di Roberto Pedemonte

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4. Inquadramento geografico della Liguria


Fig. 1 - Divisione amministrativa della Liguria

Il territorio della Liguria, così come oggi è intesa la regione amministrativa, è delimitato a sud dal Mar Ligure, lembo più settentrionale del Mediterraneo Occidentale, e a nord dall’arco montuoso delle Alpi e dell’Appennino, il cui asse, in questo tratto, presenta un generale andamento arcuato nel senso dei paralleli, e si estende dai Balzi Rossi, sul confine con la Francia, nel comune di Ventimiglia, alla spiaggia sabbiosa di Marinella di Sarzana, ultimo lembo ligure prima della Toscana. La distanza stradale tra questi due estremi è di circa 250 km. La latitudine è compresa tra 44°40’ N nel comune di Isola del Cantone in provincia di Genova e 43°47’ N in provincia di Imperia; il confine meridionale sul lato della penisola italiana, in provincia della Spezia, è posto a 44°02’ N. La longitudine è inclusa tra 7°29’ E e 10°04’ E da Greenwich. La superficie della regione è di 5418.11 km2 così suddivisa nelle quattro province amministrative: 1155.50 km2 Imperia, 1544.54 km2 Savona, 1835.91 km2 Genova e 882.16 km2 La Spezia. La montagna comprende il 65% dell’intero territorio regionale mentre la collina il restante 35%. Sebbene non esistano porzioni di territorio tali da potersi definire di pianura, due piccole piane alluvionali, quella di Albenga e quella di Sarzana, poste rispettivamente alla foce dei fiumi Centa e Magra, rappresentano, come vedremo, un particolare aspetto climatico della fascia costiera, in particolare per quanto concerne il fattore termico.

La profondità del territorio è compreso tra 7.5 km nel punto più stretto, alla periferia occidentale della città di Genova, e 36 km in prossimità dell’ultimo lembo occidentale della regione. Negli Appennini la massima distanza del confine interno dalla costa è di 31 km, nella Val d’Aveto in provincia di Genova. Partendo dal mare e procedendo verso nord lo spartiacque accompagna la linea di costa in modo pressoché parallelo, con numerosi corsi d’acqua che scorrono perpendicolarmente e giungono da un lato fino al litorale e dall’altro si dirigono verso il Po, anche se solamente il Trebbia ne è tributario diretto. Talune valli tuttavia si presentano parallele alla costa per buona parte del loro sviluppo, come la Val Fontanabuona nel Genovesato, la Val di Vara nello Spezzino e la Val Bormida nell’entroterra savonese.

Un’importante discriminante climatica, peculiare del territorio ligure, è rappresentata dalla presenza di due distinte aree climatiche primarie: il versante che si affaccia sul Mar Ligure e il versante di pertinenza del bacino del Po. Quest’ultima porzione costituisce una consistente percentuale territoriale della regione, almeno per quanto concerne il suo settore centrale. Vediamo le cifre: la parte che si affaccia sul mare è il 72%, mentre quello “oltregiogo” il 28%. Se scendiamo a livello provinciale, il versante padano rappresenta solamente il 3% e il 5% rispettivamente per le province di Spezia e Imperia, ma saliamo al 40% per la provincia di Genova e al 46% per quella di Savona. In un quadro generale, si comprende come giochi un ruolo fondamentale nell’aspetto climatico di ogni singola località, in particolare per le due province centrali, non solo l’altitudine, che nel versante ligure e nella vicina Costa Azzurra, si configuri già di per sé come uno dei massimi gradienti climatici ma anche, e in maniera più marcata, l’esposizione geografica. 

In un quadro generale, si comprende quindi come, per ogni singola località, non sia esclusivamente l’altitudine il fattore climatico discriminatorio principale, ma come l’ubicazione su un versante anziché l’altro, giochi un ruolo fondamentale, in particolare per le due province centrali. 

