IN RICORDO DI CORRADO LESCA,
"TOPOGRAFO DEI GHIACCIAI"
17.04.2020
- Gianni Mortara (1), Luca Mercalli e Daniele Cat Berro
(2)
(1) CNR-IRPI e Comitato Glaciologico Italiano
(2) SMI/Redazione Nimbus
A inizio aprile 2020 è mancato il prof. Corrado Lesca, già
docente di Fotogrammetria Applicata presso il Politecnico di Torino e
membro del Comitato
Glaciologico Italiano, al cui interno, negli Anni 1970, ricoprì la
carica di Segretario Generale.
In questo ruolo si occupò attivamente della riorganizzazione
dell’Archivio fotografico e del potenziamento dei fondi bibliografici,
allora custoditi nella storica sede di Palazzo Carignano in Torino.

Fotografia estratta dal
Bollettino del CGI n. 19, e scattata in occasione del secondo
convegno glaciologico italiano, a Courmayeur (ottobre 1971):
Lesca al centro, a fianco il glaciologo francese
Robert Vivian (1936-2007), seduto
Roberto Malaroda, docente di geologia all'Università di Torino
(1921-2008).
Accanto a questa attività istituzionale, spicca l’impegno dedicato allo
studio e controllo di ghiacciai del Gran Paradiso, del Cervino e
in particolare del Monte Bianco, a partire dai primi anni ‘50.
Lesca mise a frutto la sua grande esperienza nel campo topografico
valorizzando la potenzialità offerta dai confronti multitemporali di
rilievi aerofotogrammetrici, disponibili o appositamente eseguiti.
Ne sono un’ineludibile testimonianza le accurate carte
glaciologico-topografiche a grande scala che corredano i suoi
articoli pubblicati sul
Bollettino del Comitato Glaciologico.

Carta della fronte del Ghiacciaio di Pré de
Bar (Courmayeur, Monte Bianco) alla scala 1:2500 realizzata da Lesca in
base al rilievo topografico del settembre 1952, e pubblicata sul
Bollettino CGI n. 4, serie II (1953).
Fu anche
Socio SMI e membro del comitato editoriale di Nimbus,
di cui era appassionato e attento lettore.
Lo ricorderemo inoltre per il monitoraggio del Ghiacciaio Basei (Ceresole
Reale, Gran Paradiso), che seguì negli Anni Cinquanta-Sessanta, ponendo
nel 1959 un segnale di misura (CL59) che ancora noi dello staff SMI-CGI
per molti anni utilizzammo per ripetere i rilievi di variazione frontale
a fine estate.

Il segnale "CL59" posto da Corrado Lesca
nel 1959 davanti alla fronte del Ghiacciaio Basei, e utilizzato fino al
2011 per le misure di variazione frontale.
In seguito, con la disgregazione del pendio glaciale inferiore, le
misure sono proseguite grazie ad altri segnali posizionati già da alcuni
anni più a monte.
Sullo sfondo, al centro, i laghi del Nivolet e il Gran Paradiso, 4061 m
(f. D. Cat Berro, 4 settembre 2010).


Confronto fotografico
del Ghiacciaio Basei, ripreso dall'Alpe Riva (Nivolet)
a fine estate nel 1959 (f. C. Lesca) e il 5 ottobre 2019 (f. D. Cat
Berro).
A sessant'anni di distanza si nota la forte contrazione di area,
spessore e volume della massa glaciale.
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