Un'ondata di caldo tra le più notevoli
mai osservate in Italia per estensione, intensità e durata si è
sviluppata a inizio agosto 2017, facendo registrare anche numerosi
nuovi primati assoluti di temperatura massima tra l'Emilia-Romagna, la
penisola e la Sardegna, zone ove l'anomalia termica è stata maggiore.
Relativamente più al margine invece l'estremo Nord-Ovest.
Il caldo anomalo è accompagnato da una grave siccità che
perdura dalla primavera con effetti più gravi su basso Piemonte, Emilia
occidentale, Maremma e Sardegna.

Il Fiume Secchia
completamente prosciugato a Rubiera, presso Modena
(immagine tratta dalla pagina facebook
"Sei di Rubiera se...").
ROVENTE
ANTICICLONE NORD-AFRICANO:
40-45 °C AL SUOLO E 0 °C a 5000 M
Dopo che già il bimestre giugno-luglio
2017 era stato caratterizzato dalla presenza più insistente della norma di
anticicloni subtropicali sull'Europa meridionale, dal 1° agosto un
vasto e potente promontorio nord-africano in quota si è esteso
con asse SW-NE dall'Algeria, all'Italia centrale, ai Balcani, con
temperature della massa d'aria al suo interno eccezionalmente elevate.
I radiosondaggi hanno infatti rilevato 25,2 °C al livello di 850 hPa (circa
1600 m) alle h 00 UTC del 2 agosto sopra San Pietro Capofiume
(Bologna), un nuovo primato per la zona, e isoterma 0 °C a ben 5082 m sopra
Milano-Linate alle h 00 UTC del 4 agosto.
Con l'avvezione di aria arroventata dall'entroterra algerino,
l'intensa radiazione solare (cieli sereni pressoché ovunque dalla
Valpadana alla Sicilia) su suoli disseccati da mesi di precipitazioni
sotto media, e locali effetti di compressione adiabatica per
effetto-föhn da Sud-Ovest (es. basso Piemonte, Emilia-Romagna,
Marche), le temperature massime al suolo sono salite diffusamente
attorno a 40 °C, con punte di 42-43 °C in Emilia, Toscana, Lazio e
Sicilia, e
43-45 °C in Sardegna e Calabria, per diversi giorni consecutivi,
stabilendo molti nuovi record assoluti (vedi più avanti).

Anomalie del
geopotenziale alla superficie isobarica di 500 hPa nel bimestre
giugno-luglio 2017 in Europa. Evidente la presenza di campi di
pressione più elevata del normale alle quote di circa 5500 m sopra
l'Europa meridionale
(Fonte: ESRL-NOAA).

