Rivista Ligure di Meteorologia

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Notizie dal Mondo
Dicembre 2002 - febbraio 2003
   a cura di Roberto Pedemonte


America
Stati Uniti: Abbondanti nevicate a febbraio, fino a 90 cm.

Stati Uniti
Il 1° e il 2 dicembre il ben noto ”effetto lago” ha provocato grandi nevicate a Buffalo, nello stato di New York. L’altezza dello strato di neve fresca in questi due giorni ha raggiunto 41 cm; nel pomeriggio del primo dicembre si è verificato un temporale di neve.
Il 4 e il 5 dicembre, la precoce stagione invernale, ha portato con sé episodi di neve e ghiaccio in molti degli Stati Uniti orientali, dalla bassa Valle di Ohio agli Appalachi meridionali e nel nord-est. Accumuli di neve di 10-20 cm sono stati misurati lungo l'orlo settentrionale dell’area di precipitazione, mentre un intenso episodio di gelicidio ha colpito sia il Nord che il Sud Carolina. L’evento ha provocato almeno 17 morti, soprattutto in incidenti stradali.
Una intensa tempesta proveniente dal Pacifico ha colpito, tra il 13 e il 16 dicembre, le coste occidentali del paese, con particolare insistenza in California: precipitazioni per oltre 250 mm e raffiche a oltre 70 km/h. In quota le precipitazioni sono divenute nevose: alcune località più elevate della Sierra Nevada hanno ricevuto oltre 250 cm di neve fresca tra il 12 e il 16. Sulla vetta del Monte Diablo, a est della Baia di San Francisco, le raffiche del vento hanno raggiunto 160 km/h.
Tra il 23 e il 25 dicembre una forte perturbazione ha interessato la maggior parte degli States. Grandi quantità di neve si sono accumulate in Texas, Oklahoma, Kansas, Missouri e Arkansas settentrionale, provocando 12 morti. A Springfield, Montana, sono caduti 33 cm di neve, e 52 cm nell’intero mese: un nuovo record per dicembre. Nevicate sparse nell’est dell’Ohio e nel nord-est il giorno di Natale, dove alcune località hanno conosciuto il Natale più nevoso mai registrato. In queste occasioni i venti hanno raggiunto 65 km/h causando gravi disagi alle comunicazioni terrestri e aeree.
Il 6 gennaio i “Venti di Santa Ana” sono tornati a soffiare in California (vedi RLMet n°7), provocando l’interruzione nella fornitura di energia elettrica e facendo salire la temperatura fino a 30°C.
Il lungo periodo di siccità che ha colpito l’Ovest degli States, nel mese di gennaio si è espanso anche fino alla regione dei Grandi Laghi. A Des Moines, in Iowa, si è avuto un periodo di 53 giorni senza pioggia, terminato il 4 gennaio; subito dopo tale periodo si sono registrate le più alte temperature mai registrate per il mese, con un massimo di 19.4°C il giorno 8.
Il Profondo Sud fino al Nord Carolina è stato colpito, il 23 gennaio, da intense bufere di neve con un accumulo fino a 30 cm.
Dopo 6 settimane di clima asciutto, il sud della California, tra i giorni 11 e 13 febbraio, ha subito le conseguenze di un fronte proveniente dal Pacifico che ha provocato piogge che hanno raggiunto un’altezza di quasi 180 mm, con localizzate inondazioni. A Las Vegas, Nevada, il 12 sono caduti 19 mm, che è risultato essere il terzo giorno più piovoso a partire dal 21 novembre 1996.
La parte orientale del Paese, nei giorni 15, 16 e 17 febbraio è stata colpita da abbondanti nevicate con accumuli di neve fresca tra 30 e 60 cm, e una punta di oltre 90 cm nel nord-est dello stato della West Virginia.

