Il grande Ghiacciaio
del Belvedere (Valle Anzasca, Monte Rosa) ha assunto notorietà
internazionale nei primi Anni 2000 per il formarsi di una
grandiosa onda di piena glaciale (surge).
Un fenomeno localizzato che si manifestò con un sorprendente aumento
della velocità di flusso e un eccezionale aumento di spessore del
ghiacciaio (svariate decine di metri in un paio d'anni) dovuto non
a un aumento di volume complessivo, bensì a trasformazioni nelle
proprietà fisiche del ghiaccio probabilmente a seguito del
riscaldamento atmosferico, con conseguenti variazioni nelle
caratteristiche dello scorrimento del ghiaccio al contatto con il
letto roccioso.

Fig. 1 - Veduta d'insieme della lingua
valliva bilobata del ghiacciaio del Belvedere
dall'Alpe Roffel (1° settembre 2014, f. Andrea Tamburini).
Il surge fu tanto
potente quanto effimero: nel volgere di alcuni anni il Ghiacciaio
del Belvedere iniziò a perdere vistosamente velocità e soprattutto
spessore. A farne le spese sono state le morene che, private
del sostegno esercitato dal ghiacciaio, sono state sottoposte a
fenomeni di erosione sul fianco interno e di parziale collasso.
Stupefacente, in particolare, è stata la trasformazione morfologica
della morena laterale destra nei pressi del
Rifugio
Zamboni (vedi
Nimbus 76, pag. 21).
Seppure con effetti meno vistosi, anche la morena laterale destra del
lobo terminale sinistro del ghiacciaio mostra da anni diffusi segni di
instabilità: sono chiaramente visibili cedimenti del fianco interno
che coinvolgono porzioni boscate e la pista sciistica che corre
tra la base del versante e il tratto terminale del ghiacciaio.
Ultima in ordine di apparizione (prima decade di luglio 2019) è la
comparsa di una fessura nello sperone morenico che separa i due lobi
terminali del ghiacciaio, sede di arrivo della seggiovia. Più
precisamente, la fessura interessa la morena laterale destra del lobo
sinistro del ghiacciaio, nel tratto compreso tra l’intaglio
artificiale sede del “tapis roulant” sciistico e il vertice dello
sperone morenico.
Due sopralluoghi speditivi hanno accertato che la fessura,
sub-rettilinea e lunga circa 180 m, intercetta in direzione NNE-SSW
sia il ripido fianco interno della morena, sia il fianco esterno, meno
acclive. Localmente la fessura si avvicina all’ex Ristoro Miravalle e
alla postazione della
webcam gestita da Meteolivevco, con rigetto talora plurimetrico.
Una tempestiva ed opportuna ordinanza del Comune di Macugnaga vieta
l’accesso all’area “visto l’improvviso movimento franoso della
morena del ghiacciaio del Belvedere che rischia di far precipitare a
valle il sentiero che collega il fabbricato Miravalle e l’imbocco
della pista Ronograbe”.
La rassegna fotografica a corredo di questo resoconto evidenzia la
vistosa trasformazione morfologico - glaciologica dell’apparato
morenico del Belvedere sopraggiunta all’esaurirsi del surge del
2001-2003.
Perdurando l’attuale generalizzato aumento della temperatura, è
presumibile che il corpo vallivo del ghiacciaio e i due lobi terminali
continueranno a perdere potenza. Si pensi che in soli 10
giorni (21 luglio – 1° agosto 2019) alla palina ablatometrica del
lobo destro (1950 m) è stata misurata una perdita di spessore di 46
cm (media 4,6 cm/giorno), nonostante lo spesso strato di detrito
(alcuni decimetri) che protegge dalla radiazione solare il ghiaccio
sottostante, situazione caratteristica dei ghiacciai "neri" (o "himalayani").
E’ pertanto realistico attendersi che il movimento franoso segnalato a
inizio luglio 2019 rimarrà attivo.
Il rimodellamento dell’apparato morenico del Belvedere non ha
paragoni sulle Alpi per intensità e diffusione, ma non mancano
significativi esempi di morene della Piccola Età Glaciale (PEG) in via
di frammentazione in altri bacini glaciali italiani (es. Miage, Brenva
e Grande di Verra in Valle d’Aosta; Vallelunga in Alto Adige).
Un’ulteriore testimonianza di un paesaggio, quello glaciale e
periglaciale, in rapida evoluzione.

Fig. 2 - I due
caratteristici lobi terminali del Ghiacciaio del Belvedere.
Il riquadro evidenzia il settore rappresentato in Fig. 3 (bingmaps,
circa 2010).

Fig. 3 - Traccia
della fessura di neoformazione ottenuta da rilievo GPS
del 1° agosto 2019. Nel cerchio, Casa Miravalle.

Fig. 4 - La fessura
assume maggiore evidenza e continuità sul fianco esterno della morena
laterale destra del lobo sinistro in prossimità della Casa Miravalle.
Alla base dei larici, in secondo piano, si snoda il sentiero per il
Rifugio Zamboni
(f. Gianni Mortara, 21.07.2019).

Fig. 5 -
Particolare della frattura a breve distanza dalla Casa Miravalle
(f. Gianni Mortara, 21.07.2019).

Fig. 6 - Scarpata
con rigetto plurimetrico all’estremità meridionale della fessura, a
ridosso della piazzola della webcam gestita da Meteolivevco (f. Gianni
Mortara, 21.07.2019).