Carta di
analisi della pressione al suolo (isobare in bianco) e dell'altezza
del geopotenziale al livello di 500 hPa (scala di colore), h 12 UTC
del 3 agosto 2017. Sull'Italia la pressione in superficie è livellata,
come solitamente accade in piena estate durante le intense ondate di
caldo, ma in quota un vasto e potente anticiclone nordafricano si estende da
Marocco e Algeria all'Italia e ai Balcani,
con valori di geopotenziale superiori a 5900 gpm a 500 hPa.
L'ondata di caldo straordinario ha
investito dapprima la Sardegna, dove già lunedì 31 luglio la
stazione AM di Alghero-Fertilia registrava una Tmax di 40,6 °C, poi
nei giorni seguenti ha rapidamente invaso il resto d'Italia, lasciando
un po' al margine solo l'estremo Nord-Ovest, con
temperature sempre molto elevate ma meno straordinarie.
Ecco alcuni significativi valori
giornalieri di temperatura massima
registrati tra l'1 e il 5
agosto 2017.
SARDEGNA:
41,9 °C ad Alghero-Fertilia (rete AM), nuovo primato assoluto dal 1951;
45,0 °C a Ottana, Nuoro (rete
ARPAS).
LAZIO:
42,8 °C a Frosinone-aeroporto (rete AM),
nuovo primato assoluto dal
1961;
40,1 °C a Viterbo-aeroporto (rete
AM), eguagliato
il record del 29 luglio 2005 (serie dal 1961);
37,4 °C al
Collegio Romano (rete
CREA-AA),
imbattuto il record di 39,9 °C dell'8 agosto 1956 (grazie alla
"rinfrescante" brezza dal Tirreno che invece non ha raggiunto località
più interne come Viterbo e Frosinone).
TOSCANA:
41,3 °C a Firenze-Peretola (rete AM), imbattuti i 42,6 °C del 26 luglio 1983;
42,4 °C a Pitigliano, Grosseto (rete
CFR-SIR Toscana);
37,4 °C a
Pontremoli-Seminario (rete SMI).
PIEMONTE:
36,7 °C a Torino-Consolata (ARPA
Piemonte), imbattuti i 39,7 °C dell'11 agosto 2003 alla
stazione Uff. Idrografico - C.so Bolzano;
40,2 °C a
Moncalieri - Coll. Carlo Alberto (SMI),
2° valore più elevato dal 1865 dopo i 41,0 °C dell'11 agosto 2003;
41,2 °C ad Acqui Terme (ARPA
Piemonte).
EMILIA-ROMAGNA:
43,0 °C a Forlì (AM),
nuovo record assoluto dal 1969;
41,4 °C a Ferrara (AM),
nuovo record assoluto dal 1951;
40,1 °C a Bologna - Borgo Panigale (AM),
nuovo record assoluto dal 1951;
38,4 °C a Modena-P.za
Roma (Uni.Mo.Re.),
sfiorati i 38,5 °C del 29 luglio 1983.
Inoltre, impressionanti punte di 40-41 °C sulla fascia collinare a
quote di circa 500 m nel Forlivese per locale effetto-föhn: il 2
agosto a Modigliana (556 m), estremi giornalieri di 27,7 e 41,0 °C,
con umidità media giornaliera al 23%!
LOMBARDIA:
39,9 °C a Castiglione delle Stiviere, Mantova (rete
ARPA Lombardia).
VENETO:
39,5 °C a Galzignano (ARPA Veneto),
imbattuti i 40,3 °C dell'agosto 2012.
FRIULI-VENEZIA GIULIA:
38,0 °C a Trieste (AM),
eguagliato il record dell'8 agosto 2015 (serie dal 1946).
MARCHE:
39,4 °C a Urbino-Oss. "Serpieri"
(Università di
Urbino), nuovo primato assoluto dal 1850.
ABRUZZO:
41,0 °C a
Pescara-aeroporto (AM),
nuovo primato assoluto dal 1947.
Anche di notte il caldo è stato talora eccezionale.
A Urbino-Oss. Serpieri, Tmin di 28,6 °C il 4 agosto,
pure questo un
nuovo record assoluto da inizio serie nel 1850.
Inoltre, impressionanti minime > 30 °C nella notte tra il 31
luglio e il 1° agosto su alcune zone interessate da venti di caduta in
Sardegna (33 °C in piena notte a Bosa, Oristano) e nel Ponente ligure (Tmin
31,7 °C a Castellari, Savona; 31,4 °C ad Albenga-Isolabella).
UNO TRA I PERIODI PIU'
CALDI NELLE SERIE STORICHE
Possiamo ottenere un'idea più complessiva
dell'anomalia del periodo analizzando - per alcune stazioni
rappresentative - le temperature medie calcolate su Tmin e Tmax in
tutte le possibili sequenze di 5 giorni consecutivi.
Ne risulta che l'1-5 agosto 2017, con temperature medie in eccesso
di 5-7 °C rispetto alla norma, è stato tra i periodi di 5 giorni più
caldi mai rilevati da decenni, talora il più caldo in assoluto,
come ad Alghero, Roma, Ferrara e Modena,
superiore su tale intervallo a precedenti episodi storici come quelli
del 1983, 2003, 2006, 2012...
Al Nord-Ovest invece l'anomalia, pur ragguardevole, è stata meno
straordinaria (settimo
episodio a Torino), e lì rimane ampiamente in prima posizione il caso
dell'agosto 2003.
Colpisce, inoltre, la netta concentrazione degli episodi canicolari
più intensi dopo il 2000, ulteriore segno del riscaldamento
atmosferico in corso.






