a cura di Massimo Riso


Quiz N° 1: 
A che cosa è dovuto il tuono?


 
Il fulmine attraversando l'aria la separa, quando si interrompe questa ritorna al suo posto, ciò causa una forte vibrazione dell'aria, il tuono.

 
Il fulmine attraversando l'aria la riscalda ad una temperatura altissima, questo causa una dilatazione esplosiva, il tuono.

 
Il fulmine attraversando una nube la separa, i miliardi di goccioline di vapore che la compongono si spostano causando una forte vibrazione dell'aria intorno alla nube, il tuono.
 
 

La corrente elettrica in un fulmine raggiunge valori fino a 300.000 A, normalmente in meno di un millesimo di secondo. Grazia alla forte corrente, l'aria nel canale del fulmine viene riscaldata a temperature di 30.000 °C. Per questo essa subisce una dilatazione esplosiva, a velocità supersonica, che si propaga come un'onda d'urto: il tuono.

 
  Quiz N° 2: 
Siamo in Valle d'Aosta al rifugio Gonella 3072 m, partiamo alle ore 01.00 arriviamo in vetta al Monte Bianco alle ore 9.00, l'altimetro segna 5000 m. Che cosa significa?
 

 
Si è verificato un forte rialzo della pressione atmosferica, il tempo rimane bello e stabile, possiamo ritornare con calma a valle.


Il Monte Bianco


 
Il sorgere del sole, scaldando l'aria ha causato una abbassamento della pressione, l'aria calda è più leggera di quella fredda, è una normale oscillazione della pressione fra giorno e notte, il tempo rimarrà stabile.

 
Si è verificato un forte abbassamento della pressione, è sicuramente in arrivo il brutto tempo, dobbiamo affrettarci a scendere.
 
 

In montagna più che dalle altre parti si forma una depressione termica diurna, questo calo di pressione è dell'ordine di 5 hPa che corrispondono a circa 40 metri di quota. L'errore riportato dall'altimetro è invece di 190 metri che corrisponde a circa un calo di 23 hPa di pressione, molto al di sopra della normale oscillazione diurna, questo prelude ad un sicuro cambiamento meteorologico.

 


Quiz N° 3: 
Che cosa sono i fuochi di Sant'Elmo?

In terreni paludosi in estate le alte temperature producono la decomposizione delle sostanze organiche, durante il processo si sviluppano gas che si incendiano da soli al contatto con l'atmosfera. Nelle caldi notti estive è possibile vedere fiammelle luminose scaturire dall'acqua delle paludi.
Fiammelle azzurre che si formano su oggetti appuntiti elevati in prossimità di un temporale.
Archi elettrici che si formano sulle linee elettriche di alta tensione in giornate particolarmente umide.
 
 

Un conduttore elettrico verticale, posizionato in un campo elettrico, crea sulla sua sommità un rinforzamento del campo elettrico. Questo "potere delle punte" viene sfruttato per il funzionamento del parafulmine. Esso spiega pure il cosiddetto Fuoco di S. Elmo. Se paragonato al fulmine, si tratta di una piccola scarica elettrica, tranquilla e continua, a forma di fiammella bluastra, che si manifesta su oggetti sporgenti, generalmente punte di conduttori (piloni, antenne, piccozze, comignoli ecc.) Queste correnti, chiamate anche tracciatori ascendenti, sono segni precursori di una scarica imminente.

Tratto da:
il tempo in montagna
Giovanni Kappenberger e Jochen Kerkmann
Zanichelli editore.


Quiz N° 4:
Ci troviamo su un terreno morenico alla base di una parete rocciosa, veniamo sorpresi da un violento temporale con fulmini, che cosa facciamo per diminuire il rischio di venire colpiti da un fulmine?
 
Scorgiamo base della parete rocciosa una piccola grotticella che ci ripara egregiamente dalla pioggia, ci rannicchiamo dentro di essa e aspettiamo che il temporale finisca.
 
Indossiamo una mantella e continuiamo a camminare lungo le morene.
 
Indossiamo una mantella cerchiamo un piccolo masso nelle vicinanze di una prominenza, vi mettiamo sopra lo zaino e ci sediamo sopra di esso attendendo la fine del temporale.
 
  Quello che molti non sanno è, che la probabilità di essere colpiti direttamente da un fulmine è molto bassa, ma questo cadendo nelle vicinanze si scarica sulla superficie del terreno con forti correnti di terra che coprendo un raggio molto più vasto ci possono facilmente investire, per cui quando si sceglie un punto dove ripararsi bisogna tenere presente questo fattore.
Sedendoci su di un piccolo masso e isolati da esso dallo zaino, nelle vicinanze (circa 15 metri) di una prominenza o un grosso masso, comporta due fattori positivi: la prominenza fa da parafulmine e noi essendo isolati dal terreno siamo al riparo dalle correnti di terra, questo è sicuramente il modo più corretto di comportarci.
Nel nostro caso ci troviamo in un terreno morenico, avendo l'avvertenza di non camminare sulla cresta delle morene ma alla base, possiamo anche continuare a camminare, sperando di trovare un posto sicuro ed asciutto dove ripararci.
La sicurezza che da un piccolo anfratto è del tutto ingannevole, rischiamo di fare contatto con il soffitto e venire attraversati dalle correnti di terra.
La figura sottostante riassume la maggior parte delle situazioni corrette e scorrette.

(Immagine tratta da: Ghiaccio neve roccia, Gaston Rébuffat, Zanichelli editore).