi di massima frequenza per i venti di N. E. e S. E. son quelli stessi ai quali corrispondono le massime quantità di pioggia.

Considerandoli in ordine alle stragioni, si vede che nell’inverno, nella primavera e nell’autunno il vento N. vince tutti gli altri in frequenza, e che nell’estate il S. O. è quello che predomina.

I venti di O. e N. O. spirano di rado in Genova e non si trovano in una giusta proporzione rispetto agli altri che discostandosi per un certo tratto sul mare. Dando uno sguardo alla topografia de’ nostri dintorni si conosce che questa rimarchevole mancanza è cagionata dal riparo che ci presenta la catena dei monti che sovrastano a Voltri, i quali, partendo dal mate a ponente di Genova, si estendono in una linea spezzata che corre per breve tratto un poco a greco, ripiegandosi a settentrione sino quasi all’origine della Polcevera. La valle di questo torrente è aperta interamente nella direzione settentrionale, e questa è la principal causa che rende predominanti i venti N.; non solamente per il libero ingresso lasciato per essa ai medesimi vegnenti da lontano, ma ancora per le altre correnti che si formano entro le sue prolungate concavità.

Nell’inverno la temperatura del suolo lombardo, situato al di là dall’Apennino, si mantiene inferiore a quella del nostro mare, mentre nell’estate avviene il contrario. Il disequilibrio termometrico, che per siffatta cagione si avvicenda nell’aria di queste regioni vicine, determina quel predominio alternato dei venti boreali ed australi, che notammo di sopra nelle due diverse stagioni. Egli è nell’inverno che l’aria fredda della regione lombarda, versandosi dall’Apennino sul mare, ci arreca in copia i venti del N., mentre d’estate è l’aria più fredda del nostro mare, che sormontando l’Apennino e dirigendosi sul suolo lombardo, rende frequenti da noi i venti meridionali.

Nei tempi belli d’estate abbiamo dei venti regolari che compiono durante il periodo diurno il giro dell’orizzonte. Alla mattina al levar del sole sorge un venticello d’Oriente che girando si volge prima al mezzodì e poi all’occaso, che raggiunge verso le 3 o 4 ore pomeridiane:continuando poscia questo suo giro, s’incammina verso il N. che raggiunge intorno alle 9 di sera, ove si ferma durante la notte. Questa continua ventilazione dell’atmosfera tempera assai opportunamente il calore estivo.

Per dare un’idea almeno approssimata della velocità de’ venti che spirano, aggiungiamo un quadro n.° 14 simile al precedente, che fa vedere sopra mille venti, dei quali si è in ogni mese notata la forza, quanti ne corrispondessero ai 4 summentovati gradi, coi quali vennero al principio distinti, e quanti fossero i giorni di calma. Da questo si dimostra che ben pochi sono i venti fortissimi e forti, i quali spirano per lo più nell’inverno, mentre in tutto l’anno sono dominanti i venti di mediocre intensità.

I giorni di calma o quasi calma possono essere calcolati a cento circa nell’anno.
 

 

Prospetto n. 13

 FREQUENZA RELATIVA DEI VENTI NEI MESI E STAGIONI DELL’ANNO.

dal 1833 al 1842.

MESI
E STAGIONI

N.

NE.

E.

SE.

S.

SO.

O.

NO.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gennaio …..

455

237

85

121

27

33

9

33

Febbraio .....

431

244

62

123

47

54

17

22

Marzo …….

322

164

78

191

84

121

19

21

Aprile …….

300

147

65

170

89

158

29

42

Maggio …...

189

92

44

237

157

228

39

14

Giugno …...

101

59

33

252

163

348

29

15

Luglio ……

105

58

42

242

203

297

32

21

Agosto …...

136

80

38

222

192

288

30

14

Settembre ...

213

120

58

256

137

189

17

10

Ottobre …..

367

198

47

161

97

97

15

18

Novembre ..

383

262

73

167

43

44

12

16

Dicembre ...

470

244

95

103

39

26

7

16

Inverno ….

453

241

80

115

38

38

11

24

Primavera ..

270

135

62

199

110

169

29

26

Estate ……

114

66

38

238

186

311

30

17

Autunno …

321

193

59

195

92

110

15

15

Nell’anno

290

159

60

187

106

157

21

20

 

Prospetto n. 14

 FREQUENZA RELATIVA DEI VENTI NE’ MESI E STAGIONI DELL’ANNO IN RAGIONE DELLE LORO VELOCITA’.

MESI E STAGIONI

FORTISSIMO

FORTE

VENTO

VENTICELLO

CALMA

 

 

 

 

 

 

Gennaio …...

50

124

284

329

213

Febbraio ......

20

111

324

308

237

Marzo …….

8

71

324

308

289

Aprile …….

16

55

307

363

259

Maggio …....

3

45

243

340

371

Giugno …....

2

55

179

347

417

Luglio …….

3

42

275

355

325

Agosto ….....

6

32

229

340

393

Settembre ....

6

68

289

297

340

Ottobre …...

11

85

342

331

231

Novembre ...

30

99

318

328

228

Dicembre ....

26

137

350

266

221

Inverno …..

32

124

319

301

224

Primavera ...

9

56

291

337

307

Estate ……

4

43

228

347

378

Autunno …

16

84

316

319

265

Nell’anno

15

77

289

326

293

 

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