La provincia di IMPERIA
Il territorio della provincia di Imperia è montagnoso per il 59% e per il restante 41% è formato da colline che degradano fino alla linea di costa. I contrafforti alpini che risalgono prima dolcemente poi più marcatamente dal mare, rappresentano un ampio bastione, solcato da numerose valli, che cingono a nord l’intera provincia. Solo l’estremo lembo settentrionale, attraversato dal Tanarello e dal Negrone che, alla loro confluenza, formano il fiume Tanaro, appartiene al versante padano. Nella parte più occidentale della costa, sono sufficienti non più di dieci chilometri verso l’entroterra per incontrare i primi contrafforti delle Alpi Liguri. Le valli sono perpendicolari allo spartiacque, strette e incassate, a esclusione della valle del Roia, unico vero fiume della provincia, che sfocia a Ventimiglia dopo aver coperto la maggior parte di percorso in territorio francese. Altre valli di una certa importanza che si sviluppano in questo tratto di territorio ligure sono la Val Nervia che si affaccia sul mare tra Ventimiglia e Bordighera e la valle del torrente Argentina. Proseguendo verso levante, dopo quest’ultima vallata, e fino alla provincia di Savona, la parte montuosa vera e propria si incontra a maggiore distanza dal mare. La Valle Arroscia, che si inoltra nella provincia di Savona, rappresenta il maggiore bacino di alta montagna. Lungo il confine di stato troviamo i monti più elevati dell’intera Liguria: il Saccarello, massima vetta che con i suoi 2200 m segna il confine tra Liguria, Piemonte e Nizzardo, il Pietravecchia (2038 m), Monte Grai (2014 m). Oltre al capoluogo e a San Remo, tutti gli altri centri di una certa importanza come Ventimiglia, Camporosso, Vallecrosia, Bordighera, Ospedaletti, Taggia e Diano Marina sono ubicati sulla costa o poco distante.

La provincia di Savona
Nella parte più orientale di questa provincia, a est di Varazze, le pendici montagnose giungono direttamente sulla costa. Il 63% del territorio della giurisdizione è costituito da montagna mentre il restante 37% è collinoso; quest’ultimo, a esclusione dell’area varazzina, si presenta su tutta la fascia costiera. Solo nella parte più occidentale la fascia collinare si spinge più nell’interno, quale prosecuzione dei colli interni imperiesi. In questa provincia il displuvio alpino-appenninico si avvicina alla linea di costa fino a giungere a meno di 10 km dal mare in prossimità del capoluogo. Nell’oltregiogo, che interessa quasi la metà dell’intero territorio provinciale, le ampie vallate della Bormida di Millesimo e della Bormida di Spigno, prima di varcare i confini amministrativi, corrono quasi parallele all’asse dello spartiacque. Nel settore orientale, il versante padano, è intersecato dalle valli dell’Erro e dell’Orba. Sul versante marittimo invece i torrenti mantengono un andamento perpendicolare formando brevi valli, in considerazione della vicinanza dello spartiacque. Il corso d’acqua più significativo è l’Arroscia, le cui sorgenti sono in prossimita del confine francese il quale, alla confluenza del torrente Neva nella piana di Albenga, prende il nome di Centa. Altri torrenti sono il Pora, il Letimbro, il Sansobbia e il Teiro. In corrispondenza del confine più interno con le province di Imperia e Cuneo, nell’alta valle Pennavaira, dove sorgono i due piccoli paesi di Alto e Caprauna, è presente l’unica porzione di territorio piemontese sul versante marittimo delle Alpi. I monti, procedendo da ovest verso est, si fanno meno elevati, fino a giungere al confine geografico tra Alpi e Appennini, nell’entroterra di Savona presso il Colle di Altare, a 436 m s.l.m. Le vette più significative appartengono all’ultima propaggine delle Alpi Liguri e raggiungono i 1708 m del monte Galero. A est del Colle di Altare si distinguono il Monte Beigua e il Monte Ermetta, entrambi al di sotto dei 1300 m. Una caratteristica fisica della provincia è la presenza della piana alluvionale di Albenga, bagnata dal fiume Centa, che si estende su un quadrilatero di circa 7 km di lato. Questa superficie pianeggiante, relativamente estesa, costituisce un’interessante peculiarità termica. Se si esclude Cairo Montenotte nella valle della Bormida di Spigno, il capoluogo Savona e le altre località più importanti sono confinate sulla costa: Alassio, Albenga, Loano, Pietra Ligure, Finale Ligure, Vado Ligure, Albisola Marina, Albisola Superiore, Celle Ligure e Varazze.

