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6 Distribuzione geografica delle precipitazioni annue b. Provincia di SAVONA
Nella provincia di Savona lo spartiacque alpino si avvicina al mare e, lungo i due versanti, la quantità delle piogge che cade annualmente decresce a mano a mano che si scende di quota. Vengono a configurarsi in tal modo due aree con minore apporto pluviometrico: una sul versante interno e l’altra su quello marittimo. Le più basse quantità della provincia si riscontrano, infatti, all’estremo lembo di costa occidentale e alle quote inferiori e più interne della Valle Bormida di Millesimo, rispettivamente con 700 mm a Capo Mele e 711 mm alla diga di Osiglia. Lungo la fascia costiera si nota che, procedendo da ponente verso levante, rispetto la provincia imperiese che presenta una più regolare distribuzione delle piogge lungo le coste, vi è un più marcato aumento della quantità di precipitazioni. Infatti, avvicinandosi maggiormente alla parte più settentrionale del Mar Ligure, in particolare dove la costa assume un andamento meno esposto a mezzogiorno, i valori aumentano sensibilmente. Ai due estremi abbiamo 700 mm a Capo Mele e 977 mm a Varazze. Anche le stazioni poste nell’interno del versante meridionale presentano una situazione analoga. Ad esempio, nelle stazioni di Balestrino e Alpicella, poste circa a 6 km nell’entroterra, e a quota simile, la differenza è di oltre 250 mm a favore di quest’ultima, ubicata agli estremi lembi orientali della provincia.
L’aspetto più interessante, osservando la carta delle
isoiete, è riscontrabile nell’andamento dell’isoieta 1100 mm, che racchiude al
suo interno, con precipitazioni superiori, tutta la porzione centrale della
provincia. La isoieta 1000 mm, sul versante meridionale, appare poco distante
dal Colle del Melogno per poi procedere, verso est, in modo graduale ma deciso
in direzione della linea di costa, escludendo una piccola rientranza in
prossimità di Capo Noli, sfiorando il litorale in prossimità del confine con la
provincia di Genova.
Analizzando il gradiente pluviometrico delle valli del
Letimbro e del Sansobbia, i cui corsi d’acqua defluiscono nel Mar Ligure, balza
subito all’attenzione la gran differenza tra loro, sebbene entrambe siano
sfocianti in prossimità del capoluogo e di uguale lunghezza (circa 11 km). La
prima, che ha un andamento sud-est /nord-ovest procedendo verso l’interno, è più
riparata al flusso delle principali masse di aria apportatrici di precipitazioni
mentre la seconda, la cui asta segue un percorso sud/nord, è più aperta alle
correnti umide meridionali che scontrano i primi contrafforti occidentali
dell’Appennino Ligure.
Le stazioni ubicate nella Valle Bormida di Pàllare, sul versante interno, utilizzate per un confronto, sono Cairo Montenotte e Bormida. Anche qui, per una lunghezza dell’asta valliva di circa 15 km e una differenza di altitudine di 250 metri, il gradiente pluviometrico, di 125 mm per 100 m di quota, risulta piuttosto alto.
L’andamento della quantità di pioggia rispecchia l’orografia del territorio, aumentando con l’altitudine. Il gradiente pluviometrico medio per l’intera provincia è di 52 mm/100 m. Il quantitativo di precipitazione raggiunge mediamente valori superiori a 1000 mm quando si oltrepassano i 250 metri di altezza (500 m sul versante padano) e tale apporto piovoso rimane costante fino ai 750 metri s.l.m. Oltre questa quota si ha quasi il 60% in più delle piogge rispetto le aree situate alla più bassa altitudine.
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