RICORDO DI WILLY MONTERIN (1925-2015),
"STORICO" GLACIOLOGO E OSSERVATORE METEO DEL MONTE ROSA
18.02.2015
SMI / Redazione Nimbus
Lunedì sera, 16 febbraio 2015, si è spento all'età di 89 anni Willy
(Guglielmo) Mónterin,
guida alpina, decano degli operatori glaciologici delle Alpi italiane
e responsabile dell'osservatorio meteorologico di Gressoney-D'Ejola
(Valle d'Aosta).

Willy Monterin (1925-2015) in marcia verso
il Ghiacciaio del Lys (Monte Rosa),
di cui ha seguito l'evoluzione fino al 2011 - all'invidiabile età di 86
anni - in questa immagine durante la campagna glaciologica dell'ottobre
2003 (f.
Davide Camisasca).
Dopo una lunga esistenza trascorsa in salute e in "operosa lentezza"
alle falde del Monte Rosa, la sua vitalità era andata declinando negli
ultimi tempi, tanto che nel 2013 a causa di gravi problemi alla vista
aveva a malincuore interrotto le misure meteorologiche, e ora, da un
paio di mesi, si trovava in ospedale ad Aosta a seguito di una caduta,
episodio da cui non si è più risollevato.
Fin da giovanissimo seguì le orme del padre, Umberto (1887-1940),
noto naturalista e glaciologo che - prima della prematura scomparsa ad
appena 53 anni - ebbe modo di dirigere e potenziare la rete degli
osservatori meteorologici d'alta quota sul Monte Rosa (in particolare
quelli della Capanna "Regina Margherita" e dell'Istituto "Mosso" al Col
d'Olen), stabilendo nel 1927 una stazione di misura anche presso la
storica casa walser di famiglia a quota 1850 m, ancora oggi attiva
grazie a nuovi strumenti elettronici.
Dagli anni del secondo dopoguerra Willy prese dunque in carico sia le
osservazioni del ghiacciaio del Lys, nell'ambito delle annuali campagne
di misura del
Comitato Glaciologico Italiano, sia quelle meteorologiche presso la
casa natìa di frazione D'Ejola, nonché la direzione degli Osservatori
del Monte Rosa.
Luca Mercalli lo incontrò nel 1988,
negli anni in cui cominciava il recupero e la digitalizzazione delle
serie meteorologiche storiche dell'area alpina, di cui
l'osservatorio di D'Ejola rappresenta un elemento fondamentale per
lunghezza, continuità e affidabilità in una zona ad elevato interesse
meteo-climatico, a un passo dai grandi ghiacciai del Monte Rosa.
Ne nacque una solida e fruttuosa collaborazione, che nel 2003 alimentò
anche la compilazione dell' "Atlante climatico della Valle d'Aosta".

Ottobre 2003: Willy insieme a Luca Mercalli
alla fronte del Ghiacciaio del Lys, che quell'anno, dopo l'estate più
calda degli ultimi secoli, subì un regresso di ben 38 metri
(f. Davide
Camisasca).
Le ampie schede decadiche da lui metodicamente compilate con i dati
trigiornalieri (ore 8, 14, 19) di temperatura di bulbo asciutto e
bagnato, precipitazioni, pressione, neve fresca e totale al suolo,
nuvolosità... testimoni di una tipologia di misure manuali e "a
vista" oggi ormai rarissime, sono custodite presso gli archivi della
Società Meteorologica Italiana e del
CRA-CMA al Collegio Romano (ex-UCEA),
con cui corrispondeva regolarmente.
Nei 90 anni della sua vita il riscaldamento globale ha cambiato il volto
del Monte Rosa: la fronte del ghiacciaio del Lys si è ritirata di circa
un chilometro, e dove un secolo fa gravava un centinaio di metri di
coltre glaciale, oggi si sta espandendo un lariceto vieppiù folto.
Tra gli aneddoti che talora ci raccontava, la sua prima salita alla
Capanna "Regina Margherita", il rifugio e osservatorio più alto d'Europa
(4554 m), in tenera età insieme a papà Umberto, quando
l'osservatorio di D'Ejola contava appena pochi anni di osservazioni.
Dialogando al telefono o di fronte al fuoco nella sua dimora storica,
affioravano la varietà delle stagioni alpine, gli inverni nevosi o
secchi, le estati sempre più calde che consumavano i ghiacciai, i diluvi
autunnali...
Di tutto ciò Willy è stato diretto testimone, raccogliendo un
materiale documentario e fotografico prezioso per chi vorrà
comprendere le trasformazioni dell'ambiente alpino.

Ancora in marcia verso il Ghiacciaio del Lys:
Willy Monterin e Luca Mercalli guidano il gruppo di operatori durante la
campagna glaciologica
il 28 settembre 2010 (f. Daniele Cat Berro).
Nel "campetto meteorologico" sotto la seicentesca casa walser di D'Ejola,
l'asta nivometrica segnava ieri 90 cm di neve totale al suolo, in linea
con la media dell'ultimo trentennio per la metà di febbraio.
Per oltre mezzo secolo Willy ha osservato e registrato con cura
l'andamento delle nevi gressonare. Da un anno e mezzo, al suo posto, lo
fa una webcam installata nell'autunno 2013 grazie alla
collaborazione tra SMI e
Centro Funzionale della Regione Autonoma Valle d'Aosta, e alla
disponibilità della famiglia
Mónterin.
Non sarà esattamente la stessa cosa... (Willy misurava anche l'altezza
della neve fresca giornaliera su "tavoletta" quotidianamente ripulita,
secondo le normative internazionali, mentre oggi non è più possibile, in
assenza di un operatore umano lì sempre presente), ma quanto meno la
continuità delle misure è salva.
E in questi tempi - in cui nonostante le disponibilità tecnologiche la
sopravvivenza di molti osservatori storici vacilla - riteniamo sia
molto! E ci sembra il modo migliore per onorare l'impegno scientifico
dei Mónterin,
sia di Umberto, sia di Willy.
Ci piace ora immaginarli nelle atmosfere cristalline del "loro" Monte
Rosa, o di quella "Valle Perduta" della tradizione Walser, che i loro
antenati gressonari andarono a cercare oltre i ghiacci del Colle del Lys.

Willy accanto alla grande capannina
meteorologica collocata dal padre Umberto
a Gressoney-D'Ejola nel 1927. Oggi la continuità delle misure è
garantita da nuovi strumenti automatici (6 luglio 2013, f. Daniele Cat
Berro).
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