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![]() di Roberto Pedemonte |
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IL CALDO E I CLIMATIZZATORI Non c’è che dire, i costruttori e i rivenditori di
condizionatori e climatizzatori hanno vinto. Le previsioni divulgate dai
giornali e dai numerosi servizi e “inchieste” di tutte le emittenti
televisive, “promettevano” un’altra estate torrida. Sono nati così i
piani di sostegno nei confronti delle fasce più deboli, promulgati da
numerose amministrazioni comunali che, nel corso del lunghissimo ed
eccezionale periodo di caldo estremo della scorsa stagione estiva, che
ha causato un aumento dei decessi delle persone anziane in tutta Europa,
sono risultati impreparati. Molti comuni hanno avviato programmi per
aiuti, suggerimenti e consigli per telefono e con volantini illustrati e
hanno anche allestito edifici per l’accoglienza delle persone
appartenenti alle fasce deboli, per fronteggiare il grande caldo. Anche i singoli utenti si sono dovuti “aggiornare”. E allora via all’acquisto di ogni marchingegno che possa tramutare l’aria ambiente in aria più fresca: ventilatori e condizionatori vari fino a giungere a veri e propri impianti di raffreddamento dell’ambiente casalingo. Quasi in tutte le case si è corso ai ripari acquistando un qualsiasi macchinario in grado di “fare fresco”. Quanti milioni di euro sono stati spesi? Tanti. Per intanto gli unici a guadagnarci sono stati i rivenditori di condizionatori e simili che hanno esaurito le scorte. Questa estate si prospetta come una stagione normale. Le punte termiche, ma ancora di più, la durata di queste punte, non ha nulla di eccezionale. Anzi, luglio si presenta, al momento in cui si scrive, un po’ più fresco della norma. Fino al 2003 periodi estivi caldi, afosi o torridi si sono susseguiti periodicamente, anno dopo anno, un po’ sotto o un po’ sopra la media, in altre parole, regolarmente. Non si è contrari al fatto che la gente voglia migliorare la qualità della vita, acquistando apparecchi che consentono di avere più comfort, tutt’altro. Si ritiene però che, come purtroppo accade sovente, si giochi sull’allarme generale per instillare nelle persone quasi “l’obbligo” di comportarsi in un certo modo. Insomma, quello che si vuole dire è: l’estate media italiana viene scoperta adesso? Tutti questi climatizzatori, deumidificatori, ventilatori non sarebbero già stati utili dieci o venti anni fa, nei periodi più caldi? O si vuole giocare sul fatto, per alcuni già scontato, che le prossime estati ripercorreranno i caratteri eccezionali di quella del 2003? Conosco persone che tutt’oggi, all’inizio della terza decade di luglio, non hanno ancora usato una sola volta il climatizzatore del loro appartamento; se si considera che li aspetta una ventina di giorni di ferie, quanti giorni in un anno utilizzeranno l’apparecchiatura costata anche 5.000 euro e più? Guardando più vicino a noi, si noterà che a questo numero della rivista è stata assegnata la doppia numerazione. Questo perché si vuole riportare la periodicità in pari per poter proseguire nel normale avvicendarsi della cronaca, del giornale e delle notizie meteo, che hanno subito un intoppo di carattere tecnico nei mesi appena trascorsi.
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