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LA
TROMBA D'ARIA DELL'11 GIUGNO 2000 AD IMOLA
Lorenzo Marani , SMS
- Cesena, 23 Giugno 2000
ARTICOLO
TRATTO DA "IL RESTO DEL CARLINO"
SITUAZIONE ED
ANALISI METEOROLOGICA
Nella giornata di domenica 11 giugno 2000, tutto l'Appennino
centro settentrionale è stato interessato da notevole attività
temporalesca, per l'arrivo di un minimo depressionario dal mar
Tirreno alla pianura padana centro-orientale, ed un contributo in
quota di aria più fredda. Questi
fenomeni temporaleschi, alimentati da forti venti di SSW in quota
e da E al suolo, si spostarono, specie nel pomeriggio, dall'Appennino
settentrionale alla fascia di pianura di Imola e Faenza, per poi
indebolirsi verso nord ed estinguersi quasi completamente nel
ferrarese, nel ravennate e sulla costa.
Tuttavia dopo un
ritorno normale delle condizioni atmosferiche, sulle stesse aree
geografiche, si assistette ad un nuovo passaggio temporalesco da
SSW a NNE nelle ore notturne a cominciare dalle 03.30.
Fu questo l'inizio
dello sviluppo della grossa cellula temporalesca, che provocò non
solo la tromba d'aria, ma abbondanti precipitazioni, forti grandinate e soprattutto miliardi di danni alle
infrastrutture e alle colture per una stima complessiva, non
ancora pienamente valutata, dell'ordine di oltre 70 miliardi.
L'immagine seguente riprende un trattore quasi completamente
sepolto dai detriti.

Il fenomeno si è
verificato, in un orario notturno, ed è stato difficile da
osservarsi. Se la cellula temporalesca e relativa tromba d'aria si
fossero sviluppate in orari diurni, le conseguenze sarebbero state
peggiori soprattutto per la salvaguardia dello stato fisico delle
persone.
IL FENOMENO
Secondo l'interpretazione del Sig. Roberto Gentilini
dell'Osservatorio Torricelli di Faenza, il vortice, poco visibile
data l'ora notturna, aveva un diametro stimato di 2,5-3 Km ed ha
interessato dalle 04.00 alle 04.30 tutte queste località di
collina: Marzeno a SSW di Faenza, Pideura, Errano, Pergola e, in
modo più attenuato, la zona verso Celle e Tebano. Poi è sceso in
pianura a Castel Bolognese rinnovando vigoria, per proseguire in
direzione di Borello e nella zona industriale di Imola, poi
S.Prospero e successivamente Solarolo e Mordano. Verso le 05.00 si
è spostato in direzione Villa S.Martino e parte del Lughese, per
proseguire a Massa Lombarda con forti danni per grandinate e
conseguente esaurimento in località Conselice.
L'osservatorio
Meteorologico di Faenza ha registrato alle ore 04.25 la velocità
di vento con la raffica massima, 105 Km/h, mentre nell'Istituto
Statale Tecnico Agrario "G.Scarabelli" di Imola è stata
misurata una velocità massima di 98.6 Km/h. Da segnalare che
entrambi i valori sono stati misurati nell'area esterna del
passaggio della tromba d'aria. In questo caso le zone più
direttamente interessate hanno subito una forza del vento ben
superiore, si presume sui 140-150 Km/h ed anche di più
In Italia le
trombe d'aria hanno una velocità del vento più bassa rispetto ai
tornado americani, ma si possono raggiungere velocità massime del
vento anche di 200-250 Km/h..Le precipitazioni sono variate
durante il nubifragio dai 35.0 mm dell'Osservatorio Torricelli di
Faenza agli oltre 70.0 mm di Solarolo ed oltre 50.0 mm a Villa
S.Martino. Ad Imola nell'Istituto Statale Tecnico Agrario "G.Scarabelli"
sono stati misurati 56,8 mm d'acqua dalle ore 21.00 alle 05.00. La
grandine ha interessato moltissime zone suddette, con chicchi non
molto grossi ma con una precipitazione prolungata, in particolare
nell'imolese, Solarolo e Villa S.Martino, dove le colture sono
state defogliate completamente.
Poi capannoni
gravemente lesionati, abitazioni parzialmente scoperchiate, alberi
divelti, cassonetti sbattuti ed automobili completamente
danneggiate, il tutto per la furia degli elementi di una forte
tromba d'aria, molto rara in questa zona.

Capannone
nella zona industriale di Imola con il tetto scoperchiato
Dopo cinque mesi
trascorsi nel faentino, come in gran parte della Romagna con
solamente 111,4 mm d'acqua contro una media di oltre 300 mm, sono
stati sufficienti 2 giorni temporaleschi per arrivare ad attenuare
il
deficit idrico, con oltre 70 mm di pioggia, mentre poco distante
continuava sempre più evidente la siccità. Ma siamo in un
periodo estivo e le precipitazioni temporalesche, anche se forti, non
possono risolvere la mancanza, sempre più marcata,
dell'acqua.
Ringraziamo
ISOLAPRESS,
Studio di Fotografia ad Imola, Via Appia 37, tel. 0542
26010, per aver gentilmente messo a disposizione le
fotografie dell'evento
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