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RIVISTA DI METEOROLOGIA, CLIMA E GHIACCIAI
  

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Corso multimediale di meteorologia

 EVENTI METEOROLOGICI 

IL “COMMA CLOUD” DEL 9 MAGGIO 2002
Claudio Castellano, SMI redazione Nimbus

TORINO, 11 MAG 2002 - Le immagini satellitari possono costituire un utile supporto nella formulazione di una previsione a “breve termine” (nowcasting), consentendo talvolta di ottenere risultati eccellenti, se combinate con l’analisi dei dati meteorologici rilevati al suolo e nella libera atmosfera nonché con le elaborazioni dei modelli fisico-matematici di previsione.

La valutazione combinata di tali dati così diversi non è un’operazione semplice. I “Modelli Concettuali” costituiscono un metodo ampiamente utilizzato per compiere tali valutazioni e formulare previsioni a breve termine con il supporto delle immagini satellitari.

Un modello concettuale fornisce la descrizione di un fenomeno attraverso caratteristiche identificabili mediante osservazioni e analisi, ne descrive l’evoluzione e gli eventi meteorologici associati, definisce i processi fisici che controllano il fenomeno consentendo di valutare la misura con cui esso evolve, specifica chiavi interpretative attraverso l’analisi di parametri meteorologici. Il modello concettuale è un metodo che supporta l’analisi dei modelli meteorologici in fase di previsione, consentendo talvolta di modificare in parte le uscite del modello numerico e costituisce un utile strumento per prevedere fenomeni meteorologici pericolosi che si sviluppano con grande rapidità, quali violenti temporali.

Un esempio di modello concettuale: il “Comma cloud”

Un “Comma Cloud” è un appariscente sistema nuvoloso che si sviluppa in aria fredda; l’espressione “Comma” viene anche utilizzata quando un sistema frontale è spiraliforme. Il Comma Cloud è un sistema nuvoloso con una tipica forma “a virgola” a micro e meso-scala (estensione regionale o inferiore) in cui è possibile, nei casi migliori, distinguere una testa (head) e una coda (tail).

In alcuni casi la testa e la coda del Comma Cloud sono separati da una zona senza nubi o con nubi basse.

 

Lo sviluppo più comune del Comma Cloud è all’interno di una massa d’aria fredda; la forma a spirale viene assunta per l’azione della vorticità ciclonica su nubi a cella presenti dietro la banda nuvolosa frontale.
L’analisi di alcuni parametri e campi meteorologici può essere di supporto all’osservazione della formazione da satellite: la posizione del Comma rispetto alla corrente a getto, indici di instabilità atmosferica, geopotenziale a 500 e 1000 hPa, vorticità…
Il Comma Cloud è associato a precipitazioni, più abbondanti alla testa del sistema (Head Comma). I fenomeni temporaleschi associati sono di breve durata, ma intensi e spesso accompagnati da grandine.

Nell’immagine polare delle ore  13.28  UTC   del 9 maggio 2002 è evidente un Comma Cloud nei pressi del Golfo del Leone, con la coda che si estende fino alle Baleari, associato al vortice depressionario responsabile delle piogge intense sul Nord-Ovest italiano tra l’8 e il 9 maggio 2002.

 
(fonte univ. Dundee)

Dopo una breve tregua nel maltempo intervenuta nel pomeriggio di giovedì 9 con una bella schiarita sul sud-ovest del Piemonte, l’avvicinamento del minimo depressionario alle Alpi Occidentali con l’associato Comma Cloud ha dato luogo già nella stessa serata del 9 alla formazione di numerose celle temporalesche; rovesci di pioggia e grandine hanno così colpito da sud verso nord Saluzzese, Cuneese, Pinerolese, bassa Valle di Susa e Canavese. Le uscite dei modelli di previsione avevano già consentito nei giorni precedenti di delineare una ripresa del maltempo venerdì 10 dopo una breve pausa. L’osservazione da satellite e il supporto del modello concettuale hanno consentito in tal caso di affinare la previsione evidenziando con alcune ore di anticipo l’intervento di temporali localmente di forte intensità a partire dalla notte tra giovedì e venerdì.

Bibliografia
AA.VV., SATREP Manual,
Central Institute for Meteorology and Geodynamics, Royal Netherlands Meteorological Institute, Finnish Meteorological Institute,   European Organisation for the Exploitation of Meteorological Satellites, 

Il “Comma Cloud” è stato oggetto di studio al corso di Meteorologia di Trento del 25-28 marzo 2002.


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