OPINIONI 
LA BATTAGLIA DEI CANNONI
Scontri nelle Langhe sulle discusse "armi" antigrandine
Articolo apparso su La Repubblica del 29 agosto 2001
LUCA MERCALLI 

TORINO, 29 agosto 2001 - Ci fu un tempo nel quale l'addensarsi dei cumulonembi dava inizio a fantasiosi riti contro la grandine. Le campane suonavano all'impazzata, c'era chi gettava rami d'ulivo, chi incrociava manici di rastrelli. Un aggiornamento era inevitabile, e oggi Roeri, Langa e Saluzzese echeggiano di secchi colpi a ripetizione, frutto dei cannoni antigrandine, postazioni fisse con bombola di gas e accensione elettronica. C'è chi si lamenta del rumore, ma i regolamenti si ammorbidiscono di fronte alla nobile causa di salvare i raccolti. 

Ma servono veramente questi botti a debellare la grandine? La risposta è negativa, e la si conosce da un secolo. Già nel 1901 circolavano gli archetipi di questi cannoni, tubi alti qualche metro, di forma conica, rivolti al cielo. Il funzionamento era ed è basato sulla pretesa che un'onda d'urto acustica (quindi uno sparo a salve) sia in grado di interferire con la formazione delle nubi o addirittura frantumare i chicchi già formati. Una teoria che fisicamente non sta in piedi, dal momento che una nube temporalesca ha sviluppi verticali fino a 12.000 metri, e coinvolge potenze termodinamiche dell'ordine di quelle liberate da un'esplosione nucleare, mentre la misera energia dello scoppio di gas si estingue rapidamente a poche decine di metri dalla sorgente. «In Piemonte questa storia va avanti da decenni - commenta Federico Spanna, responsabile del servizio agrometeorologico regionale - e già negli anni ‘70 era stato acquistato un radar proprio per acquisire una miglior conoscenza del fenomeno ed intervenire con mezzi aerei direttamente nella nube, unica soluzione che sembrava promettente. Furono varati seri progetti di ricerca, tra cui quello dell'Ufficio Centrale di Ecologia Agraria di Roma, ma dopo anni di sperimentazione si concluse che al momento non esistono mezzi efficaci per impedire la formazione della grandine. Meno che mai i cannoni acustici al suolo, ritenuti tra tutti i metodi i meno opportuni. Stesse conclusioni in Canada e in Sud Africa.

 La Regione ha così già da tempo sospeso ogni intervento di finanziamento a favore di tali mezzi». In realtà qualche azienda locale priva di scrupoli continua vendere a caro prezzo i cannoni (da 15 a 30 milioni a postazione) e, quel che è peggio trova gli acquirenti, che talora uniscono ai denari privati anche qualche aiuto comunale, come è accaduto a San Martino Alfieri. Marco Rabino, tecnico enologo di Montaldo Scarampi dipinge una sorta di corsa agli armamenti tra comuni limitrofi che non vogliono rischiare di ricevere la grandine delle nubi «spostate» dagli avversari. La favola delle nubi spostate alimenta inoltre i malumori di chi ritiene così di aver trovato i responsabili della siccità, loro, gli artiglieri delle vigne, non certo la naturale circolazione atmosferica.

Ma per difendere i preziosi 90 quintali all'ettaro di graspi di barbera che fare? L'unica difesa attiva certa rimane oggi la rete antigrandine, applicabile sulla frutta ma meno sui vigneti - o l'assicurazione. Residui di cultura tribale prevalgono tuttavia sulle risposte della scienza, e il botto - più è forte meglio è - esorcizza meglio il problema, anche se poi i risultati non sono in alcun modo verificabili. Se per caso si dimostrasse che gli ultrasuoni vanno meglio, è certo che verrebbe mantenuto anche lo scoppio, con la scusa che così si «sente» se l'apparecchio funziona. Denari in fiamme, meglio sarebbe impiegarli per tenere una statistica delle grandinate e compilare tra qualche anno una modesta ma utile carta del rischio. 

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I cannoni ad onda d'urto. Un articolo sull'attiva presenza dei cannoni in provincia di Modena
Ma i cannoni provocano la siccità?
Non tutti sono sfavorevoli ai cannoni (articolo apparso sulla rivista "Terra e Vita" (ed. Edagricole) nell'ottobre 2000)
La grandine sulle colline delle Langhe 
FAQ:che cosa è la difesa contro la grandine?
Sito amatoriale con  fotografie di grandine
Siti su eventi meteorologici estremi
Sito di un costruttore di cannoni antigrandine
 


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