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"PRO-CIV 05" SULLE MONTAGNE OLIMPICHE
Luca Mercalli, SMI  - 6 Nov 2005

Sabato 5 novembre 1994 il Tanaro infuriava in piena sul Piemonte meridionale. Sabato 5 novembre 2005, oltre un migliaio di uomini in divisa gialla, blu e arancione, si davano da fare per imparare a far fronte agli eventi meteorologici intensi.

Questa volta lo scenario era la Valle Chisone e l'Alta Valle di Susa, l'area delle future Olimpiadi invernali 2006, e la criticità era una nevicata eccezionale con valanghe e interruzione della viabilità, situazione non lontana da quanto verificatosi effettivamente nel febbraio 1972. L'iniziativa di spendere una giornata di intenso lavoro di uomini e mezzi nell'esercitazione "Pro-Civ 05" è stata presa con saggezza dalla Protezione Civile della Provincia di Torino, che dopo i notevoli sforzi di prevenzione assunti dopo l'ulteriore grave alluvione del 15 ottobre 2000, ha voluto collaudare in grande stile la macchina organizzativa dei soccorsi.

 Inverno, la neve è caduta abbondante per un paio di giorni, le valanghe spontanee cadono fin sul fondovalle, la strada statale 23 della Val Chisone viene interrotta da valanghe, molte borgate in Val Germanasca si trovano isolate e senza elettricità, la frana della Gardiola, già monitorata in automatico, si mette in movimento e minaccia di interromepere il corso del torrente... c'è una schiarita ma durerà solo fino a sera, poi nuovo peggioramento e altra neve in arrivo.

 In questo quadro cominciano a fluire le informazioni nei COM- Centri Operativi Misti, i Carabinieri, la Polizia, i Vigili del Fuoco, l'Esercito, si diramano sui punti critici coadiuvati da un altrettanto efficiente coloratissimo esercito di Volontari delle più diverse associazioni, tutti equipaggiati di abiti e materiali adatti. A mezzogiorno, di fronte ai trampolini per il salto di Pragelato, l'elicottero del 118 dà prova di abilità nel salvataggio con il verricello di turisti intrappolati sulla seggiovia in panne. Più a valle, sulla Piazza d'Armi di Pinerolo, materiali, mezzi, tende, cucine da campo, sono in piena efficienza e a disposizione delle visite da parte dei cittadini. Imbrunisce quando le autorità tirano le somme della giornata: 400 volontari, 300 funzionari e tecnici della Provincia di Torino, 470 membri del Soccorso Alpino, 18 equipaggi della Croce Rossa, 20 agenti della Polizia Stradale, 10 della Polizia di Stato, 57 Carabinieri con nucleo cinofilo, 78 Vigili del Fuoco con nucleo cinofilo, Guardie Forestali, geologi del CNR-IRPI, un elicottero e 14 ambulanze del 118...per fortuna le previsioni meteo erano inventate, le operazioni hanno funzionato, i punti deboli sono stati individuati, le correzioni verranno apportate: le esercitazioni servono proprio a questo. Mentre si chiudono le tende e si spengono i gruppi elettrogeni, la strada brulica di macchine nella confusione del sabato sera. Pinerolo e il suo territorio pedemontano, sempre più disordinatamente invaso da svincoli autostradali, centri commerciali, capannoni industriali, villette a schiera, invita a una riflessione di stampo malthusiano: mentre gli sforzi e l'impegno degli uomini per proteggersi dalle calamità aumentano in modo lineare, la vulnerabilità e il rischio dovuto alla proliferazione di infrastrutture edilizie aumentano in modo esponenziale. Fino a quando la Protezione Civile e i suoi uomini riusciranno a mettere una toppa agli errori altrui?

Protezione civile della provincia di Torino
 

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