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NUOVA STAZIONE METEOROLOGICA
ALLA SACRA DI SAN MICHELE (VAL SUSA, 938 m),
MONUMENTO SIMBOLO DEL PIEMONTE
E GIA' OSSERVATORIO SMI OTTOCENTESCO

6 aprile 2022
Luca Mercalli, Società Meteorologica Italiana
 

Il 6 aprile 2022, per iniziativa della comunità dei Rosminiani e con la collaborazione della Società Meteorologica Italiana, una stazione meteorologica automatica Davis è stata installata presso la Sacra di San Michele, millenario monastero sulla sommità del Monte Pirchiriano (938 m) in bassa Val Susa.

La stazione meteorologica della Sacra di San Michele appena operativa, alle ore 11 del 6 aprile 2022. Sullo sfondo, a Ovest, il paese di Condove
(f. Luca Mercalli).


Veduta aerea verso Ovest del Monte Pirchiriano e della Sacra di San Michele (asterisco giallo), dominanti l'ampio solco della Val Susa
(9 settembre 2011, f. Luca Mercalli).
Il paese in basso, alla base del Pirchiriano, è Sant'Ambrogio di Torino, nel cui territorio il monastero ricade. Sullo sfondo, i gruppi montuosi dell'Orsiera-Rocciavré (a sinistra), del Niblé-Ambin e il solco del Moncenisio (al centro), infine la mole triangolare del Rocciamelone (a destra).


Il luogo è significativo e peculiare per evidenti ragioni storiche e geografiche: la "Sacra", fondata tra il 983 e il 987 d.C. e in seguito evoluta tra variegate vicende sul filo dei secoli, è stata riconosciuta dal 1994 come monumento simbolo del Piemonte ed è oggi meta turistica di grande rilievo; inoltre la posizione aerea e panoramica a guardia dell'imbocco della Val Susa, al contatto tra le Alpi e la pianura torinese, rende il sito particolarmente adatto a osservazioni atmosferiche, tanto che già nel periodo 1866-1897 funzionò un osservatorio meteorologico afferente alla Corrispondenza Meteorologica Alpino-Appennina stabilita dal fondatore della SMI padre Francesco Denza.


Il Monte Pirchiriano, sormontato dalla Sacra di San Michele, ripreso dal fondovalle presso Caprie in una radiosa giornata primaverile di foehn.
La freccia indica la posizione della stazione meteorologica, sullo sperone Nord-Ovest del Monte Pirchiriano (9 aprile 2011, f. Daniele Cat Berro).
 

La Sacra di San Michele dopo una nevicata il 18 marzo 2013
(f. Franco Borrelli).


1866: ALLA "SACRA", LA PRIMA STAZIONE
METEOROLOGICA DELLA VAL SUSA

Se si eccettua un breve periodo di osservazioni di temperatura e pressione atmosferica in epoca imperiale intorno al 1810 all'Ospizio del Moncenisio, ma di cui quasi nulla è stato possibile rintracciare, la storia delle misure meteorologiche strumentali in Val Susa cominciò proprio con la fondazione dell'osservatorio della Sacra di San Michele nel marzo 1866.

L'iniziativa nacque dalla collaborazione tra il rosminiano padre Giuseppe Burdet, Alessandro Dorna dell'Osservatorio astronomico di Torino, e il barnabita Denza, che a Moncalieri aveva appena istituito la Società Meteorologica Italiana (1865) e il suo osservatorio centrale del Collegio Carlo Alberto. Una descrizione di questo primo punto di misura della valle, “fornito di discreti istrumenti dal Ministero d’Agricoltura, Industria e Commercio” (Lazzarini, 1872) in un luogo di elevata importanza geografica, storica e simbolica, si trova nelle pagine del “Bullettino” della SMI:

