IN MEMORIA DI PAUL CRUTZEN, STUDIOSO
DEL BUCO NELL'OZONO E PADRE DELL'ANTROPOCENE
30.01.2021
- SMI/Redazione Nimbus
Oggi, la quantità di gas serra ha
superato i livelli dell’intero
Quaternario e nessuno sa quali
potranno essere le conseguenze.
Sono convinto che il cambiamento
in questi parametri essenziali del
clima segni l’inizio di una nuova
epoca geologica, e ho proposto di
chiamarla Antropocene.
PAUL CRUTZEN,
premio Nobel per la chimica 1995

Paul Jozef Crutzen (Amsterdam, 1933-2021)
(fonte: archivio Max
Planck Society,
via Max Planck Institute
for Chemistry).
La scienza piange la morte a 87 anni dell'olandese Paul Jozef Crutzen,
avvenuta giovedì 28 gennaio 2021.
E' noto per la sua brillante carriera di chimico dell'atmosfera
(ricercatore e docente), che toccò la vetta più elevata con
l'assegnazione del
Nobel per la chimica 1995 per aver scoperto - negli Anni Ottanta - i
meccanismi di distruzione dell'ozono stratosferico, premio
condiviso con lo statunitense Frank Sherwood Rowland e il messicano
Mario Molina, pure essi scomparsi rispettivamente nel 2012 e nel 2020.
Si è trattato peraltro dell'unico Nobel mai assegnato a ricerche di tema
ambientale.
Studi cruciali, che portarono all'adozione del Protocollo di Montreal
(siglato nel 1987 e in vigore dal 1989) per la messa al bando dei
composti all'origine del
buco
nell'ozono, esempio concreto di come la scienza possa essere di
servizio all'umanità con il concorso di un'efficace cooperazione
politica internazionale.
Crutzen, laureatosi dapprima in ingegneria, ampliò la sua formazione
accademica in meteorologia e chimica dell'atmosfera all'Università di
Stoccolma (acquisendo un PhD in meteorologia nel 1968). Dunque fece
ricerca e insegnò presso varie istituzioni tra cui le Università di
Oxford, di Chicago, della California, il
National Center for
Atmospheric Research (Boulder, Colorado), e dal 1980 al 2000 fu
direttore del dipartimento di chimica atmosferica al
Max Planck Institute for
Chemistry (Mainz, Germania).
Proprio nel 2000 propose
di adottare il termine Antropocene per distinguere dall'Olocene
l'epoca attuale, severamente marchiata dai danni delle attività umane
che oggi rivaleggiano con le forze naturali nel foggiare (in peggio) il
pianeta, e che saranno riconoscibili dai geologi del futuro.
Ebbe dunque un ruolo di
primo piano nel riconoscere e segnalare alla comunità internazionale i
rischi posti dalla grave interferenza tra civiltà umana e
sistema-Terra, incitando società e politica a porvi rimedio per
assicurare il benessere delle future generazioni.
Scienziato carismatico,
pionieristico e tra i più produttivi e citati nella letteratura
scientifica mondiale con i suoi oltre 360 articoli peer-reviewed, ci
lascia una grande eredità conoscitiva e morale che speriamo sia
di guida nel governare questo pianeta sempre più malato.
Ricordo e biografia di Crutzen sul sito del Max Planck Institute.

Il trio di scienziati insigniti del Nobel
per la chimica 1995:
da sinistra, Paul J. Crutzen (1933-2021), Mario J. Molina (1943-2020)
e F. Sherwood Rowland (1927-2012).
Foto archivio Nobel
Foundation.
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