Fig. 7 - L’accesso
alla strategica piazzola della webcam è parzialmente interdetto
dal nastro da cantiere (fonte: Meteolivevco, 22.07.2019).


Fig. 8 a, b -
Perdita di verticalità della vegetazione arborea e arbustiva e messa a
giorno degli apparati radicali sono indizi inequivocabili dei
movimenti in atto sul fianco della morena (f. Gianni Mortara,
01.08.2019).

Fig. 9 - Questa
fotografia, ripresa nel 2003 dalla superficie del lobo destro del
ghiacciaio in pieno periodo di "surge", è oggi irripetibile perché
tutta la massa di ghiaccio visibile è scomparsa. In tratteggio
l’ubicazione della fessura di neoformazione comparsa nel luglio 2019
(f. Gianni Mortara).


Fig. 10 - Sperone
morenico della Piccola Età Glaciale (nel cerchio, Casa Miravalle). Il
confronto evidenzia la forte perdita di spessore dei due lobi
terminali del Belvedere intervenuta con l'esaurimento del surge del
2001-2003.
Foto in alto: il lobo destro supera visibilmente in altezza la cresta
della morena. Non altrettanto il lobo sinistro, che lambisce la base
del boschetto di larici (f. Gianni Mortara, 2002, da elicottero). Foto
in basso: la pluridecametrica perdita di spessore del lobo sinistro ha
messo a giorno l'esile morena del 2001-2003, addossata alla morena PEG
(f. Andrea Tamburini, 2014, dall'Alpe Roffel).


Fig. 11 - In alto:
l’invalicabile muro di ghiaccio del fianco destro del lobo sinistro
del Belvedere durante il surge (f. Wilfried Haeberli,
22.06.2002). In basso: vista attuale. La piazzola si affaccia sul
ghiacciaio ormai incassato tra le due ripide morene laterali.
L'accesso ai pascoli dell'Alpe del Fillar sul versante opposto, con
traversata del ghiacciaio, è diventato proibitivo per le mandrie,
tanto da impedire, per la prima volta, la tradizionale, secolare
transumanza (comunicazione personale Teresio Valsesia; f. Gianni
Mortara, 01.08.2019).

Fig. 12 - La
discesa sul ghiacciaio per chi proviene dall’arrivo della seggiovia ed
è diretto al Rifugio Zamboni è diventata sempre più ripida e faticosa
(traccia rossa), a causa della progressiva perdita di spessore del
ghiacciaio. A partire dalla stagione estiva 2019 il percorso del
sentiero (traccia blu) è stato modificato di conseguenza (f. Marta
Chiarle, 26.07.2016).

Fig. 13 - Morena
laterale destra del Belvedere presso il Rif. Zamboni. Lo scivolamento
del fianco interno, molto rapido nel 2015-2016, ha generato un vistoso
sdoppiamento della cresta della morena e la formazione di una
pseudo-valletta intermorenica. Sullo sfondo, l’apparato morenico che
sorregge il Lago delle Locce, da circa 15 anni soggetto a notevole
trasformazione morfologica (f. Gianni Mortara, 21.07.2019).

Fig. 14 - In primo
piano un troncone del sentiero per il Lago delle Locce coinvolto nel
collasso. La sagoma in alto indica approssimativamente la posizione
originaria del sentiero che percorreva la cresta della morena. Nel
cerchio, Andrea Tamburini durante il rilievo GPS del 01.08.2019 (f.
Gianni Mortara).

Fig. 15 - Anche la
morena destra che sorregge il Lago del Miage (Monte Bianco) dal 2018
mostra evidenti segni di cedimento a seguito della contrazione
volumetrica del ghiacciaio
(f. Philip Deline, 10.08.2019).

Fig. 16 - La morena
destra del Ghiacciaio di Vallelunga (Val Venosta, Alto Adige),
progressivamente smantellata da franamenti e processi erosivi
(fonte:
CAI Alto Adige/TAM).
RINGRAZIAMENTI
Si ringraziano per la preziosa collaborazione:
Luca Sergio, Maurizio Vittone, Danilo Garis, Teresio Valsesia
e il personale della seggiovia del Belvedere.
BIBLIOGRAFIA
Chiarle M., Mortara G. (2001) – Esempi di rimodellamento di
apparati morenici nell’arco alpino italiano. Atti dell’VIII
Convegno Glaciologico Italiano (Bormio, 9-12 sett. 1999). Geogr. Fis.
Dinam. Quat., Suppl. V, 41-54.
Colombero C., Comina C., De Toma E., Franco D., Godio A. (2019) –
Ice thickness estimation from geophysical investigations on the
terminal lobes of Belvedere Glacier (NW Italian Alps). Remote
Sensing, 11, 805,doi:10.339/rs 11070805.
Comitato Glaciologico Italiano (2017) – Itinerari glaciologici
sulle montagne italiane. Società Geologica Italiana, Collana Guide
Geologiche Regionali, n. 12, 3 voll.
Mortara G., Mercalli L. (2002) - Il lago epiglaciale "Effimero" sul
ghiacciaio del Belvedere, Macugnaga, Monte Rosa. Nimbus 23-24, p.
10-17.
Mortara G., Tamburini A. (2009) – Il
Ghiacciaio del Belvedere e l’emergenza del Lago Effimero. Ed. SMS.
XVI + 192 pp.
Tamburini A., Mortara G. (2016) - Dinamica recente del Ghiacciaio
del Belvedere e del suo apparato morenico. Nimbus, n.76, p. 21.
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