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RIVISTA DI METEOROLOGIA, CLIMA E GHIACCIAI
  

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 EVENTI METEOROLOGICI 
LA SIBERIA BUSSA ALLA PORTA
La nevicata del 13/14 dicembre nel canavese (TO)
Roberto Maruzzo, socio SMI

PRATI DI VILLANOVA CANAVESE, 17 DICEMBRE 2001. Continua il gelo polare sull’Italia del nord, da alcuni giorni le temperature sono estremamente rigide anche di giorno, il paesaggio ha poco da invidiare alle pianure russe.

Il tutto è cominciato nel secondo fine settimana di dicembre, quando a partire dal GIORNO 8 è cominciato un afflusso di aria continentale proveniente da Nord-est, e poi da est. In questo giorno si potevano osservare fenomeni di stau da est sulle montagne del canavese e della valle d’Aosta, effetto della condensazione dell’aria proveniente da est. La temperatura, che fino al giorno precedente era particolarmente mite di giorno, superando i 10-11° (di notte minime invece tra –2° e –4°), subisce un primo calo, di 4-5°, arrivando a massime sui 4-5°, e minime tra –7 e –8°. Il tempo si mantiene stabile e il cielo rimane sereno, sulle Alpi come in pianura rimane il problema della siccità. Per il 13 dicembre è previsto un’ulteriore rotazione dei venti da est, con afflusso di aria continentale siberiana, il "burian", che farà precipitare le temperature. In principio la parte occidentale del Piemonte e della lombardia dovrebbero rimanere escluse da precipitazioni, in quanto il minimo depressionario si dovrebbe collocare sul medio-basso Tirreno. Invece accade che il nocciolo freddo in quota (con temperature di –18° a 850 hPa) passa a Nord delle Alpi, di conseguenza il minimo va a collocarsi tra la Sardegna e la Corsica. 

Nel pomeriggio del 13 dicembre il cielo è sereno, la temperatura è relativamente mite, con una massima di +7.6°. Alle 18 il cielo è poco nuvoloso, ma improvvisamente si alza un forte vento da est,a raffiche gelide, nel giro di un’ora il cielo si copre, e verso le 19.30 a Villanova Canavese comincia a cadere un rado nevischio , la temperatura è sullo 0°. In pochi minuti comincia un’intensa precipitazione di neve ghiacciata, il vento rinforza notevolmente e la temperatura crolla sottozero. Alle 20.00 infuria ormai la tormenta, il vento da est soffia fino a 25-30 km/h, la neve, secca e fredda, cade fittissima in ogni direzione, la visibilità si riduce a poche decine di metri, si formano accumuli da vento in ogni angolo. Alle 21 al suolo ci sono mediamente 10 cm di neve farinosa, la temperatura è sui –4°, il vento scuote le piante, e trasporta la neve in orizzontale. Alle 23 il vento si è calmato, ma la nevicata no, e prosegue intensamente: al suolo 20 cm e la temperatura è ormai scesa a –4.8°. Nevica a fasi alterne tutta la notte, alle 6:15 al suolo il manto nevoso sfiora i 26 cm, ma è difficile trovare un posto integro dove il vento non abbia spostato la neve. Le strade, manco a dirlo, sono delle lastre di ghiaccio, del resto il termometro è sceso fino a –6.1°. La nevicata cessa verso le 11, scemando di intensità, ma il cielo rimane nuvoloso. 

Il paesaggio è a dir poco "siberiano", con neve in ogni angolo e accumuli da vento come in montagna, nel pomeriggio si affaccia un pallido sole, e rasserena verso le 15. Durante il giorno la massima non supera i –0.8°, poi, una volta tramontato il sole, la temperatura crolla sottozero: alle 18.30 il termometro segna già –9.8°, alle 19.30 tocca i –11°, alle 20.00 i –12°. Il cielo però si copre nuovamente, per il moto retrogrado del vortice siberiano, ma non produce alcun effetto. Una nuova schiarita fa scendere la temperatura minima a –12.2°: è la più bassa dal 30 dicembre 1996. Durante il giorno il cielo rimane irregolarmente nuvoloso, e il termometro rimane costantemente sottozero, con una massima di –0.1°. Nel primo pomeriggio rasserena e al tramonto del sole dietro il Monte Colombano ecco il puntuale crollo verticale della temperatura: alle 16 la colonnina di mercurio segna già –4°, alle 17.30 segna –9.5°, alle 21 ben –12.4°. L’irraggiamento notturno e la neve al suolo portano la minima a livelli record per la seconda decade di dicembre, fermandosi a –13.3°.

I Prati di Villanova non hanno nulla da invidiare al grande nord, in questi giorni: i corsi d’acqua come il rio Ronello sono gelati, e ciò accade una volta ogni 6-7 anni, ammassi di brina e galaverna ricoprono piante e arbusti in ombra, il ghiaccio pende dai tetti e la neve resta farinosa persino nei prati al sole. Quest’ultimo riesce a portare la temperatura fino a un misero +0.5°, dopodiché il gelo ha nuovamente il sopravvento. Alle 20.30 si toccano i –12.1°, nella notte si prepara a battere il record del freddo dall’inizio delle rilevazioni ai Prati di Villanova, e cioè dal dicembre 1995. Ore 7.10: il termometro tocca i –14.2°: l’irraggiamento notturno e l’effetto albedo provocato dalla neve al suolo hanno permesso di stracciare il record del 30 dicembre 1996, quando si toccarono i –14°. Una nuova giornata di ghiaccio ci accoglie, alle 8.30 ci sono ancora più di 12 gradi sottozero, la massima anche oggi non supera i –0.5°, ed alle 20.30 siamo nuovamente a –11°. Martedì 18 dicembre mi sveglio con un più modesto ( si fa per dire) –13.3°, l’aria del mattino è tagliente come sempre, ormai ci si fa l’abitudine. 


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