Negli ultimi 15 – 20 anni si è
assistito ad un graduale aumento delle fonti di
informazione, soprattutto per merito di internet, ma
anche del proliferare di radio e televisioni. Di per se
è un fatto positivo, però questo è accompagnato ad una
graduale diminuzione della qualità, e non solo, ma anche
al deterioramento del linguaggio. Oggi sentire o leggere
una notizia scritta con proprietà di linguaggio è
rarissimo.
Ma questo sarebbe il meno grave, si usano volutamente termini
impropri o addirittura inventati e tutta l’informazione diventa un “gossip”.
In questo mare di informazione per essere notati bisogna fare
colpo, bisogna essere sensazionali. Tutte le notizie vengono così ingigantite,
ogni notizia è sempre sensazionale ma mai approfondita. Un approfondimento
rischia di annoiare il lettore e questo potrebbe rivolgersi alla concorrenza.
Tutto questo si riscontra anche nell’informazione
meteorologica, così sono nate definizioni come: “bombe d’acqua” per definire un
rovescio, “trombe d’acqua” le trombe marine, e le basse e le alte pressioni sono
diventate “Caronte, Achille, ecc..”. Inoltre sempre più disegnini con le
nuvolette e sempre meno carte meteorologiche e spiegazioni della situazione
generale ed evolutiva. L’importante è sapere che nel comune di Vattelappesca fra
tre giorni alle 10.45 pioverà, poi se anche c’è il sole, va bene lo stesso.
Ma il grave di tutto questo è che ormai il contagio si è
esteso anche ai bollettini meteo ufficiali emessi dalle varie ARPA. Si leggono
definizioni come. “Mare in aumento” forse a Venezia? Oppure : “Miglioramento
disordinato”. Inoltre si è assistito ad una graduale semplificazione dei
bollettini a scapito di un’analisi più approfondita.
E’ sparita, almeno dai bollettini di Liguria e Piemonte la
previsione della temperatura. Ormai il “pubblico” vuole leggere la temperatura
precisa della propria città: Genova: temperatura minima 20°C, poi io abito in
collina e mi ritrovo 15°C, ma va bene lo stesso.
Non sarebbe meglio dire semplicemente: “Temperature: minime e
massime stazionarie o in lieve aumento.” In qualunque zona abito so che domani
ritroverò una temperatura simile a quella di oggi o leggermente superiore.
In tutto questo marasma per capirci qualcosa occorre essere
degli esperti, esattamente come, prima di internet e la proliferazione delle
radio e televisioni, anzi, forse più di prima.
Massimo Riso |