La provincia di Genova
Questa provincia possiede la maggiore porzione di territorio montagnoso:oltre l’80% dell’intera superficie. L’apparato di monti giunge fino al mare senza soluzione di continuità dal confine provinciale occidentale fino oltre il capoluogo. Procedendo verso est si ritira, lasciando spazio a colline litoranee che però ben presto, risalendo verso l’interno, si tramutano in ripidi versanti. Solo nella parte centro orientale la collina si spinge un po’ più nell’interno. Come nella confinante provincia di Savona, anche qui la parte prospiciente il bacino padano rappresenta una notevole frazione, ovvero il 40% dell’intera giurisdizione. Lo Stura, lo Scrivia, il Trebbia e l’Aveto sono i principali corsi d’acqua che si dirigono verso il Po formando ora vallate più ampie ora stretti e angusti passaggi. Sul versante marittimo, i torrenti che si susseguono, il Cerusa, il Polcevera, il Bisagno (che scorrono nel capoluogo ligure), il Petronio, percorrono le valli sempre in maniera perpendicolare allo spartiacque. Unica eccezione il torrente Lavagna, nella Val Fontanabuona, che compie quasi tutto il suo percorso parallelo alla costa. Quando giunge in prossimità della foce vi confluisce il torrente Sturla formando l’Entella, che sfocia tra Chiavari e Lavagna. A ovest del capoluogo, presso l’estremo limite settentrionale del mar Ligure, la zona Sestri-Voltaggio è tradizionalmente interpretata come limite geologico tra Alpi e Appennini. In quest’area le cime più alte superano di poco i mille metri (Monte Reixa 1183 m, Monte Figne 1172 m). Nella parte orientale della provincia si innalzano le vette più elevate (Maggiorasca 1799 m, Penna 1735 m, Aiona 1692 m). In questa provincia esistono centri di una certa importanza anche nell’entroterra, il cui sviluppo è stato favorito dalla facilità delle comunicazioni verso la Pianura Padana. Rossiglione, Campo Ligure, Masone, Ceranesi, Campomorone, Mignanego, Serra Riccò, Sant’Olcese, Busalla, Ronco Scrivia nel Genovesato e Carasco, Cogorno e Casarza Ligure più a levante. E’ però sulla costa che, oltre al capoluogo Genova e a Chiavari, si è avuta una maggiore crescita dei centri urbani quali Cogoleto, Arenzano, Bogliasco, Sori, Recco, Camogli, S. Margherita Ligure, Rapallo, Lavagna, Sestri Levante.

Provincia della Spezia
E’ la provincia meno montuosa della Liguria. La montagna rappresenta quasi il 40% del territorio, situata nella parte più interna della circoscrizione amministrativa. Il restante aspetto collinare interessa tutta la zona costiera, una parte dell’entroterra a nord del capoluogo e la parte più orientale, verso la Lunigiana. Nei pressi del confine con la Toscana, in prossimità della foce del fiume Magra, si stende una piccola piana alluvionale. L’estrema vicinanza tra il mare e lo spartiacque secondario che separa il Mar Ligure dalla valle del fiume Vara, che scorre parallela alla linea di costa, fa sì che non esistano corsi d’acqua di una certa rilevanza che sfocino sulla Riviera di Levante spezzina. Il Vara corre per quasi tutta la lunghezza della provincia e, giunto nella piana accennata, si getta nel Magra. Prospiciente la città di La Spezia si apre l’omonimo golfo, importante porto naturale, cui si affaccia a ovest l’isola Palmaria, la più estesa della regione. Il displuvio degli Appennini delimita il versante marittimo da quello padano solo nella parte più a nord della provincia e una piccola porzione di territorio sconfina oltregiogo, nella valle del Taro. I monti, a esclusione del Gottero che raggiunge un’altitudine di 1640 m, sono tutti al di sotto dei 1500 metri di quota. Lo sviluppo dei centri maggiori, anche qui, è legato alla vicinanza del mare e alle opportunità economiche che esso offre, anche se si rende necessario operare una netta distinzione tra la fascia di basse colline che si affacciano sulla piana di Sarzana, nel corso inferiore del Vara e del Magra, e la ristretta e impervia costa della Riviera. In quest’ultima area, la difficoltà dei collegamenti non ha consentito, in passato, lo sviluppo antropico delle località del sarzanese. A est del capoluogo La Spezia vediamo infatti i centri di Lerici, Sarzana, Follo, Boiano, Vezzano Ligure, Santo Stefano di Magra, Arcola, Ameglia, Castelnuovo Magra e Ortonovo mentre sulla ripida costa rivierasca solo Levanto e Portovenere hanno avuto una maggiore espansione.