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ADDIO A NICOLA BERNI, METEOROLOGO GENTILE
Redazione Nimbus

19 SET 2003 - Mercoledì 17 settembre 2003, nel corso di una ascensione alpinistica al Lagazuoi (BL), moriva Nicola Berni, investito da una scarica di sassi. (vedi Corriere delle Alpi)

Nativo del modenese, dopo la laurea in Fisica
all'0sservatorio Geofisico dell'Università di Modena e Reggio Emilia, Nicola si era dedicato allo studio dell'atmosfera, specializzandosi in meteorologia previsionale. Dopo una esperienza al Centro Meteo Idrologico della Regione Liguria, da dicembre dello scorso anno lavorava al Centro Valanghe di Arabba dell'ARPAV, dove aveva potuto unire la passione per la meteorologia con quella per la montagna. Al Centro Valanghe di Arabba si occupava dell'elaborazione delle previsioni meteorologiche per le Dolomiti venete.

Nicola Berni nel corso del suo intervento su "La meteorologia alpina"
tenutosi alla III Assemblea Generale della Società Meteorologica Italiana
a Moncalieri il 12.04.2003
 

Già da alcuni anni collaborava alla Società Meteorologica Italiana, con grande entusiasmo, competenza e sostegno. Articoli, informazioni, suggerimenti, segnalazioni di eventi e convegni, erano veramente frequenti le occasioni nelle quali la sua discreta ed amichevole presenza si faceva sentire.  Non più tardi di tre giorni fa ricevevamo un suo messaggio relativamente alla trasmissione TV  "Che tempo che fa" nella quale siamo fortemente coinvolti:
"Sono soddisfatto dell'impostazione, soprattutto dell'idea di riunire un pool di esperti (il meteolab), capace di rispondere alle curiosità meteo eventuali e di fare una ottimale descrizione di fenomeni meteo in atto. Sono molto rassicurato, scientificamente parlando, dalle scelte delle persone coinvolte nel meteolab.

Mercoledì mattina ha elaborato il suo ultimo bollettino di previsione e poi, sotto il sole dell'anticiclone settembrino ha deciso di dedicare il pomeriggio libero ad una arrampicata. In pochi secondi sogni, progetti, aspettative ed inquietudini per il futuro sono stati cancellati per sempre. Argomenti di cui avevamo parlato nel suo piccolo ed accogliente alloggio di montagna nel bel pomeriggio del 22 luglio. "Ci vedremo quando ci sarà la neve", dicemmo lasciandoci. La sorte ha voluto diversamente.

Lascia un grande vuoto nella meteorologia italiana, nella nostra associazione e nei nostri cuori. Ci piace pensare che, come ha detto il nostro socio e collega Luca Lombroso, "da lassù ci sarà sempre vicino con la sua passione per la montagna e la meteorologia".

 

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