Classifiche delle più
calde sequenze di 5 giorni consecutivi (temperature medie)
in alcune serie meteorologiche italiane.
L'episodio di inizio agosto 2017 è stato il più intenso ad Alghero,
Roma, Ferrara e Modena, secondo dopo quello dell'agosto 2003 a Firenze, mentre
all'estremo Nord-Ovest l'ondata di calore - pur intensa - è stata meno
eccezionale (settima posizione a Torino).

Carta
delle anomalie termiche 1-6
agosto 2017 in Europa: tra Italia e Balcani le temperature del periodo hanno superato la media 1981-2010
anche di 5-7 °C
(Fonte:
Weatherbell).
MOLTI RECORD SU 1-5
GIORNI, MA L'ESTATE PIU' CALDA NEL SUO INSIEME RIMARRA'
RAGIONEVOLMENTE QUELLA DEL 2003
Nonostante l'eccezionalità di questa
ondata di calore in molte regioni su intervalli da uno a cinque
giorni, in Italia l'estate 2017 nel suo insieme (giugno-agosto)
rimarrà ragionevolmente inferiore, come temperature medie, al caso
epocale del 2003, e probabilmente anche a quelli del 2012 e 2015,
rispettivamente
prima, seconda e terza stagione estiva più calda dal 1800 sul
territorio nazionale (serie
CNR-ISAC).
GHIACCIAI IN CRISI
SPECIALMENTE SULLE ALPI ORIENTALI
La situazione dei ghiacciai è
già particolarmente critica soprattutto sulle Alpi centro-orientali,
dove - rispetto al settore occidentale - l'alimentazione nevosa
dell'inverno 2016-17 era stata molto scarsa, tanto che gli apparati
sono ormai "scoperti", con il ghiaccio vivo affiorante, fino a quote
anche di 3200-3300 m.
Nei prossimi giorni le temperature sulle Alpi torneranno normali, ma -
con ancora almeno un mese/un mese e mezzo di potenziale fusione -
le perdite di massa glaciale entro fine estate si prospettano molto
gravi specie a Est.

Le immagini acquisite
dal satellite Sentinel-2 mostrano che il Ghiacciaio dell'Adamello (il
più vasto d'Italia considerando il complesso Pian di Neve - Mandrone,
totale 16 km2) il 31 luglio 2017 era già in gran parte
sgombro di nevato stagionale (ghiaccio scuro affiorante), in
condizioni ben più negative rispetto al
7 agosto 2016, in un'annata già negativa... (fonte:
Eurac).

Il piccolo Ghiacciaio
della Fradusta (0,07 km2, gruppo Pale di San Martino)
già
il 26 luglio 2017 era completamente privo di neve residua, nella
peggiore situazione
mai osservata a quella data (f. Milos Lago).

Ma anche a Ovest il
patrimonio glaciale risente del caldo eccessivo:
il Ghiacciaio Basei ripreso dai piani del Nivolet (2550 m, Gran
Paradiso)
il 1° agosto 2017, con il pendio frontale in via di disgregazione e il
ghiaccio "nero" che - fusa la neve invernale - ormai affiora fino a
quote di 3250 m nonostante l'esposizione nord-orientale (f. Fulvio
Fornengo).
NON SOLO CALDO, ANCHE
ECCEZIONALMENTE SECCO
L'intensa calura è accompagnata da una
siccità che si trascina da diversi mesi, e che sta assumendo
caratteri di eccezionalità in molte zone dall'Emilia al versante
tirrenico, con apice nella Maremma, sia toscana sia laziale,
dove la crisi idrica colpisce gravemente l'agricoltura e le
disponibilità d'acqua per la popolazione.
Temperature elevate, assenza di precipitazioni e vento hanno
accresciuto l'aridità di suoli e sottobosco favorendo la propagazione
di centinaia di incendi, spesso dolosi, che nei primi sette
mesi del 2017 hanno bruciato circa 75.000 ettari di territorio
italiano secondo un rapporto di
Legambiente, pari a tre volte e mezza l'area del Lago Maggiore.

