RIVISTA DI METEOROLOGIA, CLIMA E GHIACCIAI
  

 

 

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   Notizie dal mondo

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   a cura di Roberto Pedemonte

 

Il 90 % della superficie dei grandi laghi ricoperta di ghiaccio.

Nord America

Una serie di perturbazioni a carattere freddo ha interessato, il 6 marzo, parte del Massachussets, Rhode Island e il Connecticut, provocando un accumulo di neve che ha raggiunto 25 cm di altezza.

Durante gli ultimi due giorni di marzo, i monti della West Virginia, Virginia e Nord Carolina, sono stati interessati da forti nevicate. Il manto bianco ha raggiunto l’altezza di circa 15 cm.

Un inverno particolarmente freddo nella zona dei Grandi Laghi ha contribuito a un grande accumulo di ghiacci lacustri. Il 10 marzo, il Lago Superiore, aveva ancora oltre il 90 % della superficie ricoperta di ghiaccio, che risulta la maggior copertura dal febbraio 1994.


Carta dello spessore del ghiaccio nei Grandi laghi

La più intensa tempesta di neve della stagione si è abbattuta sulle Montagne Rocciose tra il 17 e il 19 marzo. Nella contea di Gilpin, a ovest di Denver, nel Colorado, lo strato di neve fresca accumulata ha raggiunto 222 cm. Nella città di Denver, dove è stato chiuso l’aeroporto internazionale, la neve fresca ha raggiunto l’altezza di 81 cm: la seconda più grande nevicata mai verificatasi durante una singola bufera; il record precedente, 116 cm, era stato misurato tra il 1° e il 6 dicembre 1913.


La nevicata di Denver

Formatasi da un ciclone subtropicale il 20 aprile, la Tempesta Tropicale Ana, è stata la prima a sviluppasi nell’Oceano Atlantico durante il mese di aprile dall’inizio delle registrazioni, che risalgono al 1871. La tempesta, rimasta sempre sulle acque dell’oceano, ha accompagnato venti fino a 80 km/h e si è esaurita il 23.


Il ciclone Ana

Un intenso sistema frontale freddo, che ha attraversato il New Mexico il giorno 15 aprile, è stato causa di venti in quota fino a 210 km/h presso il sito missilistico di White Sands. Al suolo velocità di 55 km/h hanno provocato significativi accumuli di sabbia che sono stati responsabili di numerosi incidenti stradali.


La tempesta di sabbia nel New Mexico

Le pianure centrali degli Stati Uniti sono state interessate tra il 6 e l’8 aprile di intense precipitazioni solide che hanno accumulato fino a 20 cm di neve fresca al suolo.

Il giorno 10 aprile, una ritardataria perturbazione invernale, ha incrementato il manto nevoso fino a farlo raggiungere un’altezza di 56 cm, sui monti più elevati del Nord Carolina.

Allagamenti a Fort Lauderdale, in Florida, dove il 27 maggio sono stati registrati 254 mm di pioggia, e nell’area centrale del Nord Carolina, dove le precipitazioni hanno fatto segnare quantità fino a 200 mm.

Nel periodo 1-10 maggio i tornado registrati sull’intero territorio degli States sono stati 412. Il numero più elevato in un periodo di tempo decadale dall’inizio delle misurazioni (1950).

Nella prima metà di maggio, sulle Montagne Rocciose, si sono verificate nevicate che, localmente, hanno accumulato oltre 30 cm manto nevoso.

 

265 morti in Madagascar a causa del ciclone Manou.

SUD AFRICA

Nei giorni 18-19 e 24-25 marzo due differenti sistemi temporaleschi hanno causato forti piogge nella parte occidentale della provincia del Capo, provocando estesi allagamenti. Localmente il totale delle precipitazioni ha superato 200 mm.

MOZAMBICO

Il CicloneTtropicale Japhet, sviluppatosi al largo delle coste occidentali del Madagascar, il 26 marzo si è spostato lentamente verso ovest e ha colpito il sud del Paese, con venti intorno a 160 km/h e piogge che hanno superato, nel sud della provincia di Inhambane, i 190 mm.

MADAGASCAR

Il Ciclone Tropicale Manou, innescato dalle calde acque dell’Oceano Indiano il 3 maggio, ha intersecato la costa orientale dell’isola il 9, con venti tesi di 140 km/h e raffiche che hanno superato 200 km/h nella città di Vatomandry. I morti sono stati 265 e l’85 % degli edifici del distretto di questa città è stato distrutto.

Il ciclone Tropicale Inigo ha generato venti con raffiche fino a 260 km/h

BANGLADESH

I temporali che hanno colpito l’India il 12 marzo, si sono spostati il giorno 14 sul Bangladesh, con venti che hanno raggiunto 100 km/h nel distretto di Magura, distruggendo oltre 500 capanne di paglia e fango e lasciando migliaia di senza tetto e 50 feriti.