“È questo uno dei punti più importanti per la climatologia del nostro paese: esso infatti trovasi sulla vetta del monte Pirchiriano, una delle prime diramazioni delle Alpi Cozie che ci separano dalle regioni francesi, e domina interamente tutta l’angusta valle, che ponendo in comunicazione l’alta pianura del Po colle falde del Moncenisio, forma uno dei passaggi che dall’Italia mettono in Francia. È da questa valle che ci provengono i venti più impetuosi, i quali dal Nord del Continente penetrano nelle nostre contrade, ed hanno cotanta influenza sul clima delle medesime; ed è pure in questa valle che si formano molti dei temporali che in quelle tanto spesso si avvicendano. […] grazie al buon volere ed all’attiva intelligenza del P. G. Burdet, fino dal marzo 1866 s’incominciarono colà osservazioni termometriche triorarie dalle 6 del mattino alle 9 della sera; e più ancora si sarebbe fatto se le circostanze ed i mezzi l’avessero permesso.” (Bull. SMI, vol. II(7), 1867).

“Colle sue assidue cure e col suo lavoro” Burdet “aveva saputo rendere l’Osservatorio affidatogli ordinato e ben mosso, per modo che era visitato con soddisfazione dai molti che accorrono colassù in quello storico luogo” (Boll. Mensuale SMI, serie II, vol. I).

Alla morte di Burdet nel 1881 la direzione dell'Osservatorio, gestito “con una costanza e con una passione al tutto mirabile ed irreprensibile” (Boll. Mensuale SMI, serie II, vol. I), passò a don Giuseppe Vigna, ma l'attività divenne in seguito lacunosa per interrompersi definitivamente nel 1897.
 

Stralcio della carta degli osservatori afferenti alla Società Meteorologica Italiana (Corrispondenza Meteorologica Alpino-Appennina) al 1° gennaio 1879: è indicato, al centro, anche quello della Sacra di San Michele
(tratto da: Denza F., 1879 - La Corrispondenza Meteorologica Italiana Alpino-Appennina. Relazione del p. Francesco Denza al Presidente
del Club Alpino Italiano. Torino, Coll. Artigianelli).

 

I registri originali con le osservazioni giornaliere sono purtroppo andati perduti, ma quanto meno i riepiloghi mensili di temperature, precipitazioni, pressione atmosferica e fenomeni principali osservati alla Sacra - oggi in fase di recupero - venivano pubblicati nelle tabelle del “Bullettino”.

All'epoca, i confronti con le misure termometriche di stazioni limitrofe (Torino, Moncalieri, Aosta, Varallo...) permisero di eseguire considerazioni sul fenomeno dell'inversione termica, particolarmente accentuata nelle notti invernali anticicloniche e calme rispetto al sottostante fondovalle tra Avigliana e Condove.


LA STAZIONE METEOROLOGICA ATTUALE

Nonostante l'elevato interesse del luogo, la Sacra di San Michele non ospitò in seguito ulteriori iniziative di misura meteorologica, a eccezione di una stazione automatica temporaneamente attiva a cavallo degli Anni Duemila per monitoraggio antincendi boschivi.

Proprio nel medesimo punto, alla base nord-occidentale del monastero, su uno sperone aggettante sulla valle e ben esposto sia ai forti foehn da Ovest, sia alle brezze diurne in risalita dalla pianura a Est, è stata collocata la nuova stazione meteorologica Davis che rileva con continuità  temperatura, umidità e pressione dell'aria, precipitazioni, velocità e direzione del vento.

I dati in tempo reale sono visualizzabili pubblicamente on line, in modalità semplificata oppure completa di riepiloghi del giorno.

La nuova stazione permetterà un monitoraggio atmosferico tempestivo e utile a diversi fini, dalla protezione civile al servizio antincendi boschivi, oltre che di particolare interesse per la comprensione delle peculiari dinamiche meteorologiche al margine tra Alpi occidentali e pianura piemontese (episodi di foehn e rapido ingresso di fronti nord-atlantici attraverso le Alpi, inversioni termiche, temporali estivi, piogge alluvionali...).
 

L'abile elettricista Beppe Maritano Cap mentre installa la stazione meteorologica della Sacra di San Michele (f. Luca Mercalli).



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