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(Seconda parte) Climatologia della neve La neve si presenta in grandi estensioni del globo in quantità, frequenza e date molto diversificate. In queste regioni si possono identificare in particolare alcuni regimi nivometrici: - Regime delle regioni marginali (mediterranee ed oceaniche) Il regime delle regioni marginali E’ il regime delle regioni dove la neve è un fatto che viene ad
interrompere il corso normale delle piogge sia eccezionalmente nelle
zone più calde che regolarmente nelle zone più fredde. In ogni caso le
cadute di neve si hanno esclusivamente nei 2, 3 mesi più freddi
dell’inverno. Dominio marginale mediterraneo Le nevicate del dominio mediterraneo si concentrano sostanzialmente nel periodo 15 dicembre – 15 febbraio, sia perché il freddo è sensibile solo in tale periodo, sia perché le depressioni circolano allora liberamente da W ad E attraverso lo stretto di Gibilterra, ed è ancora frequente la formazione delle depressioni sottovento del golfo di Genova che portano aria polare marittima direttamente nel mediterraneo. La neve si presenta in tali occasioni (ad altitudini abbastanza basse) anche nel nord Africa e nel vicino Oriente. A Gerusalemme (800 m s.l.m.) nevica 2 anni su 3, a Napoli e Barcellona fa un’apparizione seppur effimera quasi ogni anno, a Bilbao, Madrid, Fiume, Salonicco e Genova, 3-4 volte l’anno. Ed appena si sale in quota, i giorni di neve aumentano sensibilmente: 5 giorni in Algeria (versanti mediterranei) a 600 m s.l.m., 15 a 1200 m, mentre il periodo nevoso può raggiungere i 4, 5 mesi. Tale andamento appare anche sulla costa pacifica degli Stati Uniti, così a S. Francisco di tanto in tanto, come a Palermo e Corfù, appare la neve ma in quantità estremamente scarsa: qui si ricorda il record giornaliero e stagionale dei 9 cm del febbraio 1887. Tutt’altro discorso per le montagne costiere dello stato di Washington e per la Sierra Nevada, in California. In queste montagne, investite dall’umido flusso del Pacifico della stagione invernale (il clima ha caratteristiche mediterranee) si sono stabiliti record (ufficiali) nordamericani e mondiali di nevosità: Monte Shasta Sky Boul (CA): 480 cm durante un singolo episodio nevoso, 13-19 febbraio 1911, record degli Stati Uniti; monte Tamarack (CA), record americano di precipitazione nevosa in un mese: 991 cm, gennaio 1911; Monte Baker (WA), record mondiale stagionale: 28,96 m, annata 1998-1999. Dominio marginale oceanico Anche nel dominio marginale oceanico la stagione nevosa non dura più di 3 mesi ma essa risulta spostata verso la primavera: da gennaio-febbraio, talora solamente da febbraio, ad aprile. È questo il regime tipico della Gran Bretagna, dove normalmente nevica in marzo 4 anni su 5. Aprile stesso può vedere nevicate eccezionali. La costa atlantica francese ed, in parte, le zone montuose portoghesi denunciano lo stesso regime. La spiegazione di tutto ciò è che tali regioni non possono conoscere la neve d’invasione calda (di raddolcimento,“ neiges de redoux” della letteratura francese) ma solo quella apportata dalle invasioni d’aria polare marittima più frequente in primavera.
Regime del dominio continentale Europa Il regime di tale dominio è influenzato grandemente dall’anticiclone
invernale centro-europeo o russo-siberiano. In Francia comincia a
manifestarsi già in Lorena, in Italia nelle Alpi orientali. E’ il regime
tipico dei paesi dell’Est e della Russia europea. L’andamento delle
precipitazioni, con massimo estivo e minimo invernale, condiziona le
nevicate. Così febbraio, il più secco dell’anno è molto meno nevoso di
dicembre e di gennaio nonché di marzo e aprile (nella Russia europea),
mesi quest’ultimi caratterizzati da precipitazioni abbastanza
consistenti ma comunque moderatamente nevosi perché la pioggia riappare
con sempre maggiore frequenza in funzione della latitudine e della
continentalità del clima. Il coefficiente nivometrico di aprile passa
così dal 40% dell’ alto Volga al 20 % di S. Pietroburgo. Questo
riscaldamento assai precoce fa si che il massimo (unico) si collochi
comunque in inverno, a gennaio a S. Pietroburgo, a dicembre nel bacino
del Volga. E’ questo un regime che potremmo definire, nonostante i suoi
eccessi, continentale di transizione. Andando ancora più a nord entriamo nel dominio del clima artico. Nord America Un tipo di transizione tra quello oceanìco e quello continentale è
quello che caratterizza le facciate orientali dei continenti, bagnate
dalle correnti fredde emergenti. Asia centrale Le sterminate regioni aride dell’Asia centrale presentano un particolare regime continentale. Qui l’inverno è freddissimo, ma così secco che l’apparizione della neve è un evento assai poco frequente (pochi giorni l’anno, da dicembre ad aprile), con accumuli normalmente insignificanti. Le (scarse) piogge si concentrano da maggio a settembre. Regime delle regioni ipernevose Tali domini sono caratterizzati da un freddo persistente che dura gran parte dell’anno, così che può nevicare per 10, 12 mesi. Il regime nivometrico segue d’appresso quello pluviometrico. Le più alte vette dell’Eurasia e dell’ America e le immense estensioni caratterizzate dal clima artico presentano questi regimi. Regioni montuose d’ alta quota Sulla cima del Bianco nevica tutto l’anno ed il massimo delle precipitazioni si ha d’estate. Anche sui massicci intertropicali dove la variazioni delle temperature sono molto limitate: Ande, Kenya, Kilimagiaro, Ruwerzori, può nevicare in ogni stagione, 500 m appena sopra la quota dove al contrario non nevica mai. Nell’Himalaya, a quote superiori ai 5000 - 6000 m dai primi di giugno a metà agosto il monsone scarica quasi giornalmente notevoli quantità di neve nei versanti più esposti. A queste quote il regime nivometrico segue fedelmente quello delle precipitazioni. Regioni artiche Si possono individuare tratti distintivi propri che differenziano le regioni artiche oceaniche da quelle artiche continentali. Lo Spitzbergen rappresenta bene le prime. Qui la neve è possibile tutto
l’anno, senza peraltro essere mai abbondante, essendo la forma esclusiva
da fine novembre a marzo, e dominante per 9, 10 mesi, il mese più nevoso
essendo febbraio. L’Islanda presenta un regime analogo, attenuato però
dalle temperature più clementi. Reykjavìk non vede la neve che da fine
ottobre ai primi di aprile, potendo piovere con una certa probabilità
anche in gennaio. Ma basta alzarsi di poche centinaia di m perché essa
sia la forma di precipitazione preponderante durante tutto l’inverno.
Regime del dominio alpino Il regime nivometrico delle Alpi varia in funzione della quota. Vi si
evidenziano pure differenze tra il versante meridionale e quello
settentrionale, tra la parte orientale e quella occidentale.
Regimi nivometrici dell’emisfero Sud I regimi dell’emisfero meridionale si differenziano totalmente da quelli
dell’emisfero settentrionale, ciò a causa della maggior estensione degli
oceani rispetto ai continenti. Il carattere iperoceanico di questo emisfero con basso gradiente
intermensile delle temperature, si manifesta con maggiore evidenza
ancora più a sud e da notevole originalità ai regimi nivometrici.
Continua nel prossimo numero |
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