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COSA SCORRE DENTRO AI GHIACCIAI?
Temi trattati al V Incontro
Internazionale sulle Cavità Glaciali
Redazione Nimbus - SMS
COURMAYEUR, 18.04.2000. Si sono conclusi ieri (17.04.2000) i lavori del V Incontro
Internazionale sulle Cavità nei Ghiacciai, che hanno visto protagonisti i maggiori
specialisti mondiali di questa rischiosa ed estrema branca della ricerca glaciologica,
avente per scopo la determinazione dei percorsi delle acque nelle profondità dei
ghiacciai di tutto il mondo.
Adolfo ERASO, presidente della commissione internazionale di speleologia
glaciale e docente al Politecnico di Madrid, ha fornito i dettagli della recente scoperta
del Lago Vostok, a 3500 m di profondità al di sotto della calotta antartica.
Lenorme lago subglaciale, quasi 10 volte quello di Ginevra e con una
profondità fino a 670 m, giace nei pressi della base russa Vostok, isolato dallo
spesso strato di ghiaccio da ogni scambio con lambiente da oltre 1 milione di anni.
La possibilità che le sue acque possano contenere remote forme di vita ha fatto
sospendere la perforazione del ghiaccio in attesa che vengano sviluppate tecniche di
campionamento in grado di evitare ogni inquinamento esterno dellacqua fossile.
Massimo PASQUALOTTO della Regione Autonoma Valle dAosta ha
descritto le ricerche sul ghiacciaio sospeso delle Grandes Jorasses, sul Monte Bianco, e
lo stato dellarte della ricerca sulle ricchezze di acqua solida della regione che
conserva il più importante patrimonio glaciologico dItalia.
Leonardo PICCINI dellUniversità di Firenze ha esaminato traguardi
e limiti della ricerca idrologica sui ghiacciai, un elemento che come ha fatto
osservare Giovanni BADINO dellUniversità di Torino, merita nuove
attenzioni in questo periodo di generale riduzione dei ghiacci, in quanto le ingenti
quantità dacqua di fusione che si accumulano allinterno di alcuni ghiacciai
possono fuoriuscire improvvisamente danneggiando le popolazioni a valle con piene
improvvise. A tal proposito sono risultate assai significative le immagini della colossale
alluvione avvenuta in Islanda nellautunno del 1996, quando uneruzione
vulcanica avvenuta sotto centinaia di metri di ghiaccio ha generato un fiume della portata
pari a 4 volte quella del Po in massima piena.
Anche Daniele CAT BERRO della Società Meteorologica Subalpina ha
presentato un caso studio sul problema dei laghi glaciali relativo al Ghiacciaio del Gran
Neyron, nel gruppo del Gran Paradiso.

Luca MERCALLI,
direttore della rivista Nimbus, ha mostrato gli effetti
dellaumento della temperatura terrestre sui piccoli ghiacciai delle Alpi, in
particolare i risultati delle misure condotte nel Parco Nazionale del Gran Paradiso in
collaborazione con lAzienda Energetica Metropolitana di Torino: in soli 8 anni,
attorno a 3000 m di quota sono state registrate perdite di spessore pari a ben 10 m.
Linteresse sulla dinamica dei ghiacciai da parte delle società idroelettriche è
stato ribadito da Luc MOREAU di Chamonix che ha mostrato il singolare
laboratorio subglaciale dellArgentière gestito dagli impianti franco-elvetici di
Emosson. Altri relatori hanno presentato le spettacolari immagini di esplorazioe di
condotti e pozzi glaciali profondi centinaia di metri in Groenlandia, in Patagonia, alle
Isole Svalbard e sul ghiacciaio svizzero del Gorner, proposte anche in una affollata
serata aperta al pubblico sabato 15 aprile.
Liniziativa è stata promossa dallInternational Union of Speleology con
lappoggio italiano della Società Meteorologica Subalpina, della rivista
specializzata Nimbus che pubblicherà gli atti -, dellAssessorato
allAmbiente e Territorio della Regione Autonoma Valle dAosta, del Comune di
Courmayeur e del produttore di abbigliamento tecnico Napapijri Geographic che da anni
collabora con questo gruppo di ricercatori.

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