Un forte temporale si è abbattuto il 5 maggio sul Bangladesh orientale, causando almeno 22 vittime. I venti, che hanno soffiato con raffiche fino a 120 km/h, la grandine e le forti piogge hanno colpito remoti villaggi del distretto di Brahmanbaria, abbattendo centinaia di capanne di fango. Nel nord del Paese si è formato il 21 maggio un tornado che ha distrutto numerosi villaggi, uccidendo tre persone.

ISOLE MASCARENE

Il 12 marzo venti fino a 195 km/h hanno colpito l’isola Rodrigues, nell’arcipelago delle Mascarene. Causa di ciò è stato il Ciclone Kalunde, sviluppatosi il giorno 5 nell’Oceano Indiano.

IRAQ

Il 25 marzo, il passaggio di un fronte freddo sulla parte orientale dell’Iraq e in Kuwait, ha provocato venti fino a 75 km/h, grandine e nubifragi.

OMAN

Il 14 aprile piogge torrenziali prodotte da estesi temporali, hanno provocato piene improvvise nella parte settentrionale del Paese, provocando 14 morti. A Nizwa, località situata a sudovest della capitale Muscat, sono caduti 66 mm di pioggia, che rappresentano più del doppio di quanto la città riceva mediamente nell’intero mese di aprile.


Le alte temperature in India

CINA

Nella provincia sudoccidentale di Guangdong, il 14 aprile, forti celle temporalesche hanno provocato un morto e il ferimento di 24 persone a causa delle estese esondazioni dei corsi d’acqua; chicchi di grandine grandi come uova hanno danneggiato irreparabilmente numerose piantagioni. Nella città di Nanxiong, dove si sono verificati gravi allagamenti, sono stati misurati 120 mm di precipitazione.

OCEANO INDIANO

Il Ciclone Tropicale Inigo, che già il 1° aprile aveva provocato forti piogge in Indonesia, a Sumba e Flores, ha raggiunto la massima intensità sulle acque dell’Oceano Indiano, con raffiche di vento che sono arrivate a 260 km/h. Il ciclone si è poi dissipato il giorno 8 quando ha raggiunto le coste dell’Australia Occidentale.

GIAPPONE

La Tempesta Tropicale Kujira, benché indebolita dalla sua nascita, a est di Taiwan il giorno 24 aprile, nel suo transito sul Giappone durante i giorni 25 e 26, ha causato forti piogge e venti fino a 85 km/h.

INDIA

Nel periodo mediano del mese di maggio si è verificata un’intensa onda di calore con temperature che hanno superato 38°C. Nello stato di Andhra Pradesh più di 430 persone sono morte dall’inizio del mese. Il 24 maggio la colonnina di mercurio ha raggiunto 40°C nellle aree costiere del Golfo del Bengala.

Nei giorni tra il 12 e il 17 maggio, nel lento spostamento verso nord, il Ciclone Tropicale 01B, dopo aver causato forti piogge a Sri Lanka l’11, ha colpito le coste orientali indiane con venti massimi di 85 km/h.

FILIPPINE

Le isole sono state al centro della Tempesta Tropicale Linfa che, dal Mar Cinese Meridionale ha attraversato l’isola di Luzon il 27-28 maggio, con venti fino a 100 km/h. Anche il nord dell’arcipelago è stato vittima della tempesta con piogge torrenziali che hanno provocato la morte di 15 persone.

 

Nelle Samoa Americane si sono verificate le più intense precipitazioni da vent’anni

AUSTRALIA

Il Ciclone Tropicale Harriet, che ha avuto origine il 2 marzo nell’Oceano Indiano Meridionale, ha lambito le coste dell’Australia occidentale, provocando venti di 65 km/h e forti rovesci.

 Il Ciclone Craig, sviluppatosi nel Mare di Timor il giorno 8 marzo, si è abbattuto l’11 sul territorio australiano, circa duecento km a est di Darwin, nel Northern Territory, con effetti relativamente modesti (venti a 65 km/h ma precipitazioni piuttosto intense), prima di dissiparsi nel nord del Queensland il giorno successivo.


Il ciclone Craig

NUOVA CALEDONIA

Il 13 marzo il Ciclone Tropicale Erica, formatosi nel Mar dei Coralli il 4, ha causato due morti e il ferimento di circa 100 persone, lasciando senza casa un migliaio di abitanti nelle località delle coste occidentali, tra cui la capitale Noumea. Il vento ha soffiato a 185 km/h. 

SAMOA AMERICANE

Tra i giorni 18 e 20 maggio, si sono verificate le più intense precipitazioni da vent’anni a questa parte che hanno causato la morte di 4 persone, dovuta a smottamenti di fango. A Pago-Pago il giorno 19 sono stati totalizzati 271 mm di precipitazione.

 

 
 

Salvo diversa dicitura la fonte delle notizie è NOAA : http://www.ncdc.noaa.gov

  A cura della Rivista Ligure di Meteorologia
 
Una iniziativa della
Società Meteorologica Italiana - Sezione Liguria