Genova
Numero 69, anno XXII
Giugno 2022
 
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Giugno 2022

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 di: Roberto Pedemonte


IL TEMPO NEL MEDITERRANEO

 

Ministero dell’Aria

Ufficio Meteorologico

Londra, 1937


IL TEMPO NEL MEDITERRANEO


      

CAPITOLO I - Parte 2.1.4 
IL VENTO


VENTO SUPERFICIALE  – Primavera

GOLFO DI GENOVA E MAR LIGURE

Primavera, da Marzo a Maggio. - Non vi è alcun cambiamento generale ben marcato dall'inverno all’inizio primavera nel vento nelle stazioni costiere, dove il passaggio dal regime venti invernale a quello estivo è, mediamente, completato nella parte centrale della stagione primaverile. I venti provenienti dai quadranti settentrionali diventano meno frequenti, mentre diventano più consueti quelli provenienti dai quadranti meridionali: mutamento simile a quello dei venti della Riviera francese e del Golfo del Leone. L'effetto è in parte dovuto alla diminuzione della frequenza delle incursioni di aria fredda verso sud in tutta Europa, sulla scia delle depressioni, e in parte all'aumento delle brezze diurne. Alcuni studiosi descrivono questi venti provenienti dal mare aperto come parte di un “afflusso monsonico” generale verso il continente, dove qui la temperatura è generalmente in aumento più marcato; tale termine può essere considerato solo come spiegazione del fenomeno a corto raggio. Il vocabolo monsone è però di regola riservato a quelle correnti stagionali diffuse che costituiscono i fattori principali del clima in paesi dove l'afflusso a corto raggio è uno stadio di preparazione che precede l'inizio del monsone vero e proprio.

Parallelamente alla diminuzione della frequenza dei venti settentrionali lungo la costa, si assiste anche a una diminuzione della loro velocità media. Si sperimentano ancora forti venti, come in inverno, ma costituiscono una quota minore del totale. D'altra parte, con l'aumentare della frequenza dei venti dai quadranti meridionali, si registra un leggero aumento della loro velocità media. Comunque, in generale si può dire che il principale decremento dai quadranti settentrionali si verifica con vento forte, e l’aumento principale dai quadranti meridionali con vento leggero. La calma è molto più comune che in inverno.

La diminuzione dei venti da nord e l'aumento da sud è registrata anche dalle osservazioni delle navi in mare aperto, ma nei settori più a sud e ad est diventa meno marcata. Nelle vicinanze di Capo Corso e sulla rotta marittima da Genova Via Elba, ad esempio, nonostante si avverta la diminuzione dei venti da NE in frequenza ed in intensità, si nota un incremento dei venti da W e NW.

 

GOLFO DEL LEONE E COSTA AZZURRA

Primavera, Aprile e Maggio. - La primavera è una stagione di transizione. La principale variazione generale dei venti medi rispetto all'inverno consiste in un aumento della componente meridionale, cambiamento di tipo “monsonico”, tendente ad esercitare una componente terra-mare in inverno e il contrario in estate, differendo, tuttavia, apprezzabilmente da località a località. Nelle stazioni della porzione orientale del Golfo, dove predominano i venti da NW durante l'inverno, in primavera tendono a diventare più occidentali; mentre le aree all’estremo orientale, dove in inverno i venti da NW del Golfo interno sono sostituiti da quelli da W, la proporzione dei venti da SW aumenta e quella dei venti da NW diminuisce. Le brezze aumentano ovunque in frequenza ma a causa delle differenze locali, nessuna singola stazione può essere considerata rappresentativa dell'intera costa.

In alcuni anni, anche per periodi consecutivi, non vi è un evidente cambiamento sistematico della velocità del vento dall'inverno alla primavera, in altri, invece, la diminuzione primaverile è accompagnata da un'analoga diminuzione della frequenza e della durata delle raffiche.


Vento in primavera nel Golfo del Leone


Vento in primavera nel Mar Ligure