![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() di Roberto Pedemonte |
![]() |
Ricordo di Nicola Berni Nell’editoriale di questo numero ci preme ricordare Nicola Berni, giovane meteorologo professionista, che purtroppo ci ha lasciato in seguito a un incidente di montagna, avvenuto il 17 settembre sul Lagazuoi, quando era, insieme a una compagna, quasi arrivato sulla vetta e una scarica di sassi lo ha trascinato per circa 30 metri. Vorremmo rammentare come, qui a Genova, lo abbiamo conosciuto: un ragazzo semplice, educato, disponibile e modesto ma con le idee ben chiare nella sua mente su quello che avrebbe dovuto essere il suo futuro nella meteorologia. Appena conosciuto si era subito offerto di collaborare con il nostro gruppo locale. Tanto è vero che, specialmente negli ultimi tempi della sua permanenza a Genova, quasi tutti i mercoledì ci si ritrovava nei locali del CAI a discutere, lui professionista serio e preparato insieme a noi amatori, sugli argomenti più disparati del meteo. Chi ha avuto modo di ascoltarlo nelle ultime due Assemblee Generali della Società Meteorologica Italiana a Moncalieri, sa quanto fosse preparato professionalmente e quanto fossero travolgenti, a un attento ascolto, le sue parole. Più volte aveva accennato che il suo sogno sarebbe stato quello di lavorare in ambiente alpino. Non che si dicesse deluso, almeno dal punto di vista professionale, dell'ambiente climatico ligure, nel quale ha messo mano per numerosi mesi, perché, per lui modenese di Mirandola, si era rivelato meno "piatto" di quanto immaginasse. Ma il clima della montagna estrema lo coinvolgeva completamente. Ricordiamo con un po' di malinconia la sua delusione per aver terminato forzatamente e anzitempo il suo impegno al Centro Meteo-Idrologico della Regione Liguria e, di seguito, quanto fosse felice di avere trovato al Centro Valanghe di Arabba quegli spazi professionali che lo animavano. Rileggendo con tristezza una trentina di sue Email (che fortunatamente e casualmente tuttora conserviamo) nelle quali, a partire dai nostri progetti locali di collaborazione fino a giungere all'entusiasmo di avere trovato finalmente un luogo dove poter mettere a profitto i suoi interessi, lì invitandoci appena si fosse sistemato logisticamente, traspare la sua umanità e la sua sensibilità. In una Email dell'11 marzo scorso si avvertiva il suo entusiasmo (lui così modesto e chiuso) con il quale ci invitava a leggere un suo articolo, in allegato, pubblicato sulla prestigiosa rivista austriaca Meteorology and Atmospheric Physic, avente per soggetto una simulazione modellistica di un caso di bora. Forse Genova, professionalmente, non è stata molto generosa nei suoi
confronti ma sicuramente qui ha lasciato amici e persone che lo hanno
stimato e che hanno beneficiato della sua compagnia e, anche per questo,
per noi non sarà facile dimenticarlo.
|