Carta delle anomalie
di umidità del suolo in Europa a metà luglio 2017: in rosso,
la siccità particolarmente grave tra Alessandrino ed Emilia
occidentale,
e in Maremma. Fonte
CNR-IRPI, su base dati EU-Copernicus.
A Parma - Piazzale S. Croce i 12
mesi tra agosto 2016 e luglio 2017 hanno ricevuto 454 mm di
precipitazione (-40%), terzo caso per scarsità in tale
intervallo di mesi dall'inizio delle misure continue nel 1878,
superato solo dal 1921-22 (390 mm) e dal 1930-31 (448 mm).
A Civitavecchia (Roma) dal 1°
gennaio 2017 sono caduti appena 93 mm d'acqua, meno di un terzo
della media.
In Veneto la situazione è
leggermente migliorata nelle ultime settimane, ma secondo il
bollettino idrologico Arpa i livelli delle falde freatiche sono
ancora estremamente bassi, e le portate fluviali ai minimi storici nel
Bacchiglione, e superiori solo al caso del 1976 nell'Adige.
In
Piemonte la siccità è più avvertita nei settori meridionali, ed
è grave
in particolare nel bacino del Tanaro. Nel luglio 2017, portata media
del Po di appena 45 m3/s a
Torino (-34% rispetto al normale) e di 251 m3/s a Isola
Sant'Antonio, nell'Alessandrino (-45%).

Il Po in anomala
secca a Revello, allo sbocco sulla pianura cuneese,
il 27 luglio 2017. Sullo sfondo, il Monviso ormai pressoché
completamente
privo di neve residua (f. Paolo Siccardi).
In Europa
- Francia:
nuovo record nazionale di temperatura minima (30,5 °C in Corsica)
e
siccità estrema.
- Svizzera:
37 °C a Sion.
Altri approfondimenti
-
Narrazione di una calda giornata di ricerca sui cambiamenti
climatici in alta Val Susa, di Luca Mercalli, sul quotidiano "La
Stampa".
- CNR:
Mediterraneo, "specchio" dei cambiamenti climatici.
- Environmental Research Letters:
oltre 50 °C probabili in Francia entro fine XXI secolo.
- Nature Climate Change:
improbabile riuscire a mantenere il riscaldamento globale entro i 2 °C.
- Science Advances:
Asia meridionale inabitabile per caldo umido estremo nel 2100?
RINGRAZIAMENTI
Un ringraziamento per la fornitura di
dati e informazioni in particolare a:
-
Servizio Meteorologico dell'Aeronautica
Militare;
-
Maurizio Ratti (SMI/Osservatorio
di Pontremoli);
- Paolo Fantini (Osservatorio di Parma);
- Luca Lombroso (Osservatorio
di Modena);
- Piero Paolucci (Osservatorio
di Urbino);
- Maria Carmen Beltrano e Luigi Iafrate (CREA-AA),
che - nonostante il trasferimento di sede dell'ente in via della
Navicella a Roma - continuano a mantenere in efficienza e funzionalità
lo
storico osservatorio di Torre Calandrelli al Collegio Romano.
Un grazie particolare, inoltre, a Gennaro Di Napoli (SMI) per la
verifica e l'analisi delle serie climatiche storiche.
Devolvi il 5 per mille alla SMI!
Sosterrai
le ricerche su scienze dell'atmosfera, clima e ghiacciai,
e la salvaguardia degli osservatori meteorologici storici

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