ATTUALITA' 
IN RICORDO DEL PROF. EZIO ROSINI
Illustre studioso dell'agrometeorologia , Parma 1914 – Roma 2002
Domenico Vento, Ufficio Centrale di Ecologia Agraria

ROMA, 5 Apr 2002 - Il 28.2.2002, quasi ad 88 anni, è morto il Prof. Ezio Rosini, personalità di spicco della meteorologia in genere e dell’agrometeorologia in particolare.

Tra i suoi molteplici interessi culturali, come quello della musica, dominante nel suo gruppo familiare, scelse, per la sua attività lavorativa, quello della fisica.

All’Università La Sapienza di Roma dunque seguì i corsi di Matematica e Fisica; tra essi anche quello di fisica teorica di Enrico Fermi. Conseguì la laurea nel 1937.

Fino al 1940 fu ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica, fu poi nominato ufficiale del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare. Qui ebbe presto un’attività di insegnamento nella formazione dei giovani ufficiali in parallelo all’incarico istituzionale del Servizio, per il quale nel 1950 fu promotore della creazione del primo centro di calcolo automatico, riuscendo a far installare il primo calcolatore elettronico per l’elaborazione dei dati meteorologici.

Nel 1949 aveva intanto conseguito la libera docenza in meteorologia e climatologia e lavorò dunque come insegnante in varie università, in particolare alla Sapienza di Roma presso l’Istituto di Fisica, tenendo corsi di climatologia tra il 1965 e il 1975 presso la cattedra dove contemporaneamente il prof. Giorgio Fea insegnava meteorologia. La climatologia lo incuriosiva particolarmente, tanto da diventare fondatore e pilastro della moderna climatologia italiana.

Nel 1970 lasciò l’Aeronautica, come già accennato sopra, per diventare l’ottavo direttore dell’UCEA, possessore di un patrimonio prezioso ed unico di storia e di scienza nel campo della geofisica italiana, ma, al tempo stesso, allora in grandi difficoltà operative. 

A quell’incarico si dedicò con grande impegno e con risultati significativamente tangibili. Nel 1979 lo lasciò per limiti d’età. Quell’anno fu, per lui, anche l’anno d’inizio di molte altre attività tese alla creazione di servizi agrometeorologici e meteorologici regionali, in cui credeva decisamente come elementi essenziali di un sistema agrometeorologico nazionale. Fu allora infatti che collaborò intensamente con il prof. Giorgio Fea e con il dr. Francesco Nucciotti alla costituzione del Servizio Meteorologico dell’Emilia Romagna.

Il suo impegno culturale lo aveva portato, nel tempo, a scrivere e pubblicare articoli e libri di grande cura e interesse scientifico. Negli anni della collaborazione con il Servizio Meteorologico dell’Emilia Romagna aveva dato alle stampe, per esempio, due volumi editi a Bologna nel 1988 dall’E.R.S.A./Servizio Meteorologico Regionale: “Introduzione all’agroclimatologia, Parte prima: Le basi della climatologia” e “Introduzione all’agroclimatologia, Parte seconda: Richiami di statistica”

Sempre fervido di impegni e di iniziative, nel periodo dell’Aeronautica collaborò alla costituzione del CENFAM, Centro Nazionale di Fisica dell’Atmosfera, che divenne poi l’Istituto di Fisica dell’Atmosfera del CNR. 

E’ stato socio dell’Associazione Geofisica Italiana (AGI). E’ stato anche socio fondatore dell’Associazione Italiana di Agrometeorologia (AIAM); il 24.5.2000 ne fu acclamato presidente onorario nel corso di un convegno svolto, presso l’UCEA, in una Sala che da allora ha preso il suo nome.

I suoi principali campi di attività, insegnamento universitario e ricerca, sono stati la climatologia, la statistica applicata alla meteorologia, l’agrometeorologia. 

Un ricordo particolare va dato alla sua attenzione ai fenomeni della modifica artificiale del tempo, specialmente allo studio dei fenomeni grandinigeni e alla difesa delle colture dalla grandine. Ha approfondito tali temi, con studi e attività in campo, in molte regioni del Nord dell’Italia, promuovendo poi una ricerca internazionale, il Grossversuch IV, condotta in collaborazione con l’Università di Grenoble e il Politecnico di Zurigo per la verifica di efficacia di un sistema sovietico di difesa antigrandine. 

A livello internazionale, da direttore dell’UCEA, ha organizzato e svolto una ricerca su tempo atmosferico e produttività del frumento, coordinata dall’organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) e dalla FAO, ed una ricerca sperimentale della CEE sul telerilevamento in agricoltura.

E’ stato membro di numerose commissioni scientifiche, anche presso l’OMM; ancora è stato chiamato come esperto italiano presso la CEE e presso vari Paesi, quali, per esempio, l’Argentina e la Cina.

Aveva un’attenzione importante per la crescita e la formazione professionale dei giovani, sia degli allievi ufficiali dell’Aeronautica, sia degli studenti universitari, sia dei suoi collaboratori diretti. 

Era lungimirante negli sviluppi delle attività scientifiche in cui era coinvolto; irreprensibile, ma con buon senso; lavorava con impegno, senza ricercare ritorni personali; mente moderna, era audace, a volte, e coraggioso, nelle idee; concreto e metodico nella loro realizzazione. Non aveva timori reverenziali.

Era fautore del lavoro quotidiano serio e costante; non era formalista, ma attento alla sostanza e ai risultati; sapeva motivare i partecipanti ai lavori di gruppo. Era contrario ai compromessi, ma duttile nei rapporti interpersonali vissuti con una grande carica di umanità. 

Negli ultimi tempi ha amato approfondire più intensamente temi di spiritualità, che ha comunque sempre avuto presenti e vissuto nel corso della sua vita. Gli è stato quindi naturale alla fine riflettere sui suoi rapporti con Dio e sui misteri della vita, indagando pure sui grandi attuali interrogativi della natura e quindi della fisica. 

Al riguardo si può sottolineare che al sito “http//www.qoelet.com/saggi/saggio13.htm” è riportato un suo discorso tenuto nel 1997 a circa 100 ragazzi, a casa sua, sul tema “La fisica, l’uomo e Dio”.

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