Caraibi
L’Uragano Isidore ha colpito il giorno 20 settembre la parte occidentale dell’isola, con venti che hanno soffiato a oltre 170 km/h, causando l’evacuazione di circa 70.000 persone. L’uragano, raggiunto il Messico, ha causato la morte di due persone.
La depressione tropicale Lili, che si è sviluppata il 21 settembre nell’Oceano Atlantico centrale è diventata una tempesta tropicale due giorni dopo è ha generato forti precipitazioni e venti fino a 110 km/h a sud delle Isole Sopravento il 23. Il 2 ottobre si è rinvigorita fino a raggiungere la categoria 4; il 29 ha colpito la Giamaica; il 30 si è avvicinata alla isole Cayman e quindi ha attraversato la parte occidentale di Cuba raggiungendo il Golfo del Messico centrale con venti fino a 233 km/h e raffiche a 240 km/h. In questa parte del Golfo è stata misurata la più elevata velocità del vento da una boa meteorologica del Servizio Meteorologico Stataunitense.

Canada
Dal 15 febbraio, nell’Isola di Terranova, una intensa ondata di freddo ha causato il congelamento dei corsi d’acqua Exploits, Red Indian e Badger. Nella località di Badger, la temperatura (–20°C) ha causato la rottura delle condutture degli acquedotti e il blocco dei veicoli e delle abitazioni a causa del ghiaccio formatosi sui rivestimenti esterni, obbligando le autorità a evacuare 1100 abitanti.


Europa
 Russia nord occidentale: la temperatura è scesa fino a -45°C

 

Finlandia
Le precipitazioni a Helsinki, nel mese di dicembre, hanno raggiunto appena 9 mm di altezza: un valore di 49 mm sotto il normale.

Irlanda
Gli intensi sistemi depressionari che hanno colpito l’Europa durante il mese di novembre, hanno protratto la loro azione anche all’inizio di dicembre con gravi inondazioni nella parte centrale del continente; in Irlanda l’anemometro ha registrato raffiche a 130 km/h il giorno 2.

Russia
Nella Russia nord-occidentale, all’inizio del mese di gennaio, la temperatura è scesa fino a –45°C e gran parte della superficie del Mar Baltico è ghiacciata.

Regno Unito
Durante la prima settimana di gennaio, a Londra si è registrata la più intensa nevicata dal febbraio 1991, con un’altezza della neve che ha raggiunto 12 cm.


Asia
 Bangladesh: 530 morti per una inusuale ondata di freddo.

Mediterraneo orientale
Il 20 dicembre un sistema frontale ha interessato con forti venti ed estese precipitazioni il Libano, Israele e anche parte dell’Egitto. Nel nord del Libano si sono verificati allagamenti; presso l’aeroporto di Beirut la velocità del vento ha raggiunto 95 km/h.
Tempeste di neve hanno colpito la Giordania, il Libano e Israele tra il 24 e il 26 febbraio. La neve ha raggiunto lo spessore al suolo fino a 20 cm; per alcune aree si è trattato della nevicata più intensa dal 1950.

Bangladesh 
Nell’ultima settimana di dicembre e in gennaio un’ondata di freddo inusuale ha colpito la parte settentrionale del Paese, causando la morte di 530 persone. La temperatura è scesa fino a 2-4°C rispetto una media minima normale che è compresa tra 12-14°C.


Africa
 Madagascar: venti fino a 185 km/h innescati dal ciclone Gery

Somalia
Il 2 febbraio a Burao, nella Somalia nord-occidentale, la temperatura ha raggiunto 38°C, valore di oltre 10°C superiore alla media climatologica.

Madagascar
Il Ciclone Fari ha interessato l’isola il 28 e 29 gennaio, prima di invadere il Canale di Mozambico il 30, con venti che hanno soffiato a circa 100 km/h.
Nelle Isole Mascarene, a nord del Madagascar, il 9 febbraio il Ciclone Gerry ha innescato intensi venti fino a 185 km/h. Il giorno 13, al passaggio del ciclone, nella porzione nord-orientale dell’Isola Reunion sono caduti 178 mm.
Venti intorno a 110 km/h si sono svuluppati il 26 febbraio nel Canale di Mozambico, al largo delle coste occidentali del Madagascar, a causa del Ciclone tropicale Japhet.

Mozambico
Il Ciclone Delfina, che si sviluppato il 30 dicembre nel Canale di Mozambico, si è portato sulla terraferma del Mozambico alla fine del giorno 31, con venti a 100 km/h, e nei due giorni seguenti, nella sua corsa verso ovest, ha interessato il sud del Malawi.


Oceania
 Siccità nell'uustralia sud-orientale, inondazioni nel nord del paese 800 mm di pioggia.

Australia
Temperature particolarmente alte e fuori stagione, accompagnate da una grave siccità, si sono registrate nell’isola continente all’inizio di dicembre. Il 2 a Melbourne il termometro ha segnato 35.6°C, oltre 11°C oltre la media normale per dicembre. Comunque in tutta l’isola le temperature sono risultate 1-2°C oltra la norma.
Una depressione ha portato piogge torrenziali nel nord dell’Australia tra il 10 e il 13 gennaio. In questo periodo, lungo il confine tra gli stati del Queensland e del Northern Territory, nei pressi del Golfo di Carpentaria, sono caduti 800 mm di pioggia.
Contrariamente il periodo siccitoso si è protratto nell’Australia sud-orientale anche nel mese di gennaio. Il 50% circa della produzione di lana è andata perduta. Nel Queensland e nel Victoria le condizioni di aridità hanno favorito lo svilupparsi degli incendi.
A Melbourne le temperature sono salite a valori non consueti per la città: il giorno 25 gennaio il mercurio ha segnato una massima di 44.1°C.
Ciò che è rimasto del Ciclone Beni, che ha raggiunto la parte nordorientale dell’isola il 5 febbraio provocando forti precipitazioni, fino a 300 mm, nelle aree costiere del Queensland, e in particolare nei dintorni di Rockhampton, dove si sono verificati allagamenti.

Guam
Il 2 dicembre nell’Oceano Pacifico occidentale si è sviluppato il Tifone Pongsona, che ha raggiunto lo stato di super-tifone, con venti che il giorno 8 hanno soffiato a 250 km/h, in prossimità dell’isola di Guam. A Tiyan, località dell’isola, sono stati registrati 500 mm di pioggia, valore che rappresenta il nuovo record di precipitazione giornaliera per il mese di dicembre. Il massimo precedente di 351 mm, provocato dal Tifone Paka, risale al 1997. Pongsona, uno dei più distruttivi tifoni che hanno colpito Guam, ha abbattuto migliaia di case e provocato la sospensione della fornitura di energia elettrica e acqua su tutta l’isola.

Isole Salomone
Tra il 28 e il 30 dicembre il Ciclone Tropicale Zoe, sviluppatosi a sud di Tuvalu, nel Pacifico Meridionale, ha colpito la parte sud-orientale delle Isole Salomone. La tempesta ha interessato la provincia di Temotu con estesi danni alle isole di Tikopia, Anuta e Fataka dove il vento ha sfiorato la velocità di 290 km/h.
Il Ciclone Beni sviluppatosi nel Pacifico meridionale, il 26 gennaio si è portato sull’isola Rennell, nell’arcipelago delle Isole Salomone, con forti precipitazioni e venti che, a Bellona, hanno soffiato fino a 110 km/h.

Isole Fiji
Il 13 e 1l 14 gennaio il Ciclone Ami ha attraversato le isole Fiji con venti intorno a 185 km/h, provocando la morte di 15 persone, allagamenti e gravi danni, in particolare nell’Isola Vanua Levu.

Giava
Tra il 5 e il 6 febbraio il Ciclone Fiona si è abbattuto nel sud di Giava causando intense piogge e venti che, sulle acque aperte dell’Oceanio Indiano, hanno soffiato fino a 185 km/h nei successivi giorni